Ecco nel dettaglio il Psc di Bisignano

Letture: 5755

Ringraziamo l’assessore all’Urbanistica, Francesco Straface, per averci fornito della esauriente relazione sul Piano Strutturale Comunale e sul Reu cittadino.

 

RELAZIONE ADOZIONE DOCUMENTO DEFINITIVO DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

E DEL REGOLAMENTO EDILIZIO E URBANISTICO

A seguito della legge Regionale 16 aprile 2002 n.19 e ss.mm.ii. “Norme per la Tutela Governo ed uso del Territorio” i Comuni devono provvedere alla redazione del nuovo Strumento di Pianificazione Comunale, ovvero P.S.C. ( Piano Strutturale Comunale) di cui all’ art. 20 della citata legge regionale, in sostituzione dell’attuale Piano Regolatore Generale, di cui il nostro è vigente dal 1995.

La redazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) e del relativo Regolamento Edilizio ed Urbanistico (REU) è un’occasione molto importante nel ciclo politico-amministrativo di una città per perseguire il rilancio economico, insediativo, sociale e di immagine della propria città.

Infatti, il Piano Strutturale Comunale (PSC) definisce le strategie per il governo dell’intero territorio comunale, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi urbanistici della Regione e con gli strumenti di pianificazione provinciale espressi dal Quadro Territoriale Regionale (QTR), dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) e dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI).

A differenza del vecchio Piano Regolatore Generale (PRG), che disciplinava l’uso del suolo mediante la zonizzazione, ovvero la suddivisione di questo in zone omogenee, il Piano Strutturale Comunale è, per come definito dalla Legge Urbanistica, uno strumento di governo del territorio complesso e articolato, che ha la finalità di:

  • promuovere lo sviluppo economico del territorio a partire dalle risorse di cui esso dispone, mediante la tutela e valorizzazione del paesaggio e delle risorse ambientali, naturali e antropiche (storico-culturali) (connotazione strategica del PSC);
  • definire l’assetto complessivo del territorio e dell’uso del suolo sulla base delle specifiche caratteristiche delle condizioni ambientali e insediative (connotazione strutturale del PSC);
  • migliorare la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini mediante la promozione della qualità ambientale e il controllo dei rischi;
  • dettare gli indirizzi per i successivi atti di pianificazione.

Il PSC, partendo dagli aspetti strutturali del territorio, definiti dai suoi caratteri fisici e funzionali e dalle risorse di cui è dotato, delinea strategie di governo sia dell’assetto fisico sia dello sviluppo economico e sociale, compatibili con l’assetto strutturale. Esso delinea prospettive e scenari di lungo periodo, indicando nel contempo, i percorsi possibili per realizzarli, attraverso gli strumenti di carattere operativo e attuativo.

 

Nel dettaglio, il PSC:

  1. a) classifica il territorio comunale in urbanizzato, urbanizzabile, agricolo e forestale;
  2. b) determina le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili;
  3. c) definisce i limiti dello sviluppo del territorio comunale in funzione delle sue caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche, pedologiche, idraulico-forestali ed ambientali;
  4. d) disciplina l’uso del territorio anche in relazione alla valutazione delle condizioni di rischio idrogeologico e di pericolosità sismica locale come definiti dal piano di assetto idrogeologico o da altri equivalenti strumenti;
  5. e) individua le aree per le quali sono necessari studi ed indagini di carattere specifico ai fini della riduzione del rischio ambientale;
  6. f) individua in linea generale le aree per la realizzazione delle infrastrutture e delle attrezzature pubbliche, di interesse pubblico e generale di maggiore rilevanza;
  7. g) delimita gli ambiti urbani e perurbani soggetti al mantenimento degli insediamenti o alla loro trasformazione;
  8. h) individua gli ambiti destinati all’insediamento di impianti produttivi rientranti nelle prescrizioni di cui al D.Lgs 17 agosto 1999, n. 334 ed alla relativa disciplina di attuazione;
  9. i) definisce per ogni Ambito, i limiti massimi della utilizzazione edilizia e della popolazione insediabile nonché i requisiti qualitativi e quantitativi ed i relativi parametri, le aree in cui è possibile edificare anche in relazione all’accessibilità urbana, le aree dove è possibile il ricorso agli interventi edilizi diretti in ragione delle opere di urbanizzazione esistenti ed in conformità alla disciplina generale del Regolamento Edilizio Urbanistico;
  10. i) delimita e disciplina gli ambiti di tutela e conservazione delle porzioni storiche del territorio; ne individua le caratteristiche principali, le peculiarità e le eventuali condizioni di degrado e di abbandono valutando le possibilità di recupero, riqualificazione e salvaguardia;
  11. j) delimita e disciplina ambiti a valenza paesaggistica ed ambientale ad integrazione del Piano di Ambito, se esistente, oppure in sua sostituzione, se non esistente e raccorda ed approfondisce i contenuti paesistici definiti dalla Provincia;
  12. k) qualifica il territorio agricolo e forestale in allodiale, civico e collettivo 26 secondo le specifiche potenzialità di sviluppo;
  13. l) individua gli ambiti di tutela del verde urbano e periurbano valutando il rinvio a specifici piani delle politiche di riqualificazione, gestione e manutenzione;
  14. m) individua le aree necessarie per il Piano di Protezione Civile;
  15. n) individua e classifica i nuclei di edificazione abusiva, ai fini del loro recupero urbanistico nel contesto territoriale ed urbano;
  16. o) indica la rete ed i siti per il piano di distribuzione dei carburanti in conformità al piano regionale;
  17. p) individua, ai fini della predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione dei rischi, le aree, da sottoporre a speciale misura di conservazione, di attesa e ricovero per le popolazioni colpite da eventi calamitosi e le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse.

