La Basilicata fa scuola: Avviare percorso di stabilizzazione per (Tirocinanti) ex percettori di mobilità in deroga della regione Calabria

Letture: 13866

ad affermarlo è Franco Russo responsabile di un gruppo di tirocinanti della media valle Crati, intervenendo a sostegno dei lavoratori con una proposta dettagliata e risolutiva


“FORSE bisognerà rivedere qualcosa, in materia di Tirocini e tirocinanti della Regione Calabria e magari la misura regionale potrà essere corretta in meglio”. E’ quanto afferma Russo Franco responsabile di un gruppo di tirocinanti media valle del Crati. Prendiamo esempio dalla Basilicata, una regione a guida Pd, che può essere presa da spunto come elemento progettuale.

Una vicenda che, dopo anni di attesa è partita poco più di un anno fa. Con progettazioni mirate, che ha permesso di estendere la platea e intervenire su uno dei nervi scoperti della Basilicata: la forestazione. Due mesi fa la Giunta regionale – d’intesa con i sindacati ha, infatti, deciso di impiegare i beneficiari ex percettori mobilità in deroga, per tre anni in attività lavorative con il contratto idraulico-forestale; 574 i lavoratori nel 2018, che supereranno i 1.400 nel 2019. Questo è l’invito che fa Russo ai nostri amministratori regionali, che potrebbe essere un esempio da seguire anche nella nostra regione dove il mercato del lavoro è molto limitato.

Si tratta di lavoratori ex mobilità in deroga assunti, per lo svolgimento di 102 giornate lavorative con contratto idraulico-forestale. “Il bilancio del primo anno di attività è positivo 2.836 beneficiari (1.300 nella provincia di Matera e 1.536 nella Provincia di Potenza). Quanto per i Comuni che se ne sono serviti per i lavori più disparati, dalla manutenzione scolastica alla cura del verde. Con i tirocini nei Comuni abbiamo riscontrato la massima disponibilità” – dice Russo “e con voler ringraziare tutti gli enti ospitanti per la massima disponibilità e fiducia che ci hanno dimostrato CHIEDIAMO che la regione Calabria si impegni nel Più breve tempo possibile a trovare una soluzione visto che dietro questi tirocini c’è un vero e proprio rapporto lavorativo con persone qualificate che per molti anni hanno lavorato in aziende e che per colpa della crisi che il nostro paese si è trovata ha fronteggiare si sono trovati senza. Qui una riorganizzazione nei territori è assolutamente necessaria, mi auguro che ci sia un coinvolgimento di tutti i  rappresentanti degli Enti Locali finalizzato a rimarcare sull’importanza della stabilizzazione dei tirocinanti e che non si facciano preferenze e particolarità con altri tipi di precariato”.