Nonostante i ricorsi già inoltrati Equitalia continua a inviare i solleciti di pagamento!

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Equitalia non si ferma nemmeno davanti ai ricorsi regolarmente inoltrati dai singoli legali alla Commissione Tributaria di Cosenza. Nonostante la richiesta al Giudice (della suddetta Corte) di sospendere l’atto impositivo relativo ad alcune cartelle esattoriali (emanate per conto del Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino) e in attesa, quindi, di un giudizio, Equitalia SPA continua, imperterrita, a spedire i solleciti di pagamento dei ruoli 2005/2006, ai quali i Consorziati si sono opposti fermamente, inoltrando regolare ricorso, come previsto dalla normativa in materia tributaria, a garanzia del diritto di appello a eventuali dissolutezze delle stesse. Premesso che, Equitalia per legge può ugualmente procedere alla riscossione dei tributi per conto di un ente impositore, anche se vi è un contenzioso in corso, è necessario porre l’accento sulle gravi negligenze in materia di ritardo nello svolgimento dei processi tributari “con il conseguente intasamento delle Commissioni Tributarie e tempi processuali ormai dilatati, che non garantiscono più le ragioni del contribuente” (Unione Nazionale Consumatori Calabria). Le conseguenze del ritardo storico nello svolgimento dei processi, spesso non garantiscono la richiesta della “sospensiva” da parte del Giudice, in attesa di una sentenza. Pertanto, Equitalia continua a vessare i cittadini che hanno già pagato per potersi difendere in un processo, come previsto nel loro diritto. Va da se, che se Equitalia SPA dovesse continuare nell’invio coatto di solleciti di pagamento o ancor peggio passare al pignoramento dei beni intestati a chi ha un contenzioso in corso con l’ente impositore (soltanto perché i tempi della giustizia in Italia sono troppo dilatati e inefficienti), sarà chiamata alle responsabilità previste dalla legge in difesa degli offesi (in questo caso i Consorziati). Perciò, coloro i quali fossero interessati ai contenuti sopraccitati (e a qualsiasi azione esecutiva di confisca dei beni) possono tranquillamente ricontattare il proprio legale e fare inoltrare ulteriore causa in propria difesa. In uno Stato democratico e in una condizione di crisi economica epocale (come quella attuale) non si può accettare di soccombere a enti carrozzoni come i Consorzi di Bonifica Calabresi e ancor peggio per mano di Equitalia.

04/11/2012                                                                                              Alberto De Luca