La firma del Dottore

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Un nuovo trionfo targato Valentino Rossi risveglia e infiamma i cuori di tutti gli appassionati italiani di motociclismo, che all’alba di una Domenica come tutte le altre hanno capito pian piano che poteva essere un weekend di altri tempi, quelli in cui la notizia era quando il Dottore non faceva bottino pieno.

Nel Gran Premio australiano di Philip Island, il Dottore partiva dall’ottava casella in griglia, a causa di un errore durante le qualifiche del Sabato. In pole c’era il campione del Mondo Marquez, rinfrancato e sereno dopo il weekend giapponese in cui ha conquistato il suo secondo Mondiale consecutivo nella classe regina. La pole del 93, la dodicesima in stagione, gli permetteva di eguagliare due leggende come Doohan e Stoner, lanciandosi così alla ricerca del record di vittorie in una stagione che appartiene sempre a Doohan. Dietro di lui si è piazzato un incredibile Crutchlow, che ultimamente sembra aver superato i problemi che lo hanno portato a decidere di abbandonare la Rossa, e Lorenzo. Quinto in griglia, invece, Pedrosa, sempre più in crisi.

Con il titolo ormai assegnato, la lotta è tutta per il secondo posto iridato che, vista la stagione da marziano di Marquez, vale molto più di un semplice titolo di “vicecampione”. Alla partenza parte fortissimo Marquez, che distanzia subito Lorenzo, mentre Crutchlow sprofonda nelle retrovie. In difficoltà Pedrosa, risale Rossi pian piano, mettendosi dietro alle due Yahama del team Tech 3.

Mentre scappava Marquez, Rossi riusciva a superare i suoi compagni di marca e a mettersi all’inseguimento di Lorenzo, al quale mangiava decimi su decimi giro dopo giro. L’aggancio al 99 arriva così presto e comincia un’epica battaglia fatta di sorpassi e controsorpassi, nel quale a prevalere è proprio il nostro connazionale, che più che lanciarsi all’inseguimento di Marquez cerca di aumentare il vantaggio sul compagno di squadra.

E’ proprio in questo momento che succede, però, quello che nessuno si sarebbe mai aspettato, cioè un banalissimo errore di Marquez che scivola e perde la possibilità di ottenere una facile vittoria per quanto dimostrato nell’intero weekend. Vola così in testa Valentino, lepre imprendibile per tutti, soprattutto per un Lorenzo che piano piano paga la scelta delle gomme e perde tantissimo nella prestazione, facendosi raggiungere e superare da Crutchlow. Il Ducatista, autore di una rimonta pazzesca, sembra destinato ad un fantastico secondo posto, ma così non sarà…

Dietro Lorenzo risale anche Pol Espargaro, che sembra lanciatissimo all’aggancio del maiorchino ma cade e butta all’aria la possibilità di un ottimo podio. Ne approfitta il compagno di squadra Smith che, approfittando della clamorosa caduta nel finale di Crutchlow, sale per la prima volta sul podio della Motogp.

Finisce così in trionfo per Valentino Rossi, con la vittoria numero 108 al 250° GP nella classe regina, a ben nove anni di distanza dall’ultima sua vittoria nella pista australiana tanto amata (settima vittoria per lui). Una vittoria meritata dal Dottore per il ritmo impresso nella gara, avvantaggiato dall’errore di Marquez ma comunque senza aver rubato nulla. Con questi 25 punti la classifica per il secondo posto vede Rossi in testa a 255 punti, otto di vantaggio su Lorenzo e venticinque su Pedrosa. Il favorito d’obbligo per la seconda piazza diventa quindi il 46, ma con cinquanta punti a disposizione tra Sepang e Valencia può ancora tutto succedere. Naturalmente il rivale più accreditato resta Lorenzo, che ha preso una brutta mazzata in questa gara ma che comunque si trova in un grande periodo di forma. Chi esce con le ossa rotte è Pedrosa, sfortunato come sempre: un contatto con Iannone gli provoca numerosi danni che lo costringono al ritiro, lasciando forse su questo circuito il titolo di vicecampione del Mondo.

Per quanto riguarda le Ducati, detto di Iannone e Crutchlow, buon quarto posto per Dovizioso, favorito dalle numerose cadute di giornata.

Marquez non perde niente con questa caduta però è indubbio constatare come nelle ultime gare i suoi errori siano diventati una netta costante. Dalla Repubblica Ceca in poi una sola vittoria, un quarto posto tre cadute e un secondo posto, risultati che potrebbero ferire la psiche del campione che la prossima stagione potrebbe ritrovarsi seriamente insidiato da piloti che in questo finale di campionato stanno recuperando, soprattutto mentalmente, il terreno perduto nel confronto diretto con il 93.

Adesso si ritorna subito in pista a Sepang, in Malesia, per un’altra epica pagina di questa stagione: chi porterà a casa la seconda poltrona Mondiale?