Il primo numero del 2021 per l’Altra Utopia è l’occasione di monito e di riflessione, attraverso un’edizione interamente dedicata al dramma della Shoah.
Non è stato facile confezionare questo numero: il tema è un ricordo che accomuna tutti, e uno dei maggiori genocidi del corso del ventesimo secolo non poteva restare indifferente agli occhi di chi vuole proporsi come voce critica.
Scrivendo, la memoria è andata alle tante persone strappate via dalla loro casa e dai loro affetti per lavorare nei campi di concentramento con la morte negli occhi, e con la voglia di vivere ormai ridotta a un filo.
Proprio per questo l’edizione si arricchisce delle collaborazioni con il Museo della Memoria di Ferramonti, nonché la Cineteca di Bologna e il progetto distribuzione del “Cinema ritrovato”.
In particolare, tra le pagine oscure degli anni della guerra, quella di Ferramonti ci parla di persone che misero il riconoscimento della dignità umana che contrapposero al pregiudizio razziale e religioso la libertà di coscienza e d’azione. Una storia esemplare che, ricordata oggi, ci permette di riflettere con i giusti strumenti
Nel nostro numero, abbiamo allargato il raggio d’azione guardando altre storie dimenticate, tra sport, cinema e jazz, così come abbiamo capito che nel 2021 la disumanità consiste nell’andare oltre l’umano, andando verso ciò che è radicalmente dissimile e impossibile da riconoscere.
È mancata la relazione, è mancata l’umanità: non c’è stato il minimo riconoscimento avvenuto con il linguaggio, l’altro non ha pensato a curare l’io, con le forze naziste che hanno compiuto uno dei massacri più feroci della storia dell’umanità. Ed è proprio questo che vogliamo ricordare anche con la presunzione di stare nella parte del giusto. Sempre.
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