Se mi ami, stai lontano…

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Se mi ami stai lontano, a quanto pare è questo il mantra anche di questa fase due e, vi dico la verità, la prima parte del discorso del Presidente Conte l’ho trovata importante ed in alcuni passaggi ineccepibile.

La seconda parte molto di meno perché non conseguenziale alla prima, mi aspettavo interventi certi, precisi in campo sanitario per contrastare l’epidemia, ma anche provvedimenti di natura economica.
Certo la situazione non è per nulla facile ma tutti abbiamo bisogno di sapere e capire, del resto e considerato quanto vissuto fino ad ora, non ci si poteva aspettare un via libera totale che avrebbe reso senza senso quanto stabilito nei mesi precedenti.

Ma è pur vero che questa emergenza dura da tre mesi e bisogna fare chiarezza sul perché siamo ancora in questo stato e soprattutto provvedere con incisività per salvare imprese e lavoratori.
Ognuno deve fare con responsabilità la sua parte, siamo d’accordo, ma i tanti titolari di attività fermi da mesi, che faranno, come penseranno al futuro se non si ha l’idea concreta di ciò che accade e di quando potranno riprendere.

Alle imprese il riconoscimento di essere importanti per la ripresa, oltre che a parole, va dato con fatti concreti e superando le tante incongruenze difficilmente comprensibili, siamo tutti contenti che si ritorni allo sport e che le squadre di calcio possono allenarsi ma altrettanto devono poter fare le aziende.

Ed ancora, perché non si tiene conto di come si è mossa e si muove l’epidemia in Italia?
È del tutto evidente che la Calabria è diversa dalla Lombardia ed i provvedimenti dovrebbero tenerne conto.
La cosa più importante è sicuramente la tutela della salute ma questa epidemia a tutti gli effetti sta diventando una pandeconomia, con danni gravi soprattutto per coloro che vivono alla giornata che sono la stragrande maggioranza di imprese e lavoratori.

Si comprende dalle parole del Presidente Conte il peso della responsabilità per un evento imprevedibile con effetto tragici e devastanti, ma credo che maggiore chiarezza, incisività e fatti concreti siano ormai indispensabili e non più differibili.

Per il resto il buon senso di ognuno non deve assolutamente mancare, in fin dei conti il coronavirus mette in discussione tutto, tocca anche a noi pensare e trovare soluzioni diverse che consentano di guardare avanti con speranza.

Dai forza, non disperiamo e chiediamo con determinazione quel che serve concretamente, fuori da ogni strumentalizzazione politica che sarebbe del tutto fuori luogo e tempo.
Raffaele Papa