Forte scossa tellurica in località S. Tommaso di Bisignano. Trema – terra sotto il Consorzio di Bonifica

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Continuano le assemblee pubbliche accolte anche dalle istituzioni politiche locali, alle quali sono intervenuti, su pubblico invito, i promotori dell’Unione Comitati Cittadini Liberi, i quali dopo la prima manifestazione popolare  tenutasi il 20 di luglio in località S. Tommaso di Bisignano, promossa appunto dall’unione dei cittadini, sono stati chiamati a partecipare al nuovo evento organizzato dall’ Unione di Centro.  A presiedere l’assemblea oltre ai rappresentanti della politica locale è intervenuto l’Assessore alla Agricoltura della Regione Calabria. Al termine di un proficuo dibattito, che ha visto come protagonisti indiscussi i punti contenuti in un documento scritto  a firma dei cittadini e presentato al cospetto dell’Assessore Trematerra, si è giunti al secondo passo verso la risoluzione del problema per sollecitare provvedimenti urgenti inerenti ai contributi  imposti dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino nonché afferenti alla situazione debitoria di quest’ultimo. Nelle richieste consegnate in modo formale nelle mani dell’Assessore, le quali nei prossimi giorni corroborate dalle firme di tutti i contribuenti, saranno inoltrate tramite posta certificata a tutti gli uffici Regionali di competenza e, inoltre, a tutti i comuni del comprensorio del consorzio e per conoscenza anche al comune di Bisignano, si legge quanto segue:

L’Unione Comitati Cittadini Liberi, a seguito di incontri, dibattiti e raccolte di firme che hanno avuto luogo nel Comune di Bisignano, in merito al problema di cui in oggetto, espone quanto segue:

PREMESSO

–         che gran parte del territorio del Comune di Bisignano (6.437 ettari su 8.500 circa) è stato ricompreso nel comprensorio del Consorzio di Bon. Int. dei Bacini Meridionali del Cosentino, istituito a seguito del riordino del sistema regionale dei Consorzi di Bonifica ed alla soppressione del Consorzio di Bonifica Sibari-Crati, il quale è stato posto in liquidazione con un passivo di 36.000.000 di euro;

–         che una quota consistente dei debiti accumulati dal Consorzio di Bon. Sibari-Crati grava sul neo costituito Consorzio di Bon. Int. dei Bacini Meridionali del Cosentino;

–         che i cittadini del Comune di Bisignano, i cui terreni ricadono nel comprensorio consortile, sono stati destinatari di avvisi di pagamento del contributo ex art.23, c. 1, lett a), L.R. 11/2003, per l’anno 2010, nonché del contributo per usufruire dell’erogazione dell’acqua per uso irriguo, per l’anno 2011;

CONSIDERATO

–         che il contributo consortile ex art. 23, c. 1, lett. a), L.R. 11/2003, è stato preteso anche per i terreni classificati “asciutti” (calcolato in base alla tariffa di 35,00 euro ad ettaro), dove vi è assenza di impianti e di servizi di irrigazione consortili e, in generale, di opere ed interventi di bonifica;

–         che il contributo consortile richiesto per usufruire dell’erogazione dell’acqua per uso irriguo (per l’anno 2011), risulta esageratamente aumentato rispetto agli anni precedenti e grava maggiormente sui piccoli appezzamenti di terreno, inferiori a 3.333 mq (soggetti ad una tariffa compresa tra 90 e 100 euro), utilizzati prevalentemente per un’agricoltura non imprenditoriale ma destinata ai bisogni familiari. La tariffazione praticata agevola, invece, i possessori di terreni di estensione superiore a 3.333 mq e coloro che sono in possesso di fascicolo aziendale, certificazione di produttore agricolo o imprenditore agricolo (con tale certificazione si ha diritto ad una riduzione del 15% su quanto dovuto);

