Nel paese dell’illegalità e del potere occulto la libertà brucia inesorabilmente

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Per chi vive lontano dalla Calabria è difficile comprendere come si sopravvive in questo paese oppresso da un sistema clientelare che spazia dalla politica, alla religione, passando per il poter economico.

Un territorio caratterizzato da un cancro che potremmo identificare come “zona grigia”, per indicare una connivenza silenziosa che alimenta il sistema e ne garantisce la sopravvivenza. Un insieme di mani strette, apparentemente pulite, che gestiscono risorse economiche avvalendosi di politici, liberi professionisti e persino soggetti appartenenti alla sfera ecclesiastica.

Il magistrato antimafia Raffaele Catone definisce la cosiddetta “zona grigia” come quella caratteristica area territoriale in cui attraverso il silenzio, la rassegnazione e l’atteggiamento illegale si favorisce e si nutre il malaffare. Una sottile relazione tra “affari” illeciti, reticenza, complicità e rinuncia alla critica. Un luogo dove tutti tacciono e in cui s’incoraggia l’insediarsi della criminalità.

Dove manca lo Stato a garantire la legalità, zone cosiddette “perse”, si creano quei piccoli centri di potere occulto che si ritrovano a “comandare”, in cui, spesso, l’associazione per delinquere ammazza, e il silenzio pure.

Insomma, vivere nell’illegalità, espressione di un potere occulto, significa essere semplicemente prigionieri della propria ignoranza. Quest’ultima rappresenta la forza di tali organizzazioni e fino a quando non si matureranno forme di ribellione, atte ha guardare le cose con la dovuta obiettività, codeste associazioni faranno sempre da padroni anche sull’aria da respirare.

Oltre allo Stato anche la famiglia, la scuola e la stessa chiesa ricoprono un ruolo importante  nel promuovere forme di educazione contro le mafie. Nonostante ciò, è sempre più evidente la difficoltà di educare alla legalità specie quando all’interno delle suddette istituzioni esistono infiltrazioni atte a promuovere e a gestire sistemi di corruzione.

“Cordialmente ti ripeto, sei solo un cretino, paesanotto”! Citazione estratta in commento sul sito (http://www.bisignanoinrete.com/?p=11546#comment-179659).

27/08/2013                                                                         Alberto De Luca