Nessun sacrificio è inutile a smuovere le coscienze della gente

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Anche se viviamo in un momento di sfiducia e sembra che ognuno pensi al proprio orticello non dobbiamo arrenderci nel difendere i nostri diritti di cittadini liberi. Nessun sacrificio è inutile se lo stesso serve a smuovere qualche coscienza. In questi ultimi tempi nel nostro paese tante persone giustamente si stanno prodigando in battaglie per il riconoscimento di diritti fondamentali di libertà. Tanti sforzi da parte di taluni individui che spesso si trovano a essere additati dai poteri forti come rivoluzionari e millantatori. In realtà si tratta di attivisti che in modo dinamico si occupano di segnalare problemi proponendo soluzioni alternative a quelle provenienti dalle caste di palazzo. Eppure in tutta la loro operosità non trovano celebrità in un ambiente pieno di sfiducia per qualsiasi cosa. È più facile prestare fede nei sistemi ben organizzati che affidarsi a un gruppo di cittadini spontanei i quali reclamano la loro libertà e la necessità di partecipare alla vita pubblica del proprio paese. Il diritto di poter decidere da parte della collettività delle sorti del loro territorio è ormai diventato un lusso soltanto per pochi eletti. La Calabria è una terra amara per quelli più vecchi ma anche per molti giovani. Una Regione in cui  la legalità ha sempre fatto a pugni con l’illegalità. Un territorio in cui la cultura della raccomandazione ha prevaricato sulla meritocrazia. Il luogo in cui il potere “mafioso” uccide bambini e sacerdoti senza alcuna pietà. Eppure sotto la cenere arde ancora quel fuoco che aspetta solamente nuovo combustibile per innalzare alta la fiamma della libertà. Non bisogna dunque demordere nell’affrontare i nemici della democrazia, i detentori del malaffare e i servili della politica. Bisogna impegnarsi tutti per ripristinare la legalità che è sinonimo di perseveranza, di crescita, di occupazione, di ricchezza e soprattutto d’indipendenza da chi ci opprime quotidianamente. Liberiamoci da chi vuole tenerci legati con i propri tentacoli e soltanto così potremmo finalmente assaporare il gusto della sovranità popolare.

02/04/2014 – Alberto De Luca