Divertirsi programmando all’ ITT di Bisignano

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Divertirsi programmando all’ ITT di Bisignano:

Una nuova espressione si sta diffondendo nelle scuole italiane “il pensiero computazionale”. Tale concetto fu introdotto da Seymour Papert nel 1996 parlando di LOGO, il linguaggio di programmazione da lui sviluppato al MIT per insegnare la programmazione ai bambini .Tale pensiero è tornato di recente agli onori della cronaca grazie a illustri testimonianze che ne hanno evidenziato l’importanza, non ultimo il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è rivolto ai giovani dicendo “Non limitatevi a giocare con i vostri smartphone, programmateli”.

Ma cos’è il pensiero computazionale?

Secondo la dottoressa Jannette Wing della Carnegie Mellon University, è il processo mentale che sta alla base della formulazione dei problemi e delle loro soluzioni così che le soluzioni siano rappresentate in una forma che può essere implementata in maniera efficace da un elaboratore di informazioni sia esso umano e/o artificiale. Stiamo parlando del concetto di algoritmo.

Quante persone sanno esattamente cosa c’è dietro un click, quando utilizziamo un’applicazione su un qualsiasi dispositivo digitale? Crediamo molto pochi. Chi possiede un minimo di cultura informatica sa che dietro un click ci sono uno o più algoritmi che ci permettono di spedire e ricevere e-mail, navigare su internet, pagare un bonifico stando comodamente a casa e molto altro. L’informatica ci ha cambiato la vita; fino a quando possiamo ignorare i suoi principi?

Il pensiero computazionale è uno “skill” fondamentale che tutti dovrebbero possedere, in particolare i giovani come noi che desiderano non farsi fuggire le opportunità che il futuro porrà loro dinanzi nei prossimi anni. È ormai universalmente riconosciuto che per riuscire bene nel proprio futuro professionale dobbiamo “imparare a imparare” e non limitarci a fornire risposte preconfezionate.

Il nostro Istituto, essendo ad indirizzo informatico, ha educato diverse generazioni di giovani al pensiero computazionale. Da quest’anno è cambiato l’approccio. Stiamo utilizzando ambienti di programmazione visuali tipo Scratch o la piattaforma Code.org entrambi sviluppati negli Stati Uniti.

Scratch consente ai ragazzi di qualsiasi età di creare in maniera semplice e intuitiva le proprie storie animate, giochi e simulazioni: oggi Scratch conta una community di giovani sviluppatori estesa in tutto il mondo ed è di fatto lo strumento di riferimento per insegnare ai bambini il pensiero computazionale attraverso la programmazione.

Il MIUR sta incentivando con molte iniziative l’utilizzo in tutte le scuole della piattaforma Code.org .

La nostra esperienza a riguardo è stata più che positiva perché grazie all’utilizzo di Scratch e della piattaforma Code.org abbiamo avuto modo di acquisire fondamentali concetti della programmazione in modo semplice e anche divertente. Ma non solo, abbiamo vissuto un’esperienza che ci ha permesso di sviluppare la nostra creatività e accrescere le nostre conoscenze. Il passaggio alla programmazione tradizionale nel linguaggio Java è stato inaspettatamente  naturale.

Lucia Maiuri e Claudia Perri.
IIIA ITT