Premier e Liga: la situazione

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Il fine settimana di calcio europeo ha regalato pagine di storia indelebili in Spagna ed Inghilterra.

Nella Liga la nona vittoria di fila dell’Atletico di Madrid porta i Colchoneros ad 88 punti in classifica, con la possibilità di chiudere il discorso titolo facendo 6 punti nelle due agevoli partite con Levante (fuori casa) e Malaga (al Calderon). Grazie a questi sei punti il big-match dell’ultima giornata contro il Barcellona al Camp Nou potrebbe essere semplicemente una passerella trionfale ed un passaggio di consegne tra i campioni 2013 e quelli 2014.

A Valencia i biancorossi soffrono nel primo tempo nonostante i pochi giorni di riposo avuti dal Valencia impegnato nella semifinale d’andata di Europa League giovedì scorso, ma trovano ugualmente il vantaggio grazie ad un colpo di testa di Raul Garcia (17 gol stagionali e 7 assist) che approfitta di un’errata uscita di Guaita. Nel secondo tempo Courtois difende la proprio porta al meglio(per la seconda stagione consecutiva 20 partite senza subire gol in Liga per lui) e più di una volta Diego Costa ha la possibilità di chiudere in contropiede la contesa ma il momento di scarsa forma dell’attaccante spagnolo prosegue e porta i madrileni a dover amministrare fino all’ultimo lo striminzito 1-0, un risultato più volte ripetuto nel corso della stagione dall’Atletico. Così, a 18 anni dall’ultimo titolo, il sogno dell’altra parte di Madrid sembra essere avviato verso il giusto binario. Dipende tutto dagli uomini di Simeone, che hanno 6 punti di vantaggio sul Real (con una gara in meno i blancos) e 4 sul Barcellona, che con lo scontro diretto dell’ultima giornata in casa ha ancora qualche chance di titolo in caso di passaggio a vuoto dei colchoneros nelle prossime due gare.

In Inghilterra invece si è completamente riaperto il campionato. Ad Anfield doveva arrivare un Chelsea imbottito di riserve ed agnello sacrificale per gli uomini di Brendan Rodgers ma in realtà questo è stato il preludio per l’ennesima impresa tattica di Jose Mourinho, le cui squadre non sono belle da vedere ma di certo hanno una loro logica. Non può essere altrimenti infatti, perchè dopo aver fermato la furia dell’Atletico al Vicente Calderon nell’andata della semifinale di Champions, Mou blocca anche i reds autori di una partita abulica in attacco. La forza del Liverpool in questa stagione è stata la capacità offensiva di entrare nell’area avversaria e dominare quell’area di gioco. Il Chelsea domenica, imbottito di riserve e addirittura di un ragazzo di 20 anni (Kalas), è riuscito a chiudere ogni possibile entrata nella propria area piccola, costringendo il Liverpool a cercare esclusivamente le soluzioni da fuori area.

Limitato in questo modo la vena offensiva di Suarez e compagni, il Chelsea ha puntato sulle ripartenze veloci, approfittando di un Liverpool molto sbilanciato in avanti. E’ proprio da questo sbilanciamento che nasce il gol dell’1-0 su errore di Gerrard: nel terzo minuto di recupero del primo tempo i reds potrebbero amministrare la palla, consci che in fin dei conti anche un pari potrebbe permettergli di avere il destino nelle proprie mani. Ma la pressione mediatica creata da Mourinho nei giorni precedenti (in primis la questione delle riserve) rendeva questa partita un vero match ball che andava solamente preso senza eccessiva fatica. E’ qui, in questa convinzione creata negli uomini di Rodgers, che Mourinho ha vinto la partita. Così, con la linea difensiva quasi a centrocampo nonostante fossero gli ultimi secondi del terzo minuto di recupero, Gerrard scivola su un passaggio di Sakho e permette a Demba Ba di involarsi verso Mignolet, fulminando il portiere belga con un rasoterra.

Da questo momento in poi è come se il Liverpool e tutti i suoi tifosi fossero caduti nell’inferno, perchè nei successivi 45 minuti, nonostante il predominio nel possesso palla, praticamente le occasioni da gol tra le due squadre si sono eguagliate e il Chelsea è sembrato giocare sui nervi dei Reds, perdendo tempo nelle rimesse e in altre occasioni. Nei minuti finali la sentenza decisiva: il neo entrato Torres, insieme a Willian, hanno gelato nuovamente Anfield e ridato speranza ai propri tifosi ma soprattutto a quelli del City. Grazie alla contemporanea vittoria sul Cristal Palace infatti, i Cityzens sono tornati padroni del loro destino: gli basterà vincere contro l’Everton in trasferta, Aston Villa e West Ham in casa e saranno campioni d’Inghilterra grazie alla differenza reti (+58). I reds infatti vincendo contro Cristal Palace fuori e Newcastle in casa avrebbero gli stessi punti degli azzurri di Manchester ma sarebbero dietro per la differenza reti (+50, paga tantissimo i 46 gol incassati sino ad ora). Il terzo incomodo è il Chelsea, a meno 2 dal Liverpool e a +43 come differenza reti. Così, a due giornate dalla fine, un campionato che sembrava già scritto si è riaperto in maniera clamorosa.

Non ci resta che seguire entrambe le corse Scudetto con il fiato sospeso.