ARRESTATO IL BOSS LATITANTE GIUSEPPE PELLE: LA GIUSTIZIA TARDA MA ARRIVA PER TUTTI

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All’alba di questo venerdì, 50 uomini tra Polizia di Stato e agenti della Sco circondano un casolare di campagna situato in una zona impervia di Condofuri, a poca distanza da Reggio Calabria, dove si nascondeva da due anni il boss latitante Giuseppe Pelle. Scattato il blitz, le Forze dell’ordine sorprendono il Pelle insieme ad alcuni suoi fedelissimi che, colti di sorpresa, non hanno posto alcuna resistenza.

Giuseppe Pelle dovrà scontare una pena per associazione a delinquere di tipo mafioso e una per tentata estorsione. Pelle è coinvolto anche nell’inchiesta “Reale” coordinata dalla Procura di Reggio Calabria per voto di scambio, ma per la Cassazione non sarebbe del tutto colpevole di tale reato in quanto, mesi fa, ha annullato con rinvio, per la seconda volta, la condanna inflitta al boss.

Tale arresto non è di poco conto se pensiamo all’influenza che esercitava ed esercita la ‘ndrina Pelle non solo in Calabria ma anche al nord Italia; arresto non di poco conto se ricordiamo la pericolosità di questa famiglia mafiosa. ‘Ntoni Pelle detto Gambazza, padre di Giuseppe, era boss di San Luca latitante dal 2000 e catturato nel 2009 con condanna definita a 26 anni di carcere. Fu protagonista, anche se non ne era d’accordo e, anzi, cercò di riportare la pace, insieme al resto della ‘ndrina Pelle-Vottari, della famosa faida di San Luca degli anni ’90 contro la cosca Nirta-Strangio, iniziata per uno scherzo e terminata con la strage di Duisburg. Muore qualche mese successivo all’arresto per infarto.

Questa mattina, con la cattura di Giuseppe Pelle, una ventata d’aria fresca ha percorso la Calabria. Questa terra amara che ha bisogno di ancora molto ossigeno, di depuratori funzionanti e di manodopera concreta; questa amara terra nostra che ha bisogno di sentire un po’ di quel “fresco profumo di libertà che SI OPPONE AL PUZZO DEL COMPROMESSO MORALE”.

Federica Giovinco