Champions League 2014-15, analisi 1° Giornata

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I riflettori della Champions League si sono riaccesi ed è subito stato un turbinio di gol e di emozioni.

Partiamo dal Martedì e dal Girone A, quello dei campioni d’Italia della Juventus che ospitavano in casa gli svedesi del Malmoe. La gara per i bianconeri non è stata semplice come il pronostico diceva e la dimostrazione di ciò è la grandissima occasione capitata agli svedesi al diciottesimo del primo tempo: Rosenberg crossa da destra e pesca sul secondo palo l’accorrente Eriksson. Qui Buffon si supera ed impedisce il certo gol azzurro, che avremmo probabilmente girato il match verso altri binari. Il pericolo scampato ha svegliato la Juve, troppo sonnecchiosa nei primi venti minuti, con un Marchisio fuori fase,la mancata collaborazione tra Pogba ed Evra che aveva ammattito l’Udinese e, infine, la scarsa precisione in area di rigore di Lichtsteiner. Lo svizzero tra la fine del primo tempo e l’inizio della seconda frazione era andato due volte in area avversaria sbagliando la conclusione (a metà tra un tiro in porta e un assist).

Sembrava la classica serata europea della Juve, ma al quattordicesimo la svolta: uno-due tra Tevez e Asamoah, con il ghanese che libera l’argentino di tacco e gli regala un rigore in movimento. Da lì Carlitos non perdona e la Juva va in vantaggio. Rete importantissima per Tevez, che torna in gol nella massima competizione europea dopo ben 1988 giorni (ultima rete nel 2009 in Manchester United-Porto 2-2).

Sbloccata la gara il resto è accademia bianconera, che al novantesimo raddoppio ancora con Tevez, questa volta con una punizione degna di Del Piero. 2-0 e tre punti a casa per i bianconeri, che guidano adesso il Girone insieme al Olympiacos, autore della vittoria a sorpresa di giornata.

I greci ospitavano i vice campioni d’Europa dell’Atletico Madrid e pronostico voleva che ci fosse poca possibilità di vedere gli spagnoli sconfitti. Invece la gara darà un altro verdetto. A passare in vantaggio sono proprio i padroni di casa, quando al tredicesimo trovano una botta da fuori di Masuaku finire alle spalle del tardivo Oblak. L’Atletico prova a reagire ma sembra lezioso, cosa che il Cholo (in tribuna perchè squalificato) sicuramente rimproverà per giorni ai suoi. L’Olympiacos approfitta della situazione e trova il raddoppio con Afellay, ex stellina del Barca che approfitta di una finta di Mitroglu e insacca la rete del 2-0.

L’Atletico non molla e cerca di uscire dalla pessima situazione in cui si trova grazie alla rete di Mandzukic e nella ripresa, con il subentrato Griezmann, va più volte vicino al pari. I greci però trovano la rete del 3-1, con l’ex Palermo Kasami che aggira Godin e regala una palla comoda a Mitroglu che da lì non perdona. La partita si infiammerà nel finale grazie alle rete di Griezmann ma il risultato rimarrà tale fino alla fine, con i greci che raggiungono in testa al girone la Juve e confermano che ci sarà una lotta a tre per il passaggio del turno. Certo, per la Juve la notizia positiva è che ci sono maggiori possibilità di primo posto nel girone, ma allo stesso significa che le rivali per il passaggio del turno adesso sono maggiori, con il rischio che si vada a ripetere la stessa situazione negativa della scorsa edizione.

La serata non è stata magica solo per la Juve, ma anche per gli italiani all’estero come Immobile e Balotelli. Il primo esalta il Westfallen Stadion nella bellissima vittoria giallonera per 2-0 sull’Arsenal. Gli uomini di Klopp hanno mostrato il loro abito migliore, quello fatto da chiusure, pressing e ripartenze a 100 all’ora. Quando il Borussia gioca così è difficile da fermare, soprattutto se l’avversario di turno è così sotto tono come l’Arsenal ieri sera. I primi trenta minuti sono un assalto all’arma bianca per i tedeschi, ma nonostante le molte occasioni i gol sono zero. Sembra tutta fatica sprecata ma Klopp trova la giusta mossa tattica, ordinando ai suoi di abbassarsi un po’ e ripartire a razzo, pressando e rubando palla a chiunque capiti. La mossa è giusta e il risultato è il gol del vantaggio: Grosskreutz lancia Immobile che si fa da centrocampo all’area di rigore senza venire fermato e punisce la retroguardia Gunners con un diagonale imparabile. Il pubblico gioisce e si esalta per la prima rete tedesca del napoletano, che in una notte sola cancella il fantasma di Lewandoski dai cuori gialloneri.