 

Le linee guida dettate dal PSC verranno concretamente realizzate insieme al REU, cioè il Regolamento Edilizio Urbanistico.

 

Il REU – Regolamento Edilizio ed Urbanistico:

Costituisce la sintesi ragionata ed aggiornabile delle norme e delle disposizioni che riguardano gli interventi sul patrimonio edilizio esistente; ovvero gli interventi di nuova costruzione o di demolizione e ricostruzione, nelle parti di territorio definite dal Piano Strutturale Comunale (PSC), cui è annesso, in relazione alle caratteristiche del territorio e a quelle edilizie preesistenti, prevalenti e/o peculiari. In particolare, in conformità al PSC, il REU stabilisce:

  1. a) le norme urbanistiche e edilizie da rispettare negli ambiti territoriali definiti dal PSC, compresi quelli sottoposti a tutela o a salvaguardia ambientale e idrogeologica;
  2. b) le norme igienico-sanitarie, quelle sulla sicurezza degli impianti compresi quelli di telecomunicazione e di telefonia mobile;
  3. c) le norme per il risparmio energetico, in conformità con le norme e i piani nazionali e regionali vigenti;
  4. d) le modalità di gestione tecnico-amministrativa degli interventi edilizi anche ai fini dell’applicazione delle disposizioni sulla semplificazione dei procedimenti di rilascio dei permessi di costruire di cui al D.P.R. 380/2001 e ss. mm. ii.;
  5. e) ogni altra forma o disposizione finalizzata alla corretta gestione del Piano, ivi comprese quelle riguardanti il perseguimento degli obiettivi perequativi di cui all’art. 54 della Legge Urbanistica della Calabria 19/2002.
  6. f) I contenuti del REU sono in conformità al D.P.R. 380/2001 e ss. mm. ii. secondo lo schema di regolamento edilizio tipo.

 

ITER AMMINISTRATIVO DEL REDIGENDO PSC

–           Che con determinazione dirigenziale del Settore Quinto Servizio Urbanistica n.74 del 31.07.2013, il Comune di Bisignano ha bandito una gara per l’affidamento dell’incarico di redazione del Piano Strutturale Comunale del Comune di Bisignano (PSC) e del Regolamento Edilizio ed Urbanistico (R.E.U.) ;

–           Che a seguito di gara d’appalto, in data 10.03.2014 è stato conferito incarico all’Associazione Temporanea Professionisti (ATP) rappresentato e coordinato dal Capogruppo arch. Daniela Francini, per la redazione del Piano Struttura Comunale (P.S.C.) e del Regolamento Edilizio e Urbanistico (REU);

–      In data 14.10.2014 si è dato l’avvio all’elaborazione del Documento Preliminare del PSC (Quadro conoscitivo – scelte strategiche – valutazione di sostenibilità da inserire nel rapporto preliminare ambientale) e del REU con i contenuti di cui agli artt. 20 e 21 della L.R. 19/02 e del Regolamento Regionale.

