L’inizio di un ciclo o la fine di una favola

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Stasera alle 21:15 (diretta su Rai 3) l’ultimo atto dell’entusiasmante finale del campionato di Basket italiano tra Milano e Siena. Reduci da una gara-6 da brividi, con il tiro finale di Jerrels che alla sirena ha rimesso in gioco i lombardi, ci apprestiamo a seguire l’ultimo atto di una serie che ha regalato tantissime emozioni.

Milano, alla stagione della verità dopo anni di investimenti che non hanno dato frutto, può ritrovare questa sera uno Scudetto che manca da 18 anni e che le prime due gare sembravano indirizzare la sfida proprio in questo senso. Da gara-3 in poi c’è stato però qualcosa di inaspettato, anche se non aspettarsi certe prestazioni da una squadra che da 7 anni è campione d’Italia è sbagliato: Siena è riuscita a portarsi sul 3-2 e fino al penultimo secondo di gara-6 aveva le mani sull’ennesimo tricolore, quello che in ogni caso sarà comunque l’ultimo poiché i problemi economici porteranno la squadra al fallimento e a ripartire, sotto altro nome, nelle serie inferiori. Il tiro di Jerrels ha scompaginato il finale perfetto per la corazzata senese che, di fronte al proprio pubblico per l’ultima volta, voleva chiudere in trionfo un ciclo.

Adesso rialzarsi per Siena non è facile, sia perchè gara-6 è stata stressante da un punto di vista sia fisico che morale e sia perchè giocare a Milano la gara decisiva, in un palazzetto che aspetta da 18 anni questo trionfo non è per nulla facile. Però Siena potrà contare sul fatto che si ritroverà nuovamente outsider nella serie scudetto, condizione che l’aveva avvantaggiata ad effettuare la rimonta da 0-2. Non avere la pressione e il peso del dover vincere obbligatoriamente pone Siena a poter giocare nel migliore dei modi possibili, quello spensierato e sfrontato.

Siena per poter vincere questa “finale” dovrà innanzitutto tirarsi su di morale, perchè la sconfitta di gara-6 non può certo intaccare l’impresa magnifica compiuta fino ad ora da questi ragazzi. Bisognerà inoltre non sentirsi appagati, perchè è vero che Siena fallirà ma finire da campioni d’Italia o da semplici finalisti non è la stessa cosa. Per quanto riguarda il campo, la Mens Sana dovrà tenere a mente che Milano non è stata mai capace di fermare i parziali negativi nella serie e, aggiungendo a questo una migliore difesa, il punto su cui bisogna lavorare è la panchina, fino a gara-6 poco favorevole ai senesi. Trovare punti dalla panchina potrà essere l’ennesimo fattore decisivo.

Dall’altro lato c’è una Milano che ha visto la morte in faccia ma è sopravvissuta: è proprio il tiro di Jerrels ad aver cambiato il destino della serie e forse la storia dell’AJ. Il morale era sotto i tacchi prima di quel tiro, adesso è tutta un’altra storia, con i giocatori che hanno finalmente mollato la tanta pressione che li segue da inizio stagione. Quindi il fattore gruppo sarà fondamentale per Milano, come dimostrato proprio in gara-6. Anche questa volta Milano dovrà affidarsi ad Alessandro Gentile, stella assoluta della squadra, per poter esultare dopo anni di delusioni. Chi invece in casa Milano sembra essere desaparecido è Hackett, che dal ko in Eurolega contro il Maccabi è scomparso lasciando spazio ad un giocatore timido e nervoso. Lo Scudetto passa anche dalle sue mani, mani che tra l’altro Siena conosce molto bene visto che è stato uno dei protagonisti degli ultimi titoli della Mens Sana.

Il tempo delle parole è finito, stasera conta solo il campo.