Inter-Germania, un rapporto continuo

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Con l’arrivo di Lukas Podolski, ventinovenne ex Arsenal, il legame tra l’Inter e la Germania scrive la sua ennesima puntata. I tedeschi in nerazzurro hanno sempre fatto bene, o almeno quasi tutti. Le due eccezioni sono il primo e l’ultimo della serie, Szymaniak e Sammer, due centrocampisti di epoche diverse. Il primo arrivò all’Inter dal Catania con un buon curriculum: nazionale ai Mondiali 1958 e 1962. Non durò molto in nerazzurro: solo sei partite prima di essere ceduto al Varese. Lui però fu molto sfortunato: capitò infatti nella grande Inter di Herrera e così nonostante il talento vide poco il campo. Più clamoroso fu il flop di Matthias Sammer, attuale direttore sportivo del Bayern Monaco e Pallone d’oro 1996. Arrivò a Milano nell’Estate 1992 e lasciò l’Italia in malo modo nel Gennaio 1993. Il motivo principale di questo addio è da attribuire a incomprensioni tattiche: Bagnoli non comprese quale fosse il vero ruolo del tedesco e così diede il via libera per la sua cessione che fu al Borussia Dortmund. Qui da difensore centrale si impose come uno dei migliori nel suo ruolo a livello mondiale e vinse anche l’Europeo 1996.

Altro centrocampista bravo ma non fortunato fu Hansi Muller, mezzapunta elegante e tecnica che finì ben presto in rotta di collisione con Beccalossi e Altobelli, dal quale si beccò uno schiaffo per non avergli servito un assist. Nella stagione successiva Gigi Radice cercherà di far coesistere Altobelli e Muller ma l’esperimento non andrà bene anche a causa di un ginocchio ballerino del tedesco.

L’arrivo di Pellegrini alla Presidenza nerazzurra determinerà l’arrivo di Rummenigge, giocatore riassumibile con tre parole: gol straordinari, serietà e dedizione massima. Anche qui però gli infortuni non aiutarono il giocatore e così saranno solo tre le sue stagioni in nerazzurro. Partito lui arrivano Mattheus e Brehme, due protagonisti nello Scudetto del Trap e nella prima Coppa Uefa nerazzurra. In quella vittoria fu protagonista un terzo tedesco, Jurgen Klinsmann, che ebbe un rendimento altalenante nelle sue stagioni nerazzurre, cosa che lo porterà a tornare nella sua Germania.

Adesso è il turno del campione del Mondo Podolski. Riuscirà a ripercorrere le gesta dei suoi migliori connazionali?

Armando Zavaglia