Boss di Cosenza collabora con la giustizia, familiari si dissociano

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Daniele Lamanna, arrestato dopo quattro mesi di latitanza a casa del suocero a Trenta, ha deciso di collaborare con la giustizia. Il quarantaduenne, ritenuto uno dei più attivi della cosca degli Zingari è il nuovo ‘pentito’ della criminalità organizzata cosentina.

Secondo le testate giornaliste online, Daniele Lamanna si sarebbe già messo a disposizione della Dda di Catanzaro e del pm Pierpaolo Bruni e pare abbia già rilasciato agli investigatori della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro alcune dichiarazioni. Accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, sotto proocesso perchè indiziato di essere stato l’autore dell’omicidio di Luca Bruni.

L’ex latitante cosentino, ha deciso di seguire la strada di Franco Bruzzese, pentito il 26 febbraio scorso. Ma i familiari di Lamanna, convocati dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza, si sono dissociati dalla scelta del proprio congiunto. Tutti i parenti del presunto killer cosentino hanno infatti rifiutato il programma di protezione tranne la moglie e il figlio di dieci anni.