#nonsivendePogba

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Che per Paul Labile Pogba l’attuale stagione, la terza con la Juventus, potesse essere quella della consacrazione si era messo in preventivo già dalle passate due annate con la casacca bianconera. Ma che lo stesso giocatore diventasse già quest’anno, dopo i Mondiali di Brasile 2014, una vera e propria stella del firmamento calcistico, forse, era difficile prevederlo fino a questo punto. Ed allora ecco che tutti sono pronti a dire: «Con 100 milioni di euro si vende Pogba», ripetendo magari l’operazione Zidane del 2001, quando – con la sua cessione – arrivarono Buffon, Nedved, ecc. per fare una Juventus ancora più grande. La domanda sorge spontanea: visti i suoi (quasi) 22 anni, li compirà il prossimo 15 marzo, non sarebbe il caso di tenerselo Pogba visto che ha firmato il rinnovo, che con la Juve si trova bene e, soprattutto, con lui che potrebbe diventarne davvero il leader si può tentare di vincere anche a livello europeo e mondiale?

BASTA UN TWEET: e allora basta un semplice “tweet” alla Juventus con su scritto #nonsivendepogba. Certamente la Juventus valuterà le opportunità, ma se tutti noi tifosi – nessuno escluso – si appellano alla società, dal presidente Agnelli al direttore Marotta, da Paratici a Nedved e via dicendo, crediamo che almeno una bella riflessione in merito ci sarà prima di cedere il giocatore a chicchessia anche a cifre stratosferiche…

POGBA UNICO: il “polpo” Paul, sempre più “Pog…boom” sta dimostrando di essere davvero unico con i suoi gol (22 totali finora), alcuni davvero di pregevolissima fattura come quello di ieri al Chievo, un siluro preciso e potente e pure di sinistro. Ma il giocatore dimostra di essere un leader del gruppo non solo quando gioca, segna e si diverte. Lo dimostra anche, e soprattutto, quando rincuora Vidal per la sostituzione forse non condivisa, facendogli capire che «La Juventus ha bisogno di tutti i suoi campioni», quando – a volte – prende la squadra per mano per condurla alla vittoria, quando non si esalta tanto per le sue giocate sopraffine…

FORZA E UMILTÀ: ecco perché queste due caratteristiche diventano fondamentali per un giocatore come lui. La forza come elemento devastante della sua azione, spesso felpata e con passi da felino, che diventa preponderante nei confronti di qualsiasi avversario. L’umiltà, invece, perché anche quando può non si esalta più di tanto, ora ringraziando anche chi – come i compagni – gioca per lui; ora benedicendo anche la buona sorte, al punto che il suo punto debole qualcuno l’ha individuato nelle “bugie”. Bugiardo, forse, ma perché molto rispettoso non solo delle sue capacità!!!

VOGLIA DI CRESCERE: e poi non va sottaciuto della sua forza migliore. Pogba può e deve crescere: lo sa lui, lo sa molto bene anche Allegri che lo sprona sempre; lo sa perfettamente anche la società. Oltretutto il Pogba qualche volta evanescente e troppo lezioso fa un po’ a pugni con lo spietato calciatore che, quando vuole, ti punisce inesorabilmente. Ed ecco che qui entra in gioco la mancata esperienza acquisita. Pogba deve imparare, di più e meglio, quando può fare certi preziosismi e quando, invece, deve giocare con maggiore concretezza. Se è arrivato a dire, comunque, che gli piacerebbe avere la tecnica di Zidane e la precisione di Platini allora il campione c’è, e la sua stoffa, la sua classe, il suo talento lo aiuteranno a crescere. Intanto ci siamo goduti il 22. Gol complessivo in maglia bianconera, che in Campionato è il numero 18 e che va aggiunto ai quattro gol singoli in Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League ed Europa League…

SI SALE A +7: dopo il terno “scaligero” concluso ieri, stavolta contro il Chievo Verona, la Juventus insieme ai 6 punti in Campionato ed al passaggio del turno in Coppa Italia (giocherà ora nei quarti) mette in cassaforte alcune certezze. Intanto, il +7 sulla seconda che rappresenta il massimo vantaggio di quest’anno. Poi, la consapevolezza che la gara vinta a Napoli sia stata una svolta per il Campionato ed anche che 6 punti di vantaggio in appena tre giornate (9 contro 3 degli avversari) non sono un patrimonio da gettare… Anzi, lo stesso è da valorizzare a cominciare dalle prossime gare.

