Mi ritorni in mente: Mustafi e Larrivey

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I tempi del duopolio Real Madrid-Barcellona sono ormai un ricordo nella Liga, con un campionato sempre più aperto a sorprese di ogni tipo. Insieme alle due squadre sopra citate e all’Atletico Madrid, si trovano infatti delle sorprese come Siviglia, Valencia e Celta Vigo. In particolare queste ultime due squadre vedono brillare nella loro formazione due vecchie conoscenze della nostra Serie A, passate di fretta e senza lasciare alcun ricordo: stiamo parlando di Mustafi e Larrivey.

Il tedesco, campione del Mondo per caso (era tra i 30 ma non tra i 23 di Low, ma l’infortunio di Reus gli ha permesso di ottenere il biglietto per il Brasile), ha siglato una doppietta contro il Villareal che ha portato i suoi al secondo posto con i colchoneros e a lui un piccolo record: è il primo difensore tedesco a segnare una doppietta in Liga.

Il ventiduenne difensore nasce in Germania da genitori albanesi provenienti dalla Macedonia. Gioca prima all’Amburgo per poi trasferirsi a diciassette anni all’Accademia dell’Everton, dalla quale giunge alla Sampdoria. In Estate arriva la chiamata Mondiale (titolare contro l’Algeria agli Ottavi, un infortunio gli preclude il proseguo della competizione) e poi quella del Valencia di Lim, magnate di Singapore che vuole riportare i bianconeri ai fasti di un tempo. Costato otto milioni, al Mestella è già un idolo: già tre reti in stagione, ad ogni gol mima l’aquila albanese, in omaggio ai genitori che vivono lì.

Il “Bati” Larrivey invece ha vissuto una non indimenticabile esperienza a Cagliari (27 presenze e tre gol nel 2009/10; 30 partite e 7 gol nel 2011/12) ma in Spagna sta lasciando il segno. Dopo il Clausura con il Velez, lo scorso anno con il Rayo Vallecano ha ritrovato un buon feeling con la rete (12 in 35 partite), ma Sabato si è superato al Camp Nou, permettendo alla sua nuova squadra, il Celta Vigo, di espugnare uno stadio dove non vinceva dal 1977. Vittoria clamorosa quella dell’ex squadra di Luis Enrique, che relega i catalani al quarto posto in classifica e, in questo caso, permette a Larrivey di avvicinarsi per una volta all’uomo da cui nasce il suo soprannome: Gabriel Omar Batistuta. Anche il fortissimo attaccante di Fiorentina, Roma e Inter aveva segnato un gol decisivo al Camp Nou (Barcellona-Fiorentina 1-1) ma quella volta non giunse la vittoria come invece avvenuto per il suo “compagno” di soprannome.

Di certo la nostra Serie A non rimpiange questi due giocatori come fatto in passato con Ibrahimovic e Thiago Silva, ma di certo fa piacere conoscere le alterne fortune di alcuni nostri ex “compagni di campo”.