Il 2-0 arriva al terzo del secondo tempo, con Aubameyang che non perdona l’Arsenal. Curioso che a decidere la gara più importante della serata siano due ex del nostro campionato. Tanti rimpianti.

L’altro italiano in gol nella serata di Martedì è Mario Balotelli, anche alla sua prima rete con la nuova squadra, il Liverpool di Rodgers. I reds tornano in Europa dopo ben cinque anni e unico reduce di Liverpool-Fiorentina 1-2 è Gerrard, capitano che deciderà il match. La gara con il Ludogorets non è per nulla facile, anzi nel primo tempo il Liverpool sembra parecchio bloccato, con Lallana, Coutinho e Sterling sottotono. Balotelli invece c’è, prima con un tiro rimpallato e poi con un altro tiro che il portiere avversario para. E’ comunque presente nella manovra e non sembra un corpo avulso alla squadra.

Nel secondo tempo Rodgers effettua due cambi, con Borini e Lucas che entrano al posto di Lallana e Coutinho. E’ proprio l’italiano appena entrato ad avere un’ottima occasione ma viene fermato dal portiere Bezjak. All’ottantaduesimo, dopo lo spavento per il palo colpito dai bulgari, è il momento di Balotelli: destro che non perdona e Liverpool in vantaggio.

Sembra finita ma al novantesimo arriva la beffa del pari bulgaro: erroraccio di Sakho e Dani Abalo trova il pari. La Kop è disperata, ma al terzo minuto di recupero Bezjak con una sciocchezza in area (folle uscita su Manquillo) regala un rigore ai padroni di casa che Gerrard non sbaglia. 2-1 e tre punti per i rossi, che si portano in testa al girone insieme allo splendido Real Madrid, vincitore per 5-1 della sfida contro il Basilea.

La gara, condizionata dai fischi del pubblico per Casillas, è un Real show: al minuto quattordici arriva il vantaggio merengue con l’autorete di Suchy su tiro-cross di Nacho. Tra il minuto trenta e trentotto arrivano quattro gol: prima tre reti blanche (Bale, Ronaldo, James Rodriguez) e poi la rete della bandiera del Basilea con il talentino Gonzalez. Nella ripresa arriva il quinto gol con Benzema, che realizza la rete numero 1000 del Real in Europa: prima squadra a raggiungere questo record.

Altro italiano impegnato nella serata europea era Prandelli, alla prima europea alla guida del Galatasaray. Ospitava in casa l’Anderlecht e quella che poteva essere una gara facile non si è rivelata niente affatto così, poiché a passare in vantaggio sono proprio gli ospiti al settimo della ripresa con il giovane Preaet, ragazzo del 1994 di buone speranze. Nel primo minuto di recupero il Gala trova il pari grazie ad una discesa con dribbling e assist di Chedjou che si conclude con la rete di Yilmaz, fino ad allora uno dei peggiori dei suoi.

Prandelli è soddisfatto del risultato, ma questo pari in realtà blocca di molte le possibilità di qualificazione per i turchi. L’unica cosa sicura è che l’Anderlecht sarà una brutta bestia per molti in questo girone.

In campo anche il deludente Monaco di questo avvio di stagione che, contro il Bayer Leverkusen, vince per 1-0 mettendo in atto una buona prestazione ricca di pragmatismo. A decidere il match è Moutinho, che finalizza in gol l’unico tiro in porta dei monegaschi dell’intera gara al sedicesimo del secondo tempo.

Vittoria in trasferta per lo Zenit di Villas Boas, vincitore per 2-0 della sfida contro il Benfica. I portoghesi non perdevano in casa da cinquantadue partite, ma le reti di Hulk e dell’ex Witsel regalano tre punti fondamentali ai russi.

