Top e flop Serie A 2014-15: 12° giornata

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Top:

Pogba: Quanto è forte Pogba? La risposta al coro della tifoseria bianconera è la prestazione super del francese all’Olimpico. L’1-0 è un capolavoro per tecnica, potenza e freddezza, mentre la seconda rete è impreziosita da una splendida finta. Porta a spasso tutto il centrocampo biancoceleste dimostrandosi per l’ennesima volta Top Player. Strepitoso.

Ljajic: Dopo il gol contro il Torino, un’altra rete importante per il serbo. Nel momento più difficile della gara mostra tutte le sue qualità con un bel tiro da fuori e un fantastico assist che porta i tre punti in casa giallorossa. Giocatore inteliggentissimo ed importantissimo per la sua squadra.

Il gol di Menez: In un derby povero di qualità, una perla illumina San Siro. Al minuto ventitre della prima frazione di gioco El Shaarawy mette al centro una palla che il francese mette sul secondo palo con il destro. Rete bellissima ma inutile per la classifica: un punto che allontana il Milan dalle zone nobili della classifica.

Farias: Pomeriggio da urlo per il giocatore di Zeman, autore di due reti che siglano una strepitosa rimonta cagliaritana a Napoli. Terrorizza Maggio e il resto della difesa con velocità e dribbling, monopolizzando la fascia sinistra e mettendo a segno la doppietta decisiva. Resta il rimpianto per un terzo gol personale fallito di poco.

Lucchini: Il più classico dei gol dell’ex in una partita perfetta, passata a bloccare Okaka. Peccato che la sua segnatura non sia valsa i tre punti.

Di Natale: Trovare aggettivi per descrivere Di Natale ormai è impossibile. L’ennesima rete in casa gli permette di raggiungere la prestigiosa quota dei 200 gol in A, anche se il gol di Radovanovic lascia l’amaro in bocca. Adesso il prossimo obiettivo sono i 205 gol di Baggio.

Toni: Un altro grande “vecchio” illumina la giornata di A. Il veronese regala a Nico Lopez l’assist del provvisorio pari e poi centra una traversa che reclama vendetta. Gioca mille palloni e da grande ex fa passare i brividi ai Viola.

Floro Flores: Il napoletano subentrato nel corso del secondo tempo interrompe il digiuno di gol dei neroverdi che durava da 284 minuti, regalando ai suoi tre punti importantissimi. Una sassata di testa su azione d’angolo decide la gara dell’Olimpico e per i suoi e la sesta gara utile consecutiva.

Vecino: Realizza la splendida rete di destro che apre il match e poi dipinge l’assist per il raddoppio di Tavano. Unisce leggerezza, potenza e visione periferica di gioco.

Perin: Nonostante i problemi fuori dal campo mette in scena un’altra gara da saracinesca. Impedisce a Dybala di raddoppiare per ben due volte e poi compie un vero e proprio miracolo su Quaison. Conferma.

Dybala: Giocatore immenso l’argentino del Palermo. Prima una rete da urlo e poi tante occasioni gol che solo un super Perin impedisce di trasformarsi in gol. Nella ripresa vede la sua squadra in difficoltà e fa continui ripiegamenti per aiutarla. Futuro campione.

Flop:

Parolo: Prestazione pessima per l’ex gialloblù, simbolo della sua squadra strapazzata da una super Juventus. Non riesce a trovare misure decenti sia in fase di appoggio, sia quando c’è da ripiegare e Pogba lo deride per tutta la gara. Serata nerissima.

Boakye: Uno dei migliori giocatori della Dea in questa stagione fallisce clamorosamente l’inserimento in campo. Entra a quindici minuti dal termine e combina poco facendosi anche buttare fuori per proteste. Non si aiuta così la propria squadra.

Cole: Undici palloni persi e tante amnesie, compresa quella che dopo soli cinquanta secondi di gioco permette a Raimondi di piazzare l’assist del vantaggio provvisorio di Moralez. Con Robben certe brutte figure ci possono stare, ma contro l’Atalanta sinceramente no.

Gli errori nel derby: Un derby ricco di strafalcioni da matita rossa. A partire dalla pessima mediana rossonera: Muntari ed Essien erano titolari nel Ghana 2006 e non è un caso che i giocatori Azzurri della Nazionale campione di quell’anno adesso siano quasi tutti ritirati…Poca qualità, scarso dinamismo e tanti falli: nella terra che una volta era di Pirlo e Seedorf adesso ci sono loro due…

Pessime anche le prestazioni di Torres e di Icardi (fallisce un gol dopo otto minuti), ma l’errore degli errori è del Faraone, che poteva segnare il gol partita ma lo fallisce clamorosamente. Insomma, la qualità non abita più a Milano.

Maggio: In attacco si rende pericoloso, ma dietro fa ballare i suoi. E’ dalle sue parti che Farias devasta la gara.

Nica: Che errore! Dopo soli tre minuti dal suo ingresso in campo provoca la più goffa delle autoreti e non si riprende più. Peccato perchè i suoi erano andati meritatamente in vantaggio.

Guilherme: Si oppone male su Radovanovic nell’azione che decide in negativo il match dei suoi.

Moras: Che brutta partita! Insicuro in tutta la gara, sono clamorosi anche alcuni suoi errori in fase difensiva.

Sanchez Mino: Ennesimo errore dal dischetto dei granata in A e dura contestazione dalla curva. Giornata nera e tra sette giorni c’è la Juve…

Ristovski: Il difensore eccelle in negativo nella pessima gara del suo Parma. Timido ed impacciato, viene richiamato troppo spesso da Donadoni e Cassano. E sono trenta gol subiti in dodici giornate!

Greco: Il peggiore del Genoa: lascia troppo spazio tra sé e la difesa, disputando una gara piuttosto pallida.

Laazar: Anche lui pallido. Lo si vede poche volte in avanti e sbaglia quasi sempre la giocata.