Il meridionalista Pino Aprile incanta le nuove generazioni

Letture: 2677

22 aprile 2015Pino Aprile da applausi all’istituto “Enzo Siciliano”: lo scrittore del Meridione ha incantato la platea dei ragazzi accorsi all’aula magna, parlando di un Sud che deve trovare necessariamente una via di riscatto. Con il supporto della Bcc Mediocrati, Aprile ha effettuato un tour calabrese dove è stato coinvolto anche l’istituto bisignanese, che ormai rappresenta un sicuro punto d’eccellenza nel sistema d’istruzione, grazie alla passione e alla competenza del dirigente scolastico Giuseppe De Rosa e dei docenti. Introdotto dal professore Rosalbino Turco, Aprile ha così tenuto una sorta di lezione sul Sud, catalogando con minuzia tutti gli errori della storia e creando, al contempo, una contro-storia con aspetti utili da rimarcare. Aprile ha spiegato come il suo bestseller Terroni sia nato dopo una lunga gestazione, quasi come un’auto analisi da compiere a tutto tondo per poterlo sottoporre a un pubblico vasto, che ha apprezzato largamente lo sforzo dell’autore. Per Aprile: «Essere terroni vuol esser messi nelle condizioni di non poter fare e non di poter essere… per poi esser criticati per questo. Tutto ciò, però, è una situazione costruita, e dispiace constatare che i giovani meridionali sono ora la nuova carne da macello». Aprile ha poi elencato le contraddizioni dei nostri territori, come nel caso di Matera, la capitale europea della cultura non raggiunta dai treni e neanche da un degno tragitto autostradale, per non parlare delle inefficienze di marca calabrese. Il dirigente De Rosa, invece, ha sottolineato con orgoglio il primato di una scuola dal pensiero divergente, che dà a tutti l’opportunità di arricchire il dibattito per costruire una forte identità e una sana critica, attraverso il connubio scolastico di vari generi. Lo stesso De Rosa ha ricordato le altre attività svolte negli scorsi mesi, quando il “Siciliano” ha sempre ben figurato nei progetti inerenti a Ferramonti di Tarsia, alle pari opportunità, alle lotte alle mafie nonché ai principi della Costituzione italiana.

Massimo Maneggio