A seguire, attraverso l’Ufficio di Piano, si sono svolte le consultazioni preliminari sul Quadro Conoscitivo, è stata effettuata l’Attivazione dell’Urban Center e dei Laboratori di partecipazione (di quartiere e territoriali), ai sensi dell’art. 11 della L.R. 19/02, per la costruzione condivisa (con i cittadini, le organizzazioni di categoria, le associazioni culturali e ambientali, ecc.) delle scelte strategiche e del quadro conoscitivo e avvio concertazione istituzionale (Regione, Provincia, comuni contermini, la Comunità Montana, l’eventuale Ente parco o Ente di gestione dell’area protetta, etc.).

–           Che con nota prot. n. 5752 del 12.04.2017 sono stati trasmessi dall’Arch. Daniela Francini in qualità di Capogruppo del R.T.P. “Studio Associato di Architettura dell’Arch. Daniela Francini” il Documento Preliminare del Piano Strutturale Comunale (PSC) e del regolamento Edilizio e Urbanistico (REU), sia in forma cartaceo che in forma PDF completo di tutti gli elaborati previsti;

–           Che la Giunta Comunale con propria deliberazione n. 78 del 12.04.2017, esecutiva ai sensi di legge, ha proposto al Consiglio Comunale l’adozione del Documento Preliminare relativo alla formazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) e del Regolamento Edilizio ed Urbanistica (REU);

–       Con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 20 del 27.04.2017 è stato adottato il Documento Preliminare del Piano Strutturale Comunale (PSC) del Comune di Bisignano e del relativo Regolamento Edilizio ed Urbanistico (REU).

–  Che successivamente è stata convocata la conferenza di pianificazione del Piano Strutturale Comunale e del regolamento Edilizio ed Urbanistico;

–           Che con successiva nota, l’Amministrazione Comunale di Bisignano ha avviato la consultazione sul rapporto preliminare ambientale (VAS) trasmettendo il Documento preliminare completo di Rapporto Preliminare Ambientale, di questionario guida e del REU all’ Autorità Competente in materia di VAS regionale, Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria;

Nel corso della Conferenza di Pianificazione:

  • sono stati acquisiti i pareri e le memorie espresse dagli Enti partecipanti, ognuno per la propria parte di competenza;
  • sono stati verificati, discussi e concordati gli elaborati da modificare da parte dei tecnici incaricati per come da richieste degli Enti interessati;
  • sono stati acquisiti i pareri favorevoli da parte dei seguenti Enti:

–           Regione Calabria Dipartimento Urbanistica Settore 3;

–           Regione Calabria Dipartimento n. 6 Infrastrutture – Lavori Pubblici – Mobilità Settore n. 2 – Vigilanza Normativa Tecnica sulle Costruzioni e supporto Tecnico Area Settentrionale – Cosenza;

–           Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Catanzaro, Cosenza e Crotone;

–           Regione Calabria Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 4 “ VAS Valutazioni e Autorizzazioni Ambientale strategica e delle procedure di rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali”;

–           Provincia di Cosenza Settore Pianificazione Territoriale – Servizio Pianificazione (PTCP e PSSE Piani di Settore);

–           A.S.P. Cosenza Viale degli Alimena 8 – 87043 Cosenza;

–           ARPACAL – Agenzia Regionale dell’Ambiente Regione Calabria;

–           Corpo Forestale dello Stato – Comando Provinciale di Cosenza;

–           Amministrazione Provinciale di Cosenza – Settori Urbanistica – Trasporti – Viabilità – Ambiente e Demanio Idrico Difesa del Suolo e Protezione Civile – Programmazione e Gestione territoriale;

–           Agenzia del Demanio – Direzione Territoriale Calabria;

–           Soprintendenza per i Beni A.P. della Calabria – Cosenza;

La Conferenza di Pianificazione e le Consultazioni preliminari inerenti il Rapporto Preliminare Ambientale del Piano Strutturale Comunale è stata chiusa il giorno 03/01/2020 come da verbale del Responsabile Unico del procedimento del 03.01.2020.

A seguito della Conferenza di Pianificazione è stato quindi redatto il documento del PSC in forma definitiva.

Oggi Il Consiglio Comunale è chiamato ad esprimersi per l’adozione del documento definitivo del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento edilizio ed urbanistico.

