Luoghi da Visitare a Bisignano: monumenti e attrattive

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Ecco i luoghi di Bisignano più appetibili dai turisti. Monumenti e attrattive, posti da poter visitare a Bisignano e Valle Crati:

Cosa visitare a Bisignano?

Centro Storico di Bisignano:

Nel centro storico è concentrato il patrimonio artistico e culturale di Bisignano tra i quartieri di: Piazza, Piano, Giudecca, San Simone, Santa Croce, San Zaccaria, San Pietro e Cittadella. Tali quartieri erano già esistenti nel XIII secolo. Per non perdervi nulla è consigliato parcheggiare la macchina nella piazza principale, al Viale Roma e visitare a piedi il paese.

Si può iniziare la passeggiata visitando Collina Castello, che come dice il nome stesso una volta era situato il Castello dei Principi Sanseverino di Bisignano, di cui oggi rimane solo un enorme masso. Sulla collina Castello hanno sede il Comune, le scuole elementari e il Museo della Liuteria. Dal Castello si può godere una meravigliosa vista sulla Valle del Crati.

I caratteri urbani del centro storico di Bisignano sono tipicamente Medievali. La città è strutturata attraverso edifici bassi e contigui lungo vie strette e tortuose (chiamate “vinelle” dai bisignanesi) i cui pochi sbocchi alle vie principali sono ancora più stretti.

Nei quartieri storici della città si trovano numerosi Palazzi nobiliari settecenteschi, alcuni dei quali, fatti costruire proprio dai Principi Sanseverino:

La Casa Natale di Sant’Umile

Nei pressi del Viale Roma, nel quartiere San Pietro è possibile visitare la casa di Ginevra Giardino e Giovanni Pirozzo, genitori di Sant’Umile. La casa natale di Sant’Umile rimane aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 (orario invernale) dalle 9.00 alle 22.00 (orario estivo).

Il Convento della Riforma

Fuori dal centro storico, nella zona “Giardini” si trova la Riforma, fondata tra il 1219 e il 1222. Come riportato dal sito dei Sant’Umile, il Convento della Riforma presenta alcuni tesori legati alla tradizione e alla spiritualità francescana. Un portale del XV secolo, sormontato dallo stemma dei Principi Sanseverino e dal monogramma cristologico di S. Bernardino da Siena, immette direttamente nella navata centrale culminante nell’ abside, su cui si erge l’imponente scultura lignea di Gesù Crocifisso, opera di Frate Umile da Petraia e risalente al 1637, di una bellezza senza pari scolpito nel 1637, l’anno della morte del Sant’Umile, e restaurato recentemente insieme al Crocifisso del Convento di Cutro dello stesso autore.Annesso alla Chiesa è il convento dei frati minori risalente al XIII secolo ove è presente al suo interno il chiostro duecentesco,di cui è possibile ammirare solo un’ala originaria, per via delle distruzioni provocate dai numerosi eventi sismici. In una colonnina si vuole riconoscere il desiderio dello scalpellino di lasciare inciso la data della fondazione del convento, cioè il 1222. Inoltre vi si possono visitare il museo, la biblioteca e la cella di Frate Umile da Bisignano (1582-1637), che oltre a custodire le reliquie del Santo, conserva un dipinto su tela a lui stesso dedicato, della seconda metà del XVIII sec.Il Santuario è aperto a singoli pellegrini ma anche a gruppi di preghiera, parrocchie e oratori che vogliono trascorrere e condividere, fra le sue mura, momenti di preghiera; è anche dotato di un’ampia ed accogliente area verde particolarmente indicata per coloro che vogliono trascorrere una giornata all’insegna della tranquillità e del relax in mezzo alle colline bisignanesi.Scendendo per circa 150 metri dal Santuario, ci sono le indicazioni per la Grotta della Penitenza di Sant’Umile, dove il Santo passava molte ore della giornate “pregando e mortificandosi e dove santificò l’acqua che da essa sgorga”. La grotta scoperta proprio da Frate Umile, dopo aver rimosso i rovi e le erbacce, venne scelta dal frate come luogo prediletto per le sue preghiere e le sue penitenze. Frate Umile piantò nel mezzo dell’acqua una piccola croce, rimasta tuttora incorrotta. La grotta è sempre aperta ai pellegrini e la visita è gratuita.Maggiori informazioni su Sant’Umile e sulla Riforma:
http://santumile.weebly.com

Il Duomo

L’ istituzione della Cattedrale di Bisignano risale alla fine del VII e gli inizi dell’VIII secolo. Al tempo di Papa Leone VI risulta essere tra le 13 Diocesi suffraganee della metropolia di Reggio Calabria. Il nome del primo Vescovo è documentato nel 743, anno in cui Anderamo, Vescovo di Bisignano, insieme al Vescovo di Cosenza, partecipa al Sinodo convocato a Roma da Papa Zaccaria. Fu sede autonoma fino al 27 giugno 1818, anno in cui con Bolla papale di Pio VII la Diocesi venne unita a quella di San Marco Argentano. In data 4 aprile 1979 fu accorpata all’Arcidiocesi di Cosenza. La chiesa, intitolata a Santa Maria Assunta, presenta forme architettoniche, tipiche del periodo Normanno e lasciano presupporre che la sua ricostruzione, nel 1056, avvenne su una preesistente chiesa longobarda. Essa È ubicata su un colle isolato dall’abitato, raggiungibile un tempo solo attraverso un ponticello in legno, “murato nel 1774”. La facciata è neoclassica, in stile gotico, dove è inserito un portale a sesto acuto in pietra, eseguito da maestranze del vicino monastero cistercense della Sambucina. Alla base delle colonnine erano, probabilmente, collocate le statue di due leoni, simbolo Svevo e Angioino. Prima dei rifacimenti a seguito dei terremoti, la facciata presentava tre porte che immettevano nelle navate interne, sullo stesso stile della Cattedrale di Cosenza.Per raggiungere il Duomo, percorrendo via dell’Immacolata ci si imbatte anche nella Chiesa del el XVII secolo: Confraternita Immacolata Concezione di Piano.

Le Contrade di Bisignano

Nel comune di Bisignano sono presenti più di 30 contrade, indicate per secoli come “fuori dalle mura” (infatti ancora oggi si usa il termine “fora” per indicare le campagne). Grazie alla prevalenza dell’attività agricola in questi territori, fa si che sorgano delle masserie e residenze padronali simili ai palazzi urbani.
Percorrendo la SP 237 verso Santa Sofia d’Epiro si attraversano le varie contrade bisignanesi. Zone e luoghi ideali per trascorrere un pò di tempo immersi nella tranquillità della campagna e nel verde che offre la natura. In località Duglia, si trova inoltre un antico Mulino ad Acqua. Un angolo di paradiso, attraversato dal fiume dove per le sue acque limpide, anni fa in mancanza di comodità in casa, le donne si ritrovavano a lavare i panni per il cambio stagione nelle giornate di sole.
In contrada Soverano si trova l’antica residenza di campagna dei principi Sanseverino, dove veniva allevata la Chinea, cavallo bianco che veniva offerto ogni anno come dono per il tiraggio del cocchio Papale.
Percorrendo la strada provinciale ex SS19 verso Mongrassano Scalo, si può visitare Il Parco Faunistico MisasiA si caratterizza come un “centro di aggregazione umana” che si realizza in un contesto in cui è possibile partecipare direttamente alle fasi della vita degli animali. La mission del Parco è attivare dei processi umani di coesistenza sani ed equilibrati attraverso un rapporto ravvicinato con gli animali e l’ambiente. Nel parco è presente un’area verde realizzata con piantumazione di alberi e piante, un Area Pic-Nic per chi volesse svolgere attività libere e trascorrere un’intera giornata all’interno del Parco Faunistico MisasiA e il Chioschetto: la bancarella del Parco Faunistico con gadget, souvenir, mostra mercato a ricordo della giornata trascorsa.  (Maggiori informazioni per visitare il parco: Parcofaunisticomisasia.it)

Lago di Tarsia

A pochi kilometri da bisignano si trova Il lago di Tarsia, un lago artificiale sito nel territorio di Tarsia ed in parte in quello di Santa Sofia d’Epiro. ll lago di Tarsia venne realizzato nel 1959, con lo scopo di creare un bacino idrico in funzione delle aree della Piana di Sibari nei periodi di massima siccità. Più che un lago vero e proprio, quello di Tarsia è una zona umida palustre in cui il livello e la portata delle acque risulta molto variabile in relazione alla piovosità. La regione Calabria nel 2000 ha istituito la Riserva Naturale del Lago di Tarsia. La Riserva presenta rive e colline a macchia mediterranea incontaminata e scarsamente antropizzata, costituita spontaneamente da leccio, olmo, tamerice, e corbezzolo. Insieme agli ambienti umidi le zone ripariali, prative e arbustive della Riserva del Lago di Tarsia offrono un ambiente ideale per molte specie di Rettili, tra questi la Tartaruga palustre europea. La vegetazione è rappresentata da quella tipica delle zone umide: prevalentemente tamerici, canne palustri e specie ripicole come salici e pioppi. L’area è estremamente interessante dal punto di vista naturalistico proprio perché si tratta di una zona di transizione dall’ambiente di acqua dolce a quello salmastro.