QUARTI DI COPPA ITALIA: il tutto a cominciare da dopodomani, mercoledì 28, quando la JUVENTUS andrà al “Tardini” di Parma a giocarsi la gara unica dei quarti di finale di Coppa Italia. Una giornata speciale anche per Gigi Buffon, che compirà 37 anni nella “sua” Parma, dopo avervi esordito 20 anni fa, a soli 17 anni. Sul campo dei ducali ci sarà, ovviamente turn-over, magari utilizzando qualcuno che finora ha giocato di meno e, ad esempio, Marchisio che poi salterà in Campionato per squalifica, oppure Vidal che ha bisogno di recuperare minuti dopo la tonsillite, facendo magari assorbire l’influenza a Pirlo tenendoselo pronto per il 1. Febbraio…

FEBBRAIO FRA CAMPIONATO e CHAMPIONS: solo dopo la gara di mercoledì la mente potrà andare alla nuova gara esterna, stavolta in Campionato, con l’Udinese – domenica 1 febbraio ore 15 al “Friuli” – prima di tornare a giocare in notturna per tre gare consecutive: sabato 7 febbraio, ore 20.45, per l’anticipo (al sabato) di Juventus – Milan; domenica 15 febbraio, a Cesena, sempre alle 20,45 e venerdì 20 febbraio di nuovo a Torino, ore 20,45, con l’Atalanta, gara che farà da preludio agli ottavi di Champions League di martedì 24 febbraio, ore 20,45, allo Stadium col Borussia Dortmund… Saranno queste le cinque gare, Champions compresa, per il prossimo mese di febbraio.

PENSIERINO FINALE: lo dedichiamo a quanti fra gli addetti ai lavori consideravano già assegnato – forse ad altri – il campionato. La Juventus non l’aveva perso prima, neanche quando è stata appena a +1, non l’ha vinto ora. Certo, ha messo una bella ipoteca che va gestita da qui alla fine di maggio perché il tutto andrà a scontrarsi con diversi incroci pericolosi tra Campionato e Champions, senza dimenticare la Coppa Italia, e soprattutto con chi ancora non si rassegna. Sarebbe deleterio fare calcoli visto che mancano ancora 18 partite in Campionato, che ci sono gli ottavi di Champions che incombono oltre ai quarti di Coppa Italia ed eventuali semifinali, e soprattutto c’è un ambiente ostile che cercherà fino in fondo di metterci il bastone tra le ruote… Ma la Juve è un gruppo, checché se ne dica un “gruppo solido”, al punto che Allegri non sta facendo notare l’assenza del suo predecessore, pur tornato a Vinovo per salutare l’ambiente ma al quale è stato dato solo il “benvenuto” dal punto di vista istituzionale. Certi suoi amici prescritti avrebbero fatto bene a non varcare la soglia di quel cancello e la Juve, pur nella sua signorilità, non crediamo l’abbia visto di buon occhio facendo magari… buon viso a cattiva sorte.

Che tutto questo rancore esista ancora, lo dimostrano i 443 milioni di euro che ballano per la lite dinanzi al Tar con la Figc e per la disparità di trattamento avuta nel 2006… Insomma, la presenza di un falsificatore di passaporti nel nostro ritiro non sarà passata inosservata così come non lo è stato per il rinvio della sentenza della Cassazione in merito alla più grande farsa che il calcio italiano abbia mai avuto nella sua storia. Il rinvio, secondo i legali di Moggi & C., non sarebbe comunque negativo ed anzi forse servirà per fare piena luce su alcune cosette. Insomma, riderà bene chi lo farà per ultimo: «FINO ALLA FINE FORZA JUVENTUS!!!»

Alessandro Amodio