Sant’Umile da Bisignano. Sindaco di Cassano Ionio accende lampada votiva

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Si è celebrata  la ricorrenza della morte di Sant’Umile da Bisignano. Come ogni anno, anche in questa circostanza i frati e la comunità sono stati impegnati nel ricordare la figura del Santo che ha dato lustro alla comunità bisignanese. La solenne cerimonia di lunedì, è stata preceduta ieri da un’altrettanto significativa celebrazione, svoltasi dopo oltre due anni nella sala del convento di Sant’Umile, chiuso nel 2009 a seguito di uno smottamento, nel corso della quale è stata accesa la lampada votiva con l’olio che arderà per tutta l’annualità.

Quest’anno l’olio è stato donato dal Comune di Cassano All’Ionio ed il Sindaco Giovanni Papasso ha avuto l’onore di accendere la lampada votiva. La funzione religiosa è stata preceduta da un corteo di pellegrinaggio che, con in testa il Sindaco di Bisignano, Umile Bisignano, ed il Sindaco di Cassano All’Ionio, Giovanni Papasso, uniti nel nome e nella fede per Sant’Umile, ha percorso tutte le stradine del centro storico della cittadina di Bisignano, per poi giungere al Santuario dove si è celebrata la Santa Messa, officiata per   l’occasione dal  Vescovo della Diocesi di Cassano All’Ionio, S.E. Mons. Nunzio Galantino, unitamente al Padre Provinciale dell’Ordine dei Frati Minimi.

Nel corso del suo discorso di saluto, pronunciato prima dell’accensione della lampada votiva, il Sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso, ha espresso soddisfazione per la particolare ricorrenza: “L’offerta dell’olio per la lampada votiva di Sant’Umile da Bisignano, da parte della Città di Cassano di Cassano All’Ionio,  servirà a suggellare il sentimento d’amicizia e di fratellanza  fra le due Comunità , nel nome di un Santo che ha dato lustro all’intera Calabria”

Papasso continua con un po’ di storia: “Era il due aprile 1885 – a Bisignano – in loc. “Boscarelli” al ragazzo Frascesco Mauro, nato a Bisignano il 12 ottobre 1870 ed affetto da una grave malattia, mentre si trovava in campagna a pascolare una mandria di buoi, apparve il Beato Umile, fervidamente invocato da lui e da altri, che gli toccò la narice infetta e lo guarì perfettamente.  Una guarigione “molto rapida, completa e duratura, inspiegabile in base alle conoscenze scientifiche” che lo portò a vivere per molti anni – tra l’altro- nel mio Comune in Cassano All’Ionio,   alla c.da Sisto, dove con la sua famiglia si era trasferito.  Il pastorello miracolato da Sant’Umile si spense in età avanzata e riposa nel cimitero di Cassano.  A Cassano risiedono i suoi tanti nipoti e pronipoti,  che il 19 maggio 2002 hanno partecipato alla santificazione del Beato Umile”, ha ricordato Papasso.