Flop “mondiali”

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Dopo i momenti top, ecco i tanti, troppi, momenti flop di questo Mondiale:

  • ARBITRI: Anche questa edizione è stata macchiata da errori arbitrali, i più gravi quelli a favore dei padroni di casa del Brasile. Un rigore regalato contro la Croazia e un gol regolarissimo annullato alla Colombia hanno consentito l’arrivo in semifinale dei verdeoro. Ma per com’è andata a finire forse era meglio uscire prima…;
  • ETO’O FA RIMA CON FLOP: Per il campione ex Barcellona e Inter il suo Mondiale, come quello del suo Camerun, è stato una grandissima delusione. Limitato da un infortunio, lo strapagato giocatore del Chelsea ha fallito anche questa manifestazione con la sua nazionale. E’ da anni che si parla di salto di qualità per il Camerun ma nemmeno questa volta c’è stato, e per Eto’o probabilmente questa era l’ultima occasione;
  • PROFONDO ROJO: Tremenda la mazzata subita dai campioni di tutto. Nessuno avrebbe mai pensato ad un epilogo così tremendo sul ciclo spagnolo che solo vittorie aveva conosciuto tra il 2008 al 2012. In realtà ogni ciclo finisce ma un crollo di queste proporzioni non era ipotizzabile. Si era consapevoli che la Spagna non sarebbe stata in grado di vincere la seconda Coppa del Mondo consecutiva ma il bilancio finale è ben più disastroso: 3 soli punti conquistati, 7 gol subiti e soli 4 segnati. Ma c’è dell’altro: la Roja si ritrova dopo questo Mondiale con uno spogliatoio distrutto e con la tensione alle stelle. Si dovrebbe ripartire da Del Bosque: non sarà facile ricostruire con i vari Casillas, Diego Costa ecc usciti distrutti dal torneo. I tempi d’oro sembrano terminati. Hard times;
  • ENGLAND FLOP: L’ennesimo fallimento per gli uomini di Roy Hodgson, vittime di un campionato troppo “allenante” tra Premier, Coppa di Lega e FA Cup. Delude l’uomo simbolo Rooney (in maglia bianca mai più sui livelli di Euro 2004) e deludono quei giovani da cui si doveva ripartire. Non era costretta a vincere il Mondiale ma non è nemmeno giustificabile per essere uscita come ultima nel girone;
  • SOL CADENTE: Si parlava benissimo del Giappone di Zaccheroni, reduce da numerosi trionfi continentali e pronto ad impressionare anche il Mondo. Invece è stato un grandissimo flop, con solo punto conquistato e tantissimi gol subiti. Zac è così costretto a salutare il Sol Levante, amareggiato per non essere riuscito a mostrare sul campo il potenziale tecnico di cui disputeva la sua nazionale ricca di giocatori protagonisti nei vari campionati esteri;
  • INNI? NO,GRAZIE: Scandaloso quanto successo prima di Francia-Honduras: per la prima volta nel Campionato del Mondo non si sono sentiti gli inni prima della gara. Si parla di problemi all’impianto tecnico dello stadio, resta il fatto che ciò non si era mai verificato e sarà una macchia indelebile nell’organizzazione di questo Mondiale brasileiro;
  • DELUSIONE BOSNIA: Ci si aspettava molto dalla Bosnia di Dzeko e Pjanic ma invece nulla. Sconfitta da un gol di Messi nella prima giornata, nella seconda gara è stata duramente penalizzata da un errore arbitrale (altro momento flop) che ha annullato a Dzeko un gol per fuorigioco inesistente. Restano i rimpianti per una nazionale che sulla carta era superiore alla Nigeria e almeno agli Ottavi poteva arrivare. Resta comunque la gioia di aver partecipato alla loro prima Coppa del Mondo;
  • CRISTIANO RONALDO, PALLONE POCO D’ORO: L’infortunio subito nel finale di stagione lo ha limitato tantissimo, ma resta grande la delusione per aver visto un Cristiano Ronaldo su questi bassissimi livelli per tutta la competizione. Si ricorda il suo Mondiale solo per un assist ed un gol, ma anche per i molti gol divorati contro il Ghana che avrebbero potuto cambiare il destino della sua squadra. Lo sfogo dopo l’eliminazione contro i suoi compagni di squadra non è stato proprio “di classe”. Delusione assoluta;
  • PREMIO “PARTITA PIU’ NOIOSA”: A vincere questo “prestigioso” premio ben due partite: Nigeria-Iran 0-0 e la semifinale tra Olanda e Argentina. Chi è riuscito a stare sveglio durante le due gare merita una medaglia all’onore;
  • AKINFEEV E LA RUSSIA: La Russia di Capello esce ingloriosamente già nella Prima Fase, nonostante il Ct italiano sia il più pagato (insieme a Scolari) dell’intero Mondiale. “Grandi meriti” in tutto questo ce l’ha il portiere russo Akinfeev, autore di due clamorose papere contro Corea del Sud e Algeria costate quattro punti alla propria squadra. Questo Mondiale doveva servire da preparazione per quello casalingo del 2018: missione fallita;
