In FONDO al calcio

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Da ormai più di dieci anni il mondo del calcio sta vivendo un nuovo fenomeno legato agli acquisti e alle cessioni dei giocatori, cioè i fondi d’investimento. Molti giocatori non appartengono ad una squadra ma proprio a questi fondi privati, delle holding finanziarie che investono su quote di calciatori o comprano club o li finanziano.

Il fondo funziona come una banca privata: presta soldi per l’acquisto di giocatori ai club che ne hanno bisogno o che altrimenti non potrebbero permetterselo, in cambio di un tasso di interesse sul prestito, di una quota sul cartellino o di una percentuale su una futura vendita. Si chiama “third party ownership”, proprietà di parti terze, trasformando i giocatori in uno strumento finanziario.

Questo sistema funziona parecchio, basti pensare che l’Atletico Madrid e il Siviglia in Spagna si sono affidati spesso a loro, ma i lati oscuri sono tanti, come dichiarato anche dal Segretario generale UEFA Infantino. Ecco, punto per punto, i punti a sfavore di questi fondi:

  • la reintroduzione del concetto di “vincolo”, aspetto negativo da un punto di vista etico e morale;
  • il rischio di partite truccate, poiché se il fondo ha giocatori di entrambe le squadre il rischio è che i risultati vengano pilotati;
  • instabilità contrattuale per il calciatore che fa parte del fondo, con il rischio di cambiare spesso squadra;
  • rischio di aggiramento del fair play finanziario.

Questo sistema sta ricevendo numerose critiche negli ultimi anni, al punto che in Inghilterra non è consentito. In Spagna, invece, il presidente della Liga vede di buon occhio queste attività che consentono alle squadre che non siano Real Madrid e Barcellona di alzare il proprio livello di competitività. Anche in Francia questo sistema si sta diffondendo e le previsioni vedono come nuovi orizzonti di sviluppo Germania, Italia e Belgio.

Questo sistema è cominciato in Brasile con l’acquisto di giovani calciatori e poi si è ingrandito in Europa giungendo a investire su grossi nomi: uno su tutti Radamel Falcao. Dietro l’interesse di aiutare le squadre in difficoltà, però, si celano immensi meccanismi di potere e di mercato atti a favorire queste aziende tramite grosse cifre di denaro che prima erano destinazione esclusiva dei team, mentre ora sono divisi anche tra queste holding.

Un nuovo modo, quindi, di speculare tramite questo sport.