A seguito dell’adozione del PSC da parte del Consiglio Comunale si dà inizio alla fase in cui tutti i cittadini o le organizzazioni possono presentare le formali osservazioni al piano per proporre modifiche ed integrazioni.

Successivamente all’accoglimento o al rigetto delle eventuali osservazioni pervenute, previa idonea istruttoria tecnica d’ufficio, il PSC è trasmesso in copia digitale, al Settore Urbanistica del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria, alla Provincia di Cosenza, per l’acquisizione del parere definitivo motivato sulla conformità e sulla coerenza urbanistica e ambientale con il rispettivo (QTR) Quadro Territoriale Regionale e Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).

Acquisito il parere favorevole, il Comune predispone il PSC completo di tutti gli elaborati prescritti che, su proposta della giunta comunale, è definitivamente approvato dal consiglio comunale.

Il piano entra in vigore dalla data di pubblicazione sul BURC dell’avviso dell’approvazione e dell’avvenuto deposito.

 

PRINCIPI GUIDI E OBIETTIVI GENERALI DEL PSC

Nell’elaborazione metodologica del piano si è tenuto conto di due elementi fondamentali: la lettura del territorio  (il quadro conoscitivo) e la progettazione partecipativa; la lettura del territorio è stata elaborata documentando l’evoluzione storica e le permanenze, il sistema ambientale e storico-culturale con l’individuazione delle risorse storiche ambientali e paesaggistiche, il territorio agricolo, l’integrità fisica del territorio (rischio idrogeologico e rischi ambientali), il sistema dei vincoli, il sistema relazionale con le connessioni tra le diverse aree insediative, il sistema insediativo con la distribuzione territoriale dei servizi e delle attrezzature, lo stato di diritto della pianificazione (PRG), il sistema strutturale economico e il capitale sociale con gli aspetti demografici e socio economici.

Nella lettura del territorio fondamentale è stata la messa in relazione dei cinque sistemi fondamentali (insediativo, relazionale, storico-ambientale, l’integrità fisica del territorio, e lo stato di diritto della pianificazione) per la comprensione del sistema delle relazioni che insieme alla progettazione partecipativa ha portato alla fase valutativa delle problematiche nella quale si sono definiti i problemi e obiettivi insieme all’elencazione delle criticità e delle risorse.

A partire da queste considerazioni, il nuovo PSC ha evidenziato gli elementi essenziali e portanti del territorio, la sua struttura insediativa e ambientale, ma soprattutto definisce un processo pianificatorio integrato e flessibile basato su una strategia di sviluppo sostenibile, definendo le procedure di coerenza e compatibilità paesaggistica e ambientale.

Tutto ciò, va rivolto concretamente alla risoluzione di quelle che sono le questioni prioritarie, strettamente legate alla crescita del comune e all’incremento della qualità e condizione di vita complessiva:

▪    il sistema della mobilità, della viabilità, della sosta, nell’ottica di una mobilità sostenibile;

▪    la dotazione infrastrutturale diffusa che tenda a  uno  sviluppo omogeneo ed  equilibrato del  tessuto sociale, economico, culturale, sportivo;

▪    la tutela e la valorizzazione del centro e dei quartieri storici, del paesaggio rurale e forestale;

▪    il risanamento ambientale, la riqualificazione e l’incremento delle aree verdi fruibili sul territorio comunale, con nuove dotazioni, l’eliminazione o abbattimento di fonti di inquinamento ambientale;

▪    la qualità del tessuto urbano, degli spazi pubblici di relazione, dei luoghi centrali;

▪    il sostegno al tessuto produttivo e imprenditoriale, attraverso la ristrutturazione e rivalorizzazione del sistema agropedologico;

▪    la promozione dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili;

▪    i servizi all’infanzia e alla terza e quarta età.

 

 

CON IL PSC SI INDIVIDUANO I PROBLEMI E GLI OBIETTIVI STRATEGICI PER LO SVILUPPO E LA QUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO

L’obiettivo principale è quello di governare le criticità ambientali (che per il territorio interessato sono costituite, dalla fragilità dell’assetto idrogeologico accentuata dalla modifica della morfologia territoriale causata dall’intervento umano, dall’uso dissipativo delle risorse primarie come l’acqua), sociali (invecchiamento della popolazione, aumento dell’immigrazione, rischio d’impoverimento di parte della popolazione, crescita e differenziazione dei bisogni e delle domande di salute e di servizi), economiche (strozzature infrastrutturali, difficoltà del settore agricolo, dimensione delle imprese troppo piccola rispetto ai mercati nazionali, debolezza dei servizi alle imprese, scarsa offerta di occupazione di qualità per i laureati con conseguente perdita di saperi e conoscenza).

