Il ritorno della difesa a tre

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L’estate del 2014 sta regalando un’importantissima rivoluzione nel mondo del calcio, cioè la rivalutazione di quella difesa a 3 che per anni è stata identificata come simbolo dei catenacciari. Durante il Mondiale 2014 si è avviata la rivoluzione calcistica che oggi, con il Manchester United di Van Gaal e il Bayern di Guardiola, sta designando un vero e proprio ritorno al passato, quando per anni questo sistema difensivo portava vittorie dentro e fuori i confini nazionali.

Il 3-5-2 moderno per anni si è opposto al più ortodosso 4-4-2, contendendosi numerosi titoli per circa una decade fino agli anni 2000. La difesa a tre permetteva di garantire la superiorità numerica sia in difesa che a centrocampo ed è stata una delle chiavi principali nei successi, ad esempio, del Parma di Nevio Scala vincitore di Coppa delle Coppe, Coppa Uefa e Supercoppa europea. Lo stesso Marcello Lippi nel suo primo ciclo juventino usò i tre difensori, come farà successivamente Zaccheroni con Udinese e Milan (vincendo anche uno Scudetto con i rossoneri). Negli stessi anni il Parma di Malesani si impose in Coppa Uefa sempre con il reparto difensivo con tre uomini.

Anche all’estero la difesa a 3 ha dato splendidi risultati: basti pensare alle vittorie di Borussia Dortmund, Real Madrid e Bayern in Champions a cavallo tra i due secoli. A livello di nazionali fu Scolari a cavalcare l’onda della difesa a 3, portando il Brasile nel 2002 sul tetto del Mondo con il trio Lucio-Edmilson-Roque Junior, più le due frecce Cafu-Roberto Carlos sugli esterni.

Dal 2002 in poi però fu il vuoto, con l’introduzione del trequartista, del 4-3-3 e del 4-2-3-1 come moduli vincenti. Ma l’ultima Champions League ha riportato alla luce l’avversario principale della difesa 3, cioè il 4-4-2 (l’Atletico di Simeone ha utilizzato questo modulo), modulo annullabile soltanto con il ritorno del 3-5-2. E’ in quest’ottica che vanno spiegate le scelte di Van Gaal (capace di arrivare terzo ai Mondiali con un’Olanda non imbattibile proprio grazie all’uso di questo sistema di gioco) e di Guardiola (alla ricerca di innovazioni tattiche dopo la tremenda batosta subita dal Real nelle ultime semifinali Champions). In Italia chi pratica oggi il 3-5-2 è Gasperini (lo fa da una vita) e lo ha fatto fino a Maggio Conte, portandosi a casa gli ultimi tre tricolori. In Europa il suo modulo di gioco non ha portato gli stessi risultati italiani, però in diverse partite delle ultime due Champions (Chelsea in casa nel 2012, Real in casa nel 2013) si è visto qualcosa di interessante.

Nella prossima stagione, ormai alle porte, conosceremo il definitivo destino di questo modulo.