Il Mercoledì di Coppa è stato invece illuminato da una magica prestazione della Roma, che in casa asfalta senza alcuna difficoltà il Cska Mosca con il netto risultato di 5-1. I russi sono stati incapaci per tutta la gara di fermare i giallorossi, spalancando spazi per le ripartenze romane. I primi trenta minuti sono stati pura accademia, con Nainggolan a recuperare palloni, Pjanic e Totti a dirigere il gioco, Iturbe e poi Florenzi ad incantare, ma soprattutto con un Gervinho in versione Alberto Tomba.

La Roma parte subito forte con le reti di Iturbe e Gervinho, ma sul parziale di 2-0 c’è l’occasione che potrebbe cambiare la gara: Doumbia in contropiede potrebbe riaprire il match, ma davanti a De Sanctis incespica e così il possibile gol dell’1-2 non si concretizza. Riparte la giostra giallorossa con Maicon e Gervinho che portono il punteggio sul 4-0 a fine primo tempo.

Nella ripresa la musica non cambia e l’autogol di Ignashevich e la rete della bandiera russa di Musa fissano il punteggio sul 5-1, che in realtà dovrebbe essere 5-2 ma l’arbitro non convalida il gol-non gol di Milanov.

La Roma così si porta a casa i primi tre punti europei della stagione, issandosi in testa al Girone E insieme al Bayern Monaco. Il Cska invece si mostra impreparato per questi palcoscenici: incapace di organizzare un fuorigioco decente, ha permesso a Maicon, Gervinho e Torosidis di fare quello che volevano. Eclatante, in senso negativo, è stata anche questa volta la prestazione di Akinfeev: il portiere della nazionale russa conferma le pessime cose fatte vedere già ai Mondiali. Il Cska, quindi, sarà probabilmente la cenerentola del girone, mentre la Roma, che realizza per la prima volta cinque reti in una gara di Champions, potrebbe essere la sorpresa della competizione.

A rovinare la serata sono stati i soliti scontri tra tifosi, con un tifoso russo accoltellato ed ora grave. Unica nota stonata di una serata meravigliosa per i tifosi giallorossi.

Gli uomini di Garcia sono in testa al girone insieme al Bayern Monaco, che vince l’undicesima partita d’esordio consecutiva nella massima competizione europea. Il rivale di turno era il Manchester City, intento per tutta la gara a difendersi da un’arrembante Bayern. Solamente una grande prestazione di Hart ha impedito ai bavaresi di dilagare, trovando il gol soltanto al novantesimo con un tiro di Boateng deviato da Gotze.

Al Bayern mancavano Ribery, Schweinsteiger, Martinez, Thiago Alcantara, Badstuber e Robben, ma nonostante questo il Bayern ha creato almeno otto occasioni nette, con il City capace di creare solo qualche occasione di cui una con Aguero che per poco, al novantaduesimo, non trovava il pari.

La rete dei padroni di casa è la numero 800 in Europa e così mentre i bavaresi volano con la Roma in testa al girone, il City nella prossima giornata ospiterà la Roma con l’obbligo di vincere. Sarà già una gara da dentro o fuori per gli inglesi.

Nel Girone F il Psg debuttava all’Amsterdam Arena contro l’Ajax, con Ibrahimovic pronto a sfidare la sua ex squadra. Nel primo tempo lo svedese e i suoi compagni hanno controllato agevolmente i padroni di casa, con Sirigu inoperoso nonostante il possesso di palla della prima frazione premiasse maggiormente gli olandesi. Al tredicesimo del primo tempo arriva il vantaggio parigino: erroraccio di Boilesen che subisce l’aggressività di Lucas perdendo il pallone in area. Palla che arriva a Ibrahimovic che serve Cavani e gonfia la rete.

All’intervallo il conto dei tiri è due a zero per i parigini, ma nel secondo tempo gli olandesi svoltano e dopo aver rischiato il secondo gol degli ospiti (Lucas grazia Cilessen), colpiscono un palo e con tanto orgoglio trovano al ventinovesimo il pareggio con Schoene.