Dall’analisi dei problemi emerge che il territorio è investito da nuove domande: domande di qualità, di efficienza, di identità, di coesione che richiedono alla pianificazione risposte nuove che siano all’altezza di questa complessità.

Sulla base di queste convinzioni il PSC mira al raggiungimento di diversi obiettivi:

  • Tutelare, valorizzare, “tipicizzare” il paesaggio.

Obiettivo primario è quello di conferire piena efficacia alla protezione e al godimento dei beni paesaggistici (di quelli esistenti e di quelli da realizzare). La prima fase della Pianificazione ha prodotto la ricognizione delle qualità naturali e storiche del territorio; la ricognizione delle qualità del territorio deve condurre precettivamente all’individuazione delle trasformazioni fisiche ammissibili e delle utilizzazioni compatibili con le caratteristiche proprie di ogni unità di spazio, come condizione non negoziabile per ogni decisione sulle trasformazioni da promuovere o consentire.

  • Valorizzazione delle Produzioni agricole tipiche, politica agroalimentare, delle vocazioni produttive e dei servizi annessi

E’ importante definire gli strumenti di sostegno allo sviluppo di questi settori; il P.S.C. ha indicato per queste attività che contribuiscono direttamente a comporre i “caratteri” della riconoscibilità, i modi attraverso i quali esse possano essere considerate come parte dei beni da tutelare e  promuovere nell’ambito della politica attiva per il  paesaggio (si  pensi all’agriturismo, alle aziende didattiche, alle cantine impegnate in particolari percorsi di qualità e di marchio, alle aziende che producono il “biologico” o che vendono direttamente il prodotto, all’insediamento in zona rurale di strutture per il benessere).

  • Competitività e coesione

La sfida è sul piano dell’innovazione, sulla creazione di ambienti favorevoli per efficaci collaborazioni delle imprese tra di loro e con il mondo dell’Università e della ricerca. L’intendo è definire il territorio del P.S.C. come territorio dell’”innovazione capace di offrire ai suoi residenti e soprattutto ai giovani opportunità di esperienze stimolanti, umanamente e intellettualmente qualificanti fortemente motivanti all’investimento personale in nuove competenze. E’ importante un’integrazione complessa tra una quantità di attori quali le pubbliche amministrazioni, l’imprenditorialità, il sistema formativo e l’università, gli operatori culturali e la società civile.

  • Sostenibilità

Per quanto riguarda quest’obiettivo si proporrà di articolare il P.S.C. in modo da perseguire i seguenti risultati:

– riorganizzare i sistemi di mobilità, riqualificare, potenziare, rendere sicura la viabilità.

Il PSC stabilisce la gerarchia delle infrastrutture della mobilità di rango sovracomunale proponendosi lo scopo di definire un loro disegno e di delineare un loro assetto che consenta di potenziare e ridisegnare la rete infrastrutturale favorendo e migliorando l’accessibilità all’intero territorio e la sua percorribilità.

– formulare indirizzi e criteri per l’allocazione dei servizi e delle reti energetiche, ambientali

In una struttura competitiva e coesa, i servizi a rete acquistano un’importanza sempre più strategica. Senza una loro adeguata programmazione non è possibile raggiungere livelli accettabili di sostenibilità. Per questo anche il PSC deve considerare le reti energetiche e ambientali come una componente strutturale soprattutto nel momento della ripartizione del territorio in urbanizzato, urbanizzabile, agricolo e forestale, che il PSC deve stabilire, e nel momento della definizione dei perimetri e dei carichi urbanistici sostenibili per gli ambiti insediativi.

– aumentare la sicurezza del territorio.

La rete di bonifica obsoleta, i mutamenti climatici e l’intensificazione di fenomeni atmosferici di portata “eccezionale” stanno accentuando i rischi di dissesto idrogeologico e le fragilità del territorio. La sicurezza del territorio diviene, dunque, uno degli obiettivi prioritari che la pianificazione deve perseguire d’intesa con gli altri Enti che hanno compiti importanti nell’ambito della manutenzione idrogeologica del territorio.

– favorire il risparmio delle risorse naturali, la qualità edilizia degli