Manca l’acqua. La rabbia di Bisignano al Centro

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L’acqua manca e i cittadini soffrono: un ritornello troppo in voga sul territorio bisignanese, dove ogni estate si trasforma in un calvario. Il problema tocca un po’ tutte le zone e non risparmia proprio nessuno: in alcune zone l’acqua arriva per un’ora, in altre non si riescono a riempire le vasche di recupero, ed in altre ancora cambia pure il colore. Su questo problema ciclico interviene il gruppo di “Bisignano al Centro” con il capogruppo Francesco Fucile e i consiglieri Sandro Vilardi e Lucantonio Nicoletti che mettono l’amministrazione comunale davanti alle proprie responsabilità. I consiglieri d’opposizione dopo le proposte fatte, e non ascoltate a loro dire dalla maggioranza, sono diretti: «Il prezzo più caro delle ottusità e incapacità amministrative – affermano – lo stanno pagando i cittadini che subiscono i disservizi e il continuo aumento delle tariffe dell’acqua, e fra questi soprattutto i più deboli e chi ha bisogno di assistenza, come gli anziani e i malati. I grossi disagi causati dalla mancanza dell’acqua potabile non sono più tollerabili per un Comune i cui amministratori lo autodefiniscono virtuoso. È inutile che il sindaco continua a trovare pretesti per giustificare il fallimento totale della sua gestione amministrativa e la mancanza di risposte concrete ai problemi più urgenti, come pure è  ridicolo tirare in ballo sempre la Sorical che, fra l’altro, non percepisce pagamenti dal Comune di Bisignano dal luglio 2012».

La ferma condanna del gruppo Bac arriva come una sentenza: «La causa principale dei disagi nell’erogazione dell’acqua potabile è dovuta principalmente all’inefficienza del sindaco e della giunta. In oltre otto anni di gestione, non sono stati capaci di affrontare il problema attraverso una programmazione finalizzata alla ristrutturazione e alla riqualificazione della rete idrica comunale e alla realizzazione di un nuovo serbatoio in grado di far fronte alla penuria d’acqua nel periodo estivo». Sul tema, il consigliere Nicoletti aggiunge: «Sproniamo le istituzioni che non devono essere più sorde e arroganti. Smettiamola con il buonismo, perché i cittadini pagano anche tasse salate e vogliono vederci chiaro. L’acqua è un bene necessario e, oltre ad essa, sta mancando anche il buon senso».

Massimo Maneggio
su: L’ora della Calabria