Ottima la ripresa degli olandesi, ma da sottolineare è che il Psg ancora non è al massimo della condizione, come dimostrato anche in Ligue 1: la forma è scarsa e la genialità delle giocate è merce rara. Urge presto ritrovare fame e continuità perchè sennò il passaggio del turno potrebbe diventare più faticoso del previsto.

Nello stesso girone il Barcellona porta a casa i primi tre punti della campagna europea, battendo per 1-0 in casa i ciprioti dell’Apoel Nicosia. La squadra di Luis Enrique si conferma coriacea in difesa (nelle prime quattro partite altrettante vittorie e zero gol subiti: record blaugrana) ma con alcune difficoltà in fase offensiva: basti pensare che il muro dei ciprioti cade solo su calcio piazzato.

I blaugrana si presentano con tanti cambi rispetto alla vittoria di Sabato nella Liga (Neymar, Xavi, Bartra, Adriano e Sergi Roberto sono per la prima volta titolari in questa stagione; debuttano invece Ter Stegen e Sergi Samper, diciannovenne stellina della Cantera) e hanno difficoltà a sbloccare la gara perchè l’Apoel si presenta con due linee da quattro vicine e dieci uomini dietro la palla, difendendo per tutto il match senza quasi mai attaccare (solamente un tiro nello specchio della porta in tutta la loro partita).

A sbloccare il catenaccio giallo ci pensa Pique, che al ventottesimo minuto del primo tempo inzucca di testa una punizione di Messi. Non ci saranno altre reti e così, con il minimo sforzo, il Barca si porta in testa al girone.

Nel Girone G la gara più importante era quella tra Chelsea e Schalke 04, terminata con un giusto pari tra le due compagini. A passare in vantaggio sono gli uomini di Mourinho: Fabregas recupera fallosamente una palla in possesso di Meyer e fa così ripartire l’azione rifinita da Hazard e conclusa dallo stesso giocatore ex Barcellona. I tedeschi sono furiosi e superato lo shock della partenza blues cominciano ad impaurire lo Stamford Bridge con ripartenze veloci in cui si esalta il migliore dei tedeschi, Julian Draxler. Il suo è un moto continuo e se non fosse per un tiro impreciso avrebbe finalizzato, a metà primo tempo, un’azione perfetta in cui salta tre uomini. Stessa imprecisione contagierà anche il compagno Huntelaar, che al trentesimo non riesce ad insaccare un ottimo pallone. Il festival degli errori coinvolge anche il Chelsea: Fabregas prima spreca incredibilmente un comodo assist di Ivanovic e poi, nella ripresa, si fa rubare il pallone da Draxler che serve Huntelaar che questa volta non sbaglia.

Il Chelsea avrebbe l’occasione per il raddoppio ma prima Drogba e poi Remy (colpo di testa respinto sulla linea da Neustadter) non trovano il gol del raddoppio. Finisce così 1-1, come l’altra sfida del girone, cioè quella tra Maribor e Sporting Lisbona. I portoghesi dettano i ritmi della gara e hanno le occasioni migliori, trovando a dieci minuti dalla fine il vantaggio con Nani. Sembra finita ma all’ultimo minuto di recupero Zahovic trova la rete che fa esplodere di gioia i padroni di casa, celebrando al meglio il ritorno in Champions dopo quindici anni.

Emozioni diverse nel Girone H: mentre il Porto travolge il Bate Borisov per 6-0 (tre gol di Brahimi al debutto nella competizione, esattamente come Rooney nel 2004), l’Athletic Bilbao castigatore del Napoli ai play off non va oltre lo 0-0 in casa contro lo Shakhtar. I baschi non rimanevano a secco in casa da ben ventiquattro gare ma non c’è da stupirsi del risultato poiché la partita è stata davvero noiosa: i padroni di casa si rendono pericoli solo con una punizione di Ibai, mentre i russi spaventano Iraizoz solo una volta con Douglas Costa. Troppo poco.

Archiviata la prima giornata si torna in campo il 30 Settembre con Atletico Madrid-Juventus e Manchester City-Roma, due trasferte che decideranno, in un senso o in un altro, il cammino delle nostre squadre in Champions.