Europei: Francia-Portogallo, la finale che non ti aspetti

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Quando questo Europeo è cominciato tutti ci aspettavamo la consacrazione del Belgio, il canto del cigno della Spagna o l’affermazione della corazzata Germania. Invece in finale ci vanno due squadre che sulla carta erano un passo indietro rispetto a quelle citate.

In effetti, a guardare i rendimenti dell’ultimo periodo o il famoso ranking FIFA le squadre più forti erano altre, alcune appunto erano quelle già dette. Il Belgio, che ha a disposizione forse la generazione di calciatori più forte della sua storia, veniva da un anno in cui non aveva conosciuto sconfitte e in cui è stato per mesi al comando della classifica della FIFA; la Germania campione del Mondo in carica avrebbe dovuto ammazzare la competizione – e infatti nelle prime partite dava l’impressione di poter vincere i match alla prima accelerata, e così via.

Infatti è stato l’Europeo in cui sono emerse le Nazionali di seconda (forse pure terza…) fascia: l’Islanda, il Galles, l’Irlanda del Nord e in parte anche l’Ungheria hanno decisamente ben figurato, complice anche un tabellone che aveva messo da una parte quasi tutte le blasonate e dall’altra questo genere di formazioni che così hanno potuto affrontare sfide nelle loro corde anziché diventare il classico “cuscinetto”.

Una menzione a parte meriterebbe l’Italia, che in questa edizione ha collezionato scalpi di altissima fattura – le già citate Belgio e Spagna, per esempio – e la quasi-impresa della Germania. La nostra Nazionale oggettivamente era di livello più basso rispetto alle favorite, ma questo onestamente non si è visto. Del futuro della nostra selezione se ne parla più largamente qui.

E si arriva così alla finale tra Francia e Portogallo. I transalpini sono sì i padroni di casa, ma stanno portando avanti un pesante ricambio generazionale e sono privi di stelle come Ribery e BenzemaIl Portogallo è arrivato in semifinale senza vincerne una e con un Cristiano Ronaldo – l’unico in squadra che sia davvero di un altro livello – sotto tono rispetto alle aspettative. Da una parte quindi abbiamo una squadra che ha un organico complessivamente di buon livello e alcune individualità di spicco – la Francia di Pogba e Griezmann, dall’altra una squadra di livello complessivo un po’ più basso ma col giocatore al momento più forte di tutti – il Portogallo di Ronaldo. Come finirà?

Difficile dirlo: se Ronaldo dovesse essere in serata di grazia potrebbe non esserci partita, fermo restando che da sempre, in Nazionale, predica nel deserto; ma la Francia ha decisamente grandi motivazioni. Non c’è solo il fatto di giocare in casa, ma anche un ambiente extra-calcistico che ha bisogno di una distrazione, di una gioia, dopo quanto avvenuto in questi mesi, da Charlie Hebdo in avanti: la voglia di dare una consolazione ai propri connazionali – facendolo con una selezione che può essere la rappresentazione vivente dell’integrazione razziale – è una spinta da non sottovalutare.

Per quest’ultimo motivo, non mi dispiacerebbe che vincessero i bleu, nonostante l’atavica antipatia fra tifosi italiani e quelli francesi. Una sconfitta portoghese stasera di certo non minerebbe le possibilità di CR7 di assicurarsi l’ennesimo Pallone d’Oro, quindi potrebbe anche prendersi una serata di riposo. Anche se pure per lui questa occasione è decisamente ghiotta: dopo il 2004, chissà quando ricapiterà ai lusitani la possibilità di vincere un trofeo.