Tradizioni Pasquali a Bisignano

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Tradizioni pasquali da tramandare.

La Pasqua, a Bisignano, è una delle festività più sentite. La religiosità, ancor molto presente è certo una delle ragioni del successo delle festività pasquali, ma non bisogna neanche dimenticare quanto siano radicate le tradizioni popolari in questa terra.

La domenica delle Palme segna un momento importante per l’inizio della tradizione dei bisignanesi, infatti con l’inizio della Settimana Santa, cominciano i preparativi della pasqua. Le massaie cominciano a preparare i taralli e i “cuaculi”, tipiche ciambelle con un uovo deposto in un canto, seguendo le ricette dell’antiche tradizioni, che si tramandano per le generazioni…

Ma come è giusto che sia, la vera Pasqua è quella che si vive a livello religioso. Le tradizioni pasquali hanno un rituale che parte giorni prima.
Si comincia, di solito, fra mercoledì e giovedì, a preparare i “Sepolcri” in ognuna delle Chiese sparse nel paese.
Gli altari vengono decorati con i fiori, i “subburchi”, ottenuti facendo germogliare in piccoli contenitori chicchi di grano o legumi, durante la prima settimana della Quaresima e annaffiati ogni 2 giorni per farli crescere.
Perciò il giovedì è tradizione “girare i subburchi” per le Chiese del paese. Bisogna girarne almeno tre, o comunque in numero dispari. Mentre in antichità se ne dovevano visitare non meno  di sette. Queste piantine vengono poi portate nei campi, a proteggere il raccolto.

La Processione del Venerdì Santo (“U Vennaru Santu”):
La giornata del Venerdì è tutta dedicata alla processione, che ripercorre le fasi della Passione, percorrendo le vie del paese.
La processione inizia dal quartiere Santa Croce e durante la processione i ragazzi suonano “a toccara”, strumento artigianale costituito da una cassa di legno, al cui interno è posta una ruota dentata di ferro che, facendola girare per mezzo di una manovella, urta contro un asse di legno, producendo così un suono onomatopeico. Tale strumento veniva suonato al posto delle campane della Chiesa.
Il paese è percorso da un fiume di teste, nessuno vuole mancare all’evento che unisce tutta la popolazione, anche nella mestizia della giornata.
La processione tocca le stazioni della Via Crucis che si trovano sul suo percorso. I fedeli si alterano a portare sulle spalle le statue in processione. Motivi diversi li spingono a compiere questo gesto di sacrificio.
Colpisce e commuove l’espressione del viso e degli occhi della statua di Gesù, accompagnata dal triste pianto delle donne, che cantano in dialetto antico e con suoni acuti di dolore della mamma per la tragica morte del figlio. Per tutta la durata della processione del Venerdì Santo si prega e si canta in modo organizzato, cercando di mantenere il massimo silenzio, anche se c’è sempre qualcuno che approfitta di questa occasione per salutare gli amici tornati per le vacanze e fare una breve chiacchierata.
Alla fine il corteo si dirige a fare il giro dei sepolcri, facendo visita al corpo di cristo che nel pomeriggio è stato deposto sul cuscino.

Le giornate di domenica e lunedì sono giornate di gioia ed allegria, e di tavolate fra amici e parenti, soprattutto in occasione della pasquetta (“U pascunu“). Da passare spensieratamente in campagna o al mare.
Il giorno della pasquetta, giorno per antonomasia per uscire fuori di casa e pranzare all’aperto, la tradizione culinaria bisignanese nonchè calabrese,  prevede che sulla tavola imbandita non possa mancare la tradizionale “frittata cu i spajari“, cioè la grande frittata con gli asparagi, per tutti una pietanza a cui non si può rinunciare.

A Pasqua i bisignanesi amano preparare dolci tradizionali molto gustosi e dal grande valore simbolico.

Di seguito alcuni dolci tradizionali di Pasqua:

“Cullacci” Pane a forma di ciambella con l’uovo
“Ginetti” Classici taralli di pasta dolce ricoperti di glassa di zucchero, sono famosi in tutta la Calabria. A Bisignano, si è solito prepararli in occasione della Domenica delle Palme.
Colomba Artigianale
Pastiera
Pastiera

Spezzone della Processione del Venerdì Santo a Bisignano