Fermiamo la mattanza di chi si ammazza per disperazione

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Non vi è giorno che i telegiornali non aprono con la notizia di un omicida/suicida. Nelle nostre case c’è un killer latente che colpisce all’improvviso le persone più fragili. Per ciò è necessario restare vigili e guardarsi intorno poiché potrebbe esserci qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto.

Come comunità ogn’uno ha l’obbligo civile d’interessarsi dell’altro, specialmente in epoche di grande crisi d’identità come quella che sta colpendo il nostro paese. Quante volte lo abbiamo visto aggirasi nelle piazze in cerca del nulla, con lo sguardo perso nel vuoto e non ce ne siamo curati, pensando che il problema non ci riguardasse? Eppure bisognava parlargli e capire che cosa gli stesse accadendo. Invece, la nostra indifferenza spesso contribuisce in silenzio all’inevitabile sparo in bocca.

Che fragilità questo mondo senza più nemmeno la solidarietà che ci ha sempre contraddistinto come civiltà. Bisognerà ridare la speranza a chi non la possiede più. Solamente rimanendo uniti possiamo salvarci da tutte le angherie della vita, anche quando non si ha un lavoro, un futuro o qualcuno che ci ami, abbiamo l’obbligo di continuare ad amarci per quelli che siamo e senza timori di aprirci agli altri. La disperazione è l’unica cosa dalla quale sfuggire fino a quando si è in vita.

07/03/2013
Alberto De Luca