  • AZZURRO TENEBRA: Pessimo il Mondiale per i nostri colori, davvero pessimo. Non era nemmeno cominciato tanto male, vincendo meritatamente contro l’Inghilterra, ma poi l’illusione si dissolve subito contro Costa Rica e Uruguay, due 0-1 che ci rimandano a casa senza gloria e senza teste alte. Il Mondiale ci lascia macerie immense e uno spogliatoio chiaramente spaccato intorno al nome più discusso e discutibile, quello di Balotelli, soltanto croce ormai e non più delizia. Lui e Cassano, gli uomini rimpianti nel 2010, ci affondano, restituendo un po’ di giustizia al povero Lippi linciato quattro anni fa per non aver convocato due giocatori che nella realtà dei fatti si sono dimostrati totalmente nulli. Infine Prandelli che firma subito con il Galatasaray e critica tutta la squadra dopo aver passato quattro anni a parlare di eticità: fallimento su tutta la linea. Ripartire sarà difficile, anzi difficilissimo;
  • COSTA…CARO: Clamorosa l’eliminazione della Costa d’Avorio di Drogba e Gervinho: arrivati ad un passo dagli Ottavi, un difensore africano regala alla Grecia un assurdo rigore che Samaras trasforma portando i suoi agli Ottavi e mandando gli africani a casa. Terribile stupidità e terribile esito finale;
  • LOTTE IN GHANA: Anche l’eliminazione del Ghana non si è limitata a quanto avvenuto sul campo da gioco: si racconta di scontri tra giocatori tra cui quello tra Boateng e Muntari (prontamente smentito dai due). Non ha portato fortuna l’arrivo in Brasile dei premi in denaro per la qualificazione mondiale attesi dai giocatori sin da Ottobre;
  • IL TATUAGGIO: Uscire immeritatamente dai Mondiali ai rigori dopo aver preso con un tuo tiro all’ultimo secondo una clamorosa traversa a portiere battuto dovrebbe essere una delusione così cocente da volerla dimenticare a tutti i costi. Invece Mauricio Pinilla decide di immortalare in un tatuaggio questo momento. Bravo chi lo capisce…;
  • IL CANNIBALE: Bruttissimo il gesto che ha macchiato il Mondiale di Suarez: un morso a Chiellini che gli ha causato quattro mesi di squalifica e l’impossibilità di entrare negli stadi di calcio per i prossimi quattro mesi sia per guardare partite che per allenarsi. Salterà probabilmente anche la prossima Coppa America 2015. Tantissima delusione in Uruguay per aver perso l’uomo migliore della scorsa Premier League e l’ovvio risultato di ciò è stata l’eliminazione agli Ottavi contro la Colombia. Davvero un peccato per la Celeste, ma di questo lato “evil” di Suarez ci si è stufati;
  • POVERI DIAVOLI: Era la squadra “out sider” per eccellenza di questo Mondiale e in parte ha confermato questo pronostico giungendo fino ai Quarti. Ciò che ha deluso del Belgio però è stata l’incapacità di giocare per tutti i novanta minuti di gioco: sono sì giocatori giovani e senza grandissima esperienza su questi livelli, ma una volta giunti alla Coppa del Mondo non si può pensare di giocare solo quarantacinque minuti su novanta ogni volta. Contro l’Argentina la sconfitta è giunta anche per questo motivo. Si poteva fare di più, resta comunque un ottimo risultato per una generazione che tra due anni, agli Europei, si presenterà molto più competitiva;
  • TODA TRISTEZA: Che amarezza vedere giocare questo Brasile. La versione 2014 della Selecao è forse la peggiore in assoluto: squadra lenta, incapace di accendere la gara se non ci pensa Neymar ma soprattutto con poca personalità. Essere arrivati in semifinale, per il gioco mostrato durante la competizione, è una sorta di miracolo. Fallisce in toto il progetto di Scolari di ottenere la sua seconda Coppa del Mondo nel peggiore dei modi: dieci gol subiti contro uno solo segnato nelle ultime due gare. Resta comunque un’impresa il risultato ottenuto dai carioca: essere riusciti a peggiorare il Maracanazo. Storici, loro malgrado;
  • HIGUAIN, PALACIO E MESSI: I momenti flop per eccellenza di questo Mondiale restano però i loro. I primi due falliscono due gol che non dimenticheranno per tutta la vita, mentre il terzo giunge scarico alla partita della sua vita, quella che gli poteva permettere di superare El pibe de oro. Messi invece si limita a due percussioni e ad un tiro fuori di pochissimo, lasciandosi così sfuggire quella Coppa che lo poteva inserire ufficialmente sul trono dei grandissimi. Resta per lui il merito di aver trascinato in finale una modesta Argentina, ma l’appetito vien mangiando e questa volta Messi è rimasto a digiuno. Ci riproverà nel 2018, la sua ultima occasione. Ce la farà?