L’erba voglio (Fiat voluntas tua)

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Una citazione di troppo, del solito Karl Kraus, per irretire, irritare, irrimediabilmente ritornare sul solito argomentare. Per venire incontro alle numerose richieste da parte di lettori e lettrici:

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Beh, in che altro speravate? Suvvia esimi (e)lettori, catoni e censori, sussiegosi ed acquiescenti… suvvia, che pure voi morite dalla voglia di mettere il dito nella solita piaga, ulcerosa e ulcerata, incancrenita e putrefatta, ma pur sempre stuzzicante, e poi… non lo sapete che il medico pietoso fa la piaga verminosa? Insisto dunque. Sparare sulla croce rossa non è ancora uno sport bandito in questo nostro fottuto paese, graziaddio!

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Nessuno vuole più fottere il potere ma tutti vogliono il potere di fotterti. Non ricordo più nemmeno dove l’ho letta questa frase oppure se l’ho scritta proprio io, ma per fortuna esiste il copia-incolla.

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Stravaccata e stracca, se ne sta immota nella sua fanghiglia, come una vecchia scrofa, Bisignano. Appese alle sue mammelle sfatte, le contrade. Imperterrite a succhiare e dimenarsi insaziate. E nella melma, fra piscio e sterco, il peso esagerato dei loro corpi a trascinarli a valle.

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Tutti vogliono, bramano, inseguono, braccano, si tormentano in nome e per la libertà: la propria.

Alcuni pensano che la propria libertà finisca dove incomincia quella degli altri, perciò ingrassano, gonfiano il petto, sgomitano, allentano a dismisura le briglie del proprio ego.

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Io bacchetto, tu bacchetti, egli bacchetta, noi bacchettiamo, voi bacchettate, essi bacchettano. E pure i giovani democratici bisignanesi bacchettano sul problema idrico. Supportando l’iniziativa altrui e non si sa fino a che punto, nel loro accodarsi, li supportino/sopportino i loro vertici (quelli che contano naturalmente e, per nostra somma fortuna, solo nello stretto ambito di quel partito). Come ai vecchi tempi dei loro paparini e della riserva indiana della Fgci, quando la tromba del giudizio di Patrimierulu Lo Giudice sonava e stonava a meraviglia secondo le sue voglie. Passano gli anni, passano i decenni e come dire… sutta ’a ciampa in saecula saecularum.

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Certe volte, a ben pensarci, mi verrebbe da schierarmi toto corde in favore dell’azione dell’attuale amministrazione di sua (mai aggettivo è stato più qualificativo) Umiltà Umile Bisignano. Poi, mi sveglio.

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Conto i giorni.  Con calma, quasi con rassegnazione ma non mi rassegno. Io sono per l’eutanasia. L’accanimento terapeutico è qualcosa di bestiale. Ma sono sicuro che non brinderò quando l’inevitabile accadrà. No, non é mio costume gioire delle disgrazie altrui. Altrui? Si, perché questa amministrazione comunale così umile e virtuosa, voi, esimi (e)lettori, la percepite, in qualche modo o maniera, come vostra?

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La toponomastica bisignanese si arricchisce di nuovi nomi celebrando pure i cantanti.  I gusti son gusti si sa, ed io (di)sputo malvolentieri sui gusti altrui, ma intitolare una stradina  ad una scienziata (Rita Levi Montalcini, Margherita Hack) no e proprio no? Oppure a Moana Pozzi, toh!

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Navigando nelle acque basse del web bisignanese e non, fra assenze (che fine ha fatto il Besiddio?) e presenze inquietanti (ma perché certi giornalisti che non leggo sui giornali, non guardo in tv o seguo alla radio, dovrei leggerli in internet?) rivaluto l’importanza educativa di youporn.

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Un tempo le usl, le farmacie, le poste, gli uffici di collocamento e soprattutto le facoltà di medicina e chirurgia di tutta Italia assicuravano bassa manovalanza alla politica, certo il medico non lo trovavi quasi mai nel suo studio, ma… Oggi invece…

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La politica bisignanese ha sete di novità. Basta con i soliti noti. Ci vogliono volti nuovi, intelligenze, spiriti liberi. Volete forse rimpiangere i fratelli Vilardi, Roberto Cairo, Bisignano Fernando, Mario Umile d’Alessandro…? Non vi preoccupate sono sempre lì e lottano insieme a voi.

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La politica bisignanese ha sete di novità. Basta con i soliti noti. Ci vogliono volti nuovi, intelligenze, spiriti liberi. Lucantonio Nicoletti per esempio. Volete forse rimpiangere i fratelli Vilardi, Roberto Cairo, Bisignano Fernando, Mario Umile d’Alessandro…?

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C’è fermento a ru vialu. Si respira quasi un’aria primaverile. No, non per via delle gonne corte e degli ombelichi a vista. Si respira una strana aria di er… mmh… elezioni. Anticipate naturalmente. Tutti schierati ai nastri di partenza in una bell’ammucchiata ricreativa. Tutti contro l’Umilissimo. Tutti per risollevare le sorti di Bisignano. Di Umile Bisignano naturalmente. Per assicurargli che arrivi a fine mandato nonostante gli acciacchi della sua amministrazione e della sua maggioranza. In ogni caso, volete che il fronte unanime, non si riesca ad incrinare in qualche modo ed egli riesca ad rimediare qualche placebo, una stampella, mezza ciambella di salvataggio. Per fortuna solo gli stupidi non cambiano mai idea, dicono.

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Mi piacciono quei santini che accompagnano i post su e di certi politici locali. Mi ricordano le foto delle lapidi cimiteriali e quel ricordo mi consola: non tutto è per sempre.

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Tempo fa mi è capitato di scorgere in un filmato di un notiziario televisivo la figura dell’ex sindaco di Cosenza Diego Perugini, a rimorchio del rottamatore Matteo Renzi e finalmente mi è stato chiaro il significato della parola rottamazione.

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I telegiornali sono una fonte inesauribile di notizie soprattutto in quello che non dicono o loro malgrado fanno vedere. Per esempio l’altra volta mi è capitato di scorgere nel corteo nuziale dell’ape regina Daniele Santanché Roberto Occhiuto già dell’Udc. Cazzo, ho detto, vuoi vedere che l’Udc si è estinto ed io non me ne sono neanche accorto!

Wikipedia mi è venuta in soccorso. Roberto Occhiuto (Cosenza, 13 maggio 1969) è un politico italiano. /…./ Alle Elezioni politiche italiane del 2013 è candidato alla Camera dei Deputati in seconda posizione della lista UDC nella circoscrizione Calabria ma non viene eletto perché Lorenzo Cesa, candidato ed eletto in più regioni, ha optato per la circoscrizione della Calabria.

E finalmente ho capito che in politica due più due fa sempre quattro.

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Ogni volta che penso alla fuga dei cervelli all’estero, immancabilmente mi viene in mente Gino Trematerra al parlamento europeo e faccio la tara.

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Un tempo, pensavo che l’unica attività culturale possibile a Bisignano fosse fare politica. Poi ho conosciuto la politica…

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Ciò che mi entusiasma di più in certi post è l’interlinea.  Spesso il senso dello scritto è tutto lì.

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Rosario Lombardo