Bruciò vivo l’amico. Confermata la condanna

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La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 15 anni di reclusione inflitta a Camillo Antonio De Maddis, di 22 anni, per l’omicidio di Fabrizio Greco, bruciato vivo ad Acri il 28 marzo del 2009. De Maddis, che in primo grado era stato giudicato con rito abbreviato, era accusato del delitto insieme a Pasquale Gaccione, di 23 anni, che invece aveva scelto il rito ordinario. Condannato in primo grado a 30 anni di reclusione, De Maddis si è visto ridurre la condanna in appello a 15 anni. Adesso, ha reso noto il suo legale, l’avv. Vincenzo Adamo, la Suprema Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dal Procuratore Generale della Corte d’Appello di Catanzaro contro la sentenza di secondo grado confermando i 15 anni di reclusione.

“La Suprema Corte – ha sostenuto l’avv. Adamo – ha confermato il giudizio della Corte di assise di appello di Catanzaro, la quale, con rara sensibilità, aveva messo al centro del proprio pronunciamento la valutazione della personalità dell’imputato, all’epoca dei fatti appena maggiorenne, dei suoi trascorsi personali e familiari, così come emersi dalle consulenze tecniche richieste dalla difesa nel corso del procedimento. La prevalenza del giudizio sulla persona e non sul fatto, ha determinato l’entità della pena che il De Maddis ora dovrà scontare”.

Fonte: ANSA