L’anno della verità

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Il 2015, nel bene o nel male, dovrà essere il loro anno. Per diversi giocatori questo sarà l’anno della verità: o dimostrano il loro valore adesso o perderanno per sempre il treno per il successo.

Bardi: E’ da tre anni che si dice che sarà la sua stagione, ma puntualmente smentisce in negativo le aspettative e i suoi 22 anni non possono essere un alibi. Ai tempi del Livorno incantò l’Inter al punto che i nerazzurri lo acquistarono, ma in questa stagione si è fatto mettere in panchina da Bizarri, non di certo un fenomeno.

De Sciglio: Ci si aspetta molto da lui, soprattutto sulla fascia e in fase difensiva. Manca di cattiveria agonistica, per ora.

Ranocchia: Il capitano dell’Inter è alla stagione della verità. Deve dimostrare di non essere semplicemente “bravino”. Meno errori e più concentrazione, solo così renderà il castello difensivo dell’Inter solido.

Ogbonna: Al Torino era perfetto, alla Juve la panchina gli ha fatto dimenticare tutto questo. Se Allegri gli preferiva Caceres nonostante l’infortunio di Barzagli forse le responsabilità sono soprattutto sue.

Dodò: Attacca con buoni tempi di inserimento ma è ancora troppo sbadato quando il pallone ce l’hanno gli avversari. Poca sostanza di gioco.

M’Vila: Gran fisico, discreta visione di gioco ma un carattere troppo bollente. Se riuscirà a capire cosa deve fare un professionista l’Inter ci guadagnerà sicuramente.

Jorginho: Al Verona faceva tutto, al Napoli è ancora troppo timido. E’ il modulo che lo penalizza?

Cerci: Deve rifarsi dopo la pessima esperienza spagnola. A San Siro non sono ammessi errori.

Muriel: Il nuovo Ronaldo secondo molti, in realtà una grandissima delusione. Tecnicamente non si discute, caratterialmente si. Se non capisce che sta commettendo continui errori butterà all’aria un talento immenso.

El Shaarawy: I famosi 16 gol del 2012/13 devono essere dimenticati. Forse è questo il segreto per ritrovare il Faraone. Abbassare le aspettative e riportare la calma nella sua testa: solo così si può recuperare un potenziale top player azzurro. A cominciato bene con la doppietta al Real Madrid.

Destro: Bravo con i piedi, abile di testa e nel gioco acrobatico, capace di dialogare anche con i centrocampisti, non si capisce perchè Rudi Garcia non abbia fiducia in lui. Molti lo accusano di allenarsi male, ma probabilmente soffre la mancanza di un posto da titolare fisso. Roma può essere perfetta per lui, entrambe le parti lo devono capire.

Armando Zavaglia