–         che nel comprensorio del Consorzio di Bon. Int. dei Bacini Meridionali del Cosentino ricade sia la zona a valle del Comune di Bisignano, che precedentemente era inclusa nel comprensorio del soppresso Consorzio Sibari-Crati, e che usufruisce di servizi di irrigazione e di opere di bonifica, sia parte della zona a monte, la quale è stata sempre esclusa dai Consorzi di Bonifica, dove sono presenti terreni che non hanno mai ricevuto alcun beneficio da opere, interventi ed attività di bonifica (fatta eccezione per qualche rara raccolta d’acqua lungo la valle percorsa dal fiume Duglia, utilizzata dai pochi terreni confinanti con l’alveo del fiume), ubicati in zone vallive impervie e scoscese, e in parte non utilizzabili in agricoltura per la particolare conformazione del territorio;

–         che la quasi totalità dei cittadini bisignanesi destinatari dei contributi consortili  ritiene ingiusto il pagamento degli stessi così come applicati e calcolati. Inoltre, si sottolinea come il R.D. n. 215/1933, l’art. 860 del Codice Civile, l’art. 8 della L.R. 11/2003 e l’art. 6 dello Statuto Consortile ribadiscono il principio in base al quale l’imposizione della contribuzione a carico degli immobili consorziati avviene quando c’è un beneficio diretto derivante da opere di bonifica. Tale principio è confermato da un orientamento consolidato della giurisprudenza di merito e di legittimità, in base al quale se non c’è beneficio derivante da opere di bonifica sono illegittimi i relativi tributi (ex pluribus: Cass. nn. 8770/2009, 9493/1998, 8960/1996);

–         che l’Unione  Comitati Cittadini Liberi, fino a quando non saranno prese in seria considerazione le richieste di soluzione al problema di cui in oggetto, continuerà ad oltranza la propria attività, estendendola e coinvolgendo, se necessario, i cittadini degli altri Comuni ricadenti nel comprensorio consortile alle prese con la medesima problematica,  e tutte le Istituzioni e i soggetti che potranno giovare alla causa.

Tutto ciò premesso e considerato, l’Unione Comitati Cittadini Liberi, intende richiedere e sollecitare provvedimenti urgenti inerenti ai contributi  imposti dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino nonché afferenti alla situazione debitoria di quest’ultimo, con le seguenti

PROPOSTE:

