Dai tre pareggi consecutivi…al Borussia Dortmund!

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Dai tre pareggi consecutivi, cosa che in casa bianconera non si verificava dal periodo febbraio-marzo 2012 (allora furono tre pari per 1-1, con Milan, Chievo e Bologna tutti in Campionato), la Juventus si ritrova, in meno di ventiquattrore, a riparlare di Champions League, soprattutto alla luce del sorteggio di oggi a Nyon, dove – per gli ottavi di finale – ci è toccato il Borussia Dortmund. Insomma, il pensiero vola già al 24 febbraio (andata a Torino) ed al 18 marzo (ritorno in terra teutonica), ma prima bisogna archiviare al meglio questo 2014 che “tante soddisfazioni” e tantissimi record ci ha dato, dalle vittorie consecutive fino ai fatidici 102 punti e via dicendo…

STAMPA BECERA: ma certa stampa – purtroppo – si ricorda di ricordare solo che la Juventus ha “interrotto” la sua lunga serie positiva in casa che durava da quasi due anni. Sarebbe stato meglio magari, se si fosse trattato di un’altra squadra, dire che «soltanto dopo 25 “straordinarie vittorie” nel proprio stadio, un record straordinario e difficilmente battibile, la Juventus ha pareggiato e che, pur senza aver perso e con una vittoria che forse le sarebbe stata stretta specie per il primo tempo…, ha interrotto una lunga serie positiva». Ma – evidentemente – quelli che scrivono (sic!) non ci amano e questo, purtroppo, è un dato di fatto…

GIOCHI PREZIOSI: alla fine il signor Preziosi, per certe persone, l’ha fatta grossa richiamando addirittura “mafia capitale”, ma forse s’è scordato che fino a qualche anno addietro accusava altri di sistemare le partite. Con le mani nel sacco, qualche anno addietro, presero però qualcun altro pronto a dare tanti milioni di vecchie lire per “aggiustare” una partita. Alla fine si dirà: tanto rumore per nulla, perché – a quanto pare – sembra che il signor “Giochi Preziosi” qualcosa si rimangerà. Resta l’innegabile falsità dell’arbitraggio del signor Banti di Livorno (stessa città di mister Allegri…), che come il signor Doveri di… Roma ha certamente arbitrato in una sola direzione: far scrivere ai giornalacci di parte “Roma a meno uno”. Alla Juve, in due partite, hanno negato un mani a Firenze, non concesso un rigore solare a Pogba strattonato prima di tirare e chiamato un offside a Tevez inesistente. Agli altri, invece, hanno regalato un rigore per una palla non colpita con le mani; un gol viziato da fuorigioco e “cacciato” due avversari tanto per renderle la vita meno difficile… Insomma, la Juve poteva essere a +4 perché gli atri avrebbero dovuto perdere col Sassuolo e non vincere a mani basse a Genova, ma poi cos’avrebbero scritto i giornali? È probabile, comunque, che per le parole “preziose” torneranno le interrogazioni parlamentari anche se stavolta nessuno titolerà “campionato falsato”…

EVRA DOUBLE-FACE: il “doppio” vestito sfoggiato dalla Juventus tra primo e secondo tempo fa però pendant con il comportamento di Patrick Evrà. Importante dalla cintola in sù (e siamo felici per il suo primo gol in bianconero…), il n. 33 francese non si dimostra tale nella fase difensiva concedendo un paio di metri di troppo a quel Gabbiadini che col sinistro ci sa fare. In mezzo una prestazione a corrente alternata di Vidal, ancora non al meglio ma irriconoscibile rispetto ai primi tre anni; del Pogba bello e impossibile per alcune suoi vizietti di non affondare i colpi; di un Tevez che sembra aver smarrito la via della rete e di un Morata che ancora non sembra calato nella parte di fare il “centravanti” della Juventus. Bene, invece, il principino Marchisio, il solito Bonucci (che ora mancherà a Cagliari per squalifica), il dirompente Ogbonna, che a quattro in difesa dimostra di trovarsi forse meglio che a tre. Solito compitino per Lichsteiner, Pereyra (ancora non oliato nei meccanismi) e del consueto Buffon che quando interviene lo fa dall’alto della sua esperienza. Non giudicabili Llorente, Coman e Giovinco per i pochi minuti passati in campo…

SI VA A CAGLIARI: ora, giovedì 18 alle ore 19, si va a Cagliari in anticipo perché poi ci attende la trasferta in Qatar per la SuperCoppa Italiana contro il Napoli, lunedì 22 alle ore 18 italiane a Doha. Rientrerà Chiellini ma riposerà Bonucci appiedato dal Giudice, ma riposerà forse qualcun altro magari facendo rigiocare Pirlo in mezzo al campo. Delle ultime due gare in quattro giorni sarà bene non fidarsi. Il Cagliari, che non è in una posizione eccelsa in Campionato, farà certamente la “partita della vita”. Il Napoli, dal canto suo, non vorrà regalare nulla dopo le ultime scialbe prestazioni… L’accortezza, quindi, non sarà mai troppa prima di pensare al 2015, che si aprirà il 6 gennaio, allo Stadium ore 21, contro gli “innominabili”. Sarebbe importante fare risultato cercando di tamponare qualche scoria del momento e poi ricaricare le batterie nella pausa perché a gennaio ci sarà bisogno della miglior Juve!!!

OTTICA CHAMPIONS: il tutto ovviamente in ottica Champions ricordando che l’ultima gara giocata con i gialloneri è una ferita che ancora brucia. Il bilancio delle sette gare giocate finora con quelli del “Westfalen” parlano di 4 vittorie bianconere; 1 pareggio e 2 sconfitte. Il tutto iniziò un 5 maggio, data storica per noi juventini. Era il 1993 ed in trasferta la Juve vinse l’andata di quella Coppa Uefa (in panchina Trapattoni) per 3-1. Dopo il gol-lampo di Rummenigge risposero i due Baggio: Dino (1 gol) e Roberto (2). Quindi, il 19 maggio, a Torino, fu un 3-0 che consegnò quel trofeo alla Juventus con i gol ancora di Dino Baggio (stavolta in doppietta) e dell’ex Moeller. Ad aprile del 1995, ancora in Coppa Uefa, l’unico pareggio: un 2-2 firmato da tanti ex come Reuter e Moeller per i tedeschi; Baggio e Kholer per i bianconeri; dopo l’andata delle semifinali, al ritorno la Juventus andò di nuovo ad espugnare Dortmund, il 18 aprile 1995, stavolta per 2-1 con le reti di Porrini ed ancora di Roberto Baggio, mentre l’ex Julio Cesar realizzò il momentaneo 1-1. Sempre nel 1195, stavolta a settembre, iniziò dal “Westfalen Stadium” la cavalcata che portò la Juventus a vincere la Champions a Roma a maggio 1996. Anche allora, dopo appena 1’, segno l’ex Moeller, ma Padovano, Del Piero con un gran gol e Conte, di testa in tuffo, ribaltarono il match. Al ritorno del girone, 22 novembre 1995, con la Juventus qualificata, arrivò la prima sconfitta con i gialloneri che vinsero 2-1 per effetto delle reti di Zorc e Ricken mente Del Piero realizzò solo al 93’ il gol della bandiera. Una sconfitta “indolore” quella, mentre fa ancora male quella patita all’Olympiastadion di Monaco di Baviera il 28 maggio 1997, contro un Riedle scatenato che lasciò due volte sul posto Ferrara e di un Ricken che segnò il 3-1 con la Juve protesa a cercare il pari dopo il capolavoro di tacco di Alex Del Piero. A prescindere dai gol presi, restò una gara sfortunata con un paio di pali colpiti, un rigore negato a Vieri e forse la consapevolezza che con un po’ più di attenzione quella gara si poteva almeno portare ai supplementari. Proprio per questo attendiamo una “rivincita” magari da chiudere già allo Stadium e dicendola alla Buffon, visto che la finale si gioca a Berlino, è giusto che si passi da Dortumud… Sognare non costa nulla, anche se … restando cin i piedi per terra dopo la pausa invernale per recuperare forze e giocatori bisognerà giocare al meglo.

PENSIERINO FINALE: lo dedichiamo a “Lucio” come ha fatto lo Stadium nella sua grande coreografia che ha accolto le squadre. “Lucio” era uno storico ultrà bianconero, mancato poche settimane addietro per una malattia fulminante. La curva l’ha voluto ricordare e siamo certi che da lassù ci darà ancora il suo conforto, aiutandoci a scandire il nostro grido di battaglia: «FINO ALLA FINE FORZA JUVENTUS!!!»

Alessandro Amodio