Santa Sofia e l’Arberia ricordano Zoti Capparelli

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L’insegnamento di Zoti Giovanni Capparelli è ancora un esempio: oggi 20 gennaio se ne commemora la sua scomparsa, il suo ricordo rimane a Santa Sofia e nell’Arberia sempre vivo: suscita emozioni e sentimenti di profonda stima e devozione.

Zoti Capparelli (1920-2005) è stato un protagonista importante della storia di Santa Sofia d’Epiro per oltre mezzo secolo, contribuendo in materia determinante al progresso civile, economico-sociale e culturale di tutta la comunità sofiota.

Le persone ancora parlano di come Zoti Capparelli abbia saputo, prima di tutto, conquistarli con il suo amore e con la sua vita vissuta in preghiera, povertà e umiltà, arrivando subito alla stima e alla confidenza totale delle persone. La sua ricetta era una sola: ogni singola azione che accadeva nella sua vita era un insegnamento per gli altri. Si notava per lo spirito di preghiera e per il comportamento sempre corretto, nonché per avere arricchito il patrimonio del paese con tante opere.

Poco più che ventenne arrivò nel paese arbreshe nel 1944 in pieno periodo bellico, prodigandosi per alleviare la situazione di assoluta povertà di gran parte della popolazione, per migliorarne il livello socio-economico: per combattere la disoccupazione e dare lavoro e dignità a vaste schiere di giovani, nel difficile periodo post bellico, si è impegnato a chiedere e ha ottenuto dalle istituzioni finanziamenti vari.

Con la partecipazione dei sofioti è riuscito a realizzare tante opere importanti:

  • La casa canonica che ha ospitato la scuola media statale, appena istituita nel 1962;
  • L’edificio delle suore basiliane che, per lungo tempo, ha ospitato l’asilo infantile, importante istituzione educativa prescolare, soprattutto rapportata ai tempi;
  • Cinque edifici adibiti in parte al culto come chiese e, in parte all’istruzione come scuole, costruiti in queste cinque contrade: Gaudio, Scesci, Acci, Cavallo d’oro e Zarella;
  • Il restauro della chiesa vecchia di Santa Sofia e Santa Venere;
  • Il restauro della chiesa di Sant’Atanasio e l’abbellimento della stessa con i mosaici dell’artista greco Nikos Jannakakis negli anni Ottanta;
  • Il restauro della kona di Sant’Atanasio, opera d’arte sull’esempio della Cattolica di Stilo, a cui tanto teneva.