Si è riaperta finalmente la stagione del Motomondiale e quella Qatar è stata senza dubbio una delle più belle gare delle ultime stagioni. Marc Marquez conquista i primi 25 punti stagionali nonostante un inverno difficile, costellato da un grave infortunio e dall’impossibilità di affrontare i test invernali come fatto invece dai suoi acerrimi rivali per il titolo mondiale. Nonostante ciò, il 93 ha timbrato una vittoria ed una pole che fanno capire ancor di più, se c’era ancora il bisogno, che chi vuole la corona iridata dovrà strappargliela con violenza.
Chi di sicuro vuole provare a fare ciò è Valentino Rossi, l’eterno campione italiano dato ogni anno per morto ma sempre pronto a rispondere a critiche motivate o meno. I test invernali avevano detto che il 46 era più in palla ed in sintonia con la sua Yamaha rispetto alla scorsa stagione, ma le qualifiche preoccupanti del sabato sembravano chiudere anche per questa stagione qualsiasi pretesa rossiana di titolo. In gara però, come sempre, Vale ha dimostrato di essere uno squalo assetato di sangue, che appena sente la preda va e la divora. Piano piano ha superato tutti e 9 i piloti davanti a lui, guidando per alcuni giri anche la corsa. Marquez però, da degno erede di Valentino, ha reagito colpo su colpo vincendo la gara con circa 3 decimi di vantaggio sul pilota di Tavullia. Valentino da questa cocente sconfitta dovrà cogliere tutti i molti aspetti positivi che ci sono dietro questo secondo posto: basta considerare che lo scorso anno arrivò anche secondo ma a 5 secondi da Lorenzo. Inoltre la battaglia tra il 93 e il 46 questa volta è stata davvero agguerrita, cosa che nella scorsa stagione (a parte Assen e Laguna Seca con il sorpasso-remake al Cavatappi) non era mai accaduta, con lo spagnolo pronto ogni volta a sorpassare agevolmente l’italiano nelle poche volte in cui ci sono stati scontri diretti tra i due.
Valentino dovrà ripartire così anche ad Austin il 13 Aprile, pista dove lo scorso anno fece una delle sue peggiori prestazioni stagionali. La continuità sarà un fattore fondamentale nelle prossime 17 gare, consapevoli che Marquez ha dimostrato per l’ennesima volta di che pasta è fatto: non era al 100% e ha battuto un super Rossi. Ci sarà da sudare per batterlo.
Dovrà sudare soprattutto Jorge Lorenzo, autore di una deludente caduta dopo solo 3 curve, dopo che al via aveva realizzato l’ennesima grande partenza dallo schieramento. Questo zero in classifica potrebbe pesare a fine campionato tantissimo, quindi è necessario per il numero 99 recuperare al più presto punti iridati da i due piloti sopra citati ma anche da Pedrosa, arrivato terzo dopo una deludente gara, agevolato dalle moltiplici cadute che hanno visto coinvolti Bradl, Smith e Bautista su tutti. Dani anche questa volta ha dimostrato di essere poco incisivo nei momenti che contano e solo la fortuna gli ha permesso di portare a casa 16 punti. Ma se il vero Pedrosa è ancora una volta questo c’è poco da sperare per il tanto atteso mondiale.
Adesso è tempo della prima trasferta americana della stagione, nella pista dove lo scorso anno un super Marquez dominò qualifiche e gara diventando il pilota più giovane di sempre a vincere una gara della classe regina. Servirà un super Rossi e un Lorenzo senza macchia per evitare il probabile bis.