L’armonica di Bennato irrompe nell’estate acrese

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Edoardo Bennato approda ad Acri con la sua inconfondibile armonica a bocca ed è subito spettacolo d’autore. Con “l’Isola che non c’è” fa sognare il pubblico e lo riporta in quel mondo fantastico che ognuno desidererebbe.

“Il paese dei balocchi” in cui il cielo è sempre azzurro e c’è il sole e dove va tutto a gonfie vele proprio come l’autore canta nella sua canzone, in cui fa riferimento alla speranza dei profughi che in cerca di fortuna affrontano i pericoli del mare a bordo dei barconi della morte.

“Vendo Bagnoli” ed è subito un altro tema scottante quello della violenza ambientale. “Che occasione ma che affare vendo Bagnoli chi la vuol comprare” così canta a gran voce Bennato dal suo palco incandescente. Con “La mia città” il riferimento è alla sua Napoli paese che ha dato i natali al cantautore, chitarrista e armonicista italiano.

“La torre di Babele” canzone intrisa di un altro tema importante: l’uomo che si spazia per superare se stesso. “Strappate tutti i segreti alla natura e non ci sarà più niente che vi farà paura e sarete voi a far girare la terra con un filo, come una trottola dall’alto di una stella”.

“E’ lei” contenuta nell’album “Le vie del rock sono infinite” la canzone in cui Bennato affronta il problema della miseria umana dalla quale può giungere la forza per trasformare e migliorare il mondo. “E’ lei che proprio in questo istante sta nascendo nell’angolo più povero del mondo che, forse questo mondo cambierà”.

“Mangiafuoco” e “Il grillo parlante”, due pezzi assai provocatori e di attualità, poi l’omaggio ai grandi personaggi italiani in “Dicono di noi: improvvisatori, Mafiosi, scalmanati, santi e navigatori è vero sempre guelfi e ghibellini, terroni e padani ma fortunatamente, italiani”.

Dopo circa due ore di viaggio nella magia della musica d’autore l’assolo della chitarra ha mandato letteralmente in delirio la folla presente al concerto che si è concluso sulle note de “Il capitano uncino” e di altri personali successi dell’artista.

17/08/2013 – De Luca Alberto