  1. La Regione Calabria deve provvedere ad accollarsi la quota dei debiti posta a carico del  Consorzio di Bon. Int. dei Bacini Meridionali del Cosentino (circa 6 milioni di euro), derivante dall’indebitamento del vecchio Consorzio Sibari-Crati. E’ infatti inconcepibile che il nuovo Consorzio nasca già indebitato. Tale situazione non permette al Consorzio di svolgere le proprie funzioni con serietà e serenità e non può giustificare la politica spregiudicata di esigere denaro dai proprietari di terreni classificati “asciutti”, applicando indiscriminatamente la tariffa di 35 euro ad ettaro per fondi che non hanno mai conosciuto un’azione diretta di bonifica o che risultano addirittura incolti, abbandonati o resi inutilizzabili da calamità naturali;
  2. Abrogazione parziale e/o modifica  dell’art. 23 (Contributi consortili di bonifica e piani di classifica), c. 1, L.R. 11/2003, in modo particolare laddove si stabilisce che il contributo consortile è applicato per le spese afferenti il conseguimento dei fini istituzionali, indipendentemente dal beneficio fondiario”. Ciò dipanerebbe i dubbi interpretativi e gli eventuali profili di incostituzionalità dell’articolo de quo, in quanto diverse fonti normative (R.D. n. 215/1933, l’art. 860 del Codice Civile, l’art. 8 della L.R. 11/2003 e l’art. 6 dello Statuto Consortile) ribadiscono il principio in base al quale l’imposizione della contribuzione a carico degli immobili consorziati avviene quando c’è un beneficio diretto derivante da opere di bonifica. Tale principio, come sopra esposto, viene confermato dall’ orientamento consolidato della giurisprudenza di merito e di legittimità. Ritenere il contrario significherebbe legittimare un contributo il cui unico scopo sarebbe quello di mantenere “in vita” un ente consortile anche quando questo sia  indebitato o non in grado di svolgere efficientemente le proprie funzioni;
  3. Abrogazione o  modifica dell’art. 3, c. 2, Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 27 del 10/02/2010, laddove dispone che: “il perimetro di contribuzione per la riscossione dei ruoli relativi al nuovo consorzio ed emessi ai sensi dell’art. 23, lett. a) della L.R. 11/03 per i soli fini istituzionali, coincide con il perimetro del neo costituito Consorzio”. Tale prescrizione produce l’effetto di far coincidere (ai fini della riscossione del contributo  ex art. 23, c. 1, lett. a), L.R. 11/03) il perimetro di contribuenza con il perimetro dell’intero Consorzio, indiscriminatamente, senza distinzione tra terreni che ricevono e non ricevono benefici da opere ed attività di bonifica, tra terreni coltivati e non, tra terreni scoscesi e pianeggianti, ecc. Si chiede, pertanto, di stabilire un perimetro di contribuenza che non coincida con il perimetro del consorzio e che escluda i terreni classificati come “asciutti”.
  4. 4. Revoca e/o annullamento di tutti gli avvisi di pagamento del contributo ex art.23, c. 1, lett a), L.R. 11/2003, per l’anno 2010, inviati ai possessori di terreni classificati “asciutti”, in quanto questi ultimi non traggono alcun beneficio da opere, interventi ed attività di bonifica. Si chiede, altresì, il rimborso delle somme a coloro che hanno già pagato.
  5. Rimodulazione della tariffazione relativa al servizio di erogazione dell’acqua per uso irriguo, in modo da alleggerire il carico contributivo dei possessori di piccoli appezzamenti di terreni (inferiori a 3.333 mq), che utilizzano piccole superfici per un’agricoltura non imprenditoriale ma destinata, invece, ai bisogni familiari.
  6. Ridelimitazione del comprensorio consortile prevista dall’art. 14, L. R. 11/2003 ed esclusione della zona a monte del comune di Bisignano dal comprensorio del Consorzio di Bon. Int. dei Bacini Meridionali del Cosentino, anche in ottemperanza dell’art. 13, c. 2, L.R. 11/2003, il quale stabilisce che: “i comprensori di bonifica sono delimitati dalla Regione in modo da costituire unità territoriali il più possibile omogenee sotto il profilo idrografico e idraulico e con dimensioni rispondenti a criteri di funzionalità operativa e di economicità gestionale”. Ed invero la zona a monte del Comune di Bisignano rappresenta un’entità territoriale completamente diversa dalla zona a valle e storicamente non ha mai fatto parte di alcun Consorzio di Bonifica, né è stata mai interessata da attività ed opere di bonifica. Essa è caratterizzata dalla presenza di alte colline e da profonde valli dove sono ubicati terreni classificati come “asciutti”, molti dei quali sono impervi e scoscesi, in diversi casi non utilizzati per l’agricoltura. Questa zona è attraversata dalla linea di confine del Consorzio che ha dato luogo a diverse situazioni anomale: molti terreni che costituiscono un’unica proprietà si trovano in parte inclusi ed in parte esclusi dal comprensorio del consorzio senza un apparente criterio logico.
  7. Contenimento delle spese di gestione e di funzionamento dell’ente consortile, in ossequio ai principi di efficienza ed economicità, evitando nuove assunzioni, indennità elevate, ed assicurando il buon funzionamento  del servizio che maggiormente interessa gli agricoltori: l’erogazione dell’acqua per uso irriguo nella zona a valle del comune di Bisignano.

Alberto De Luca per l’Unione dei Comitati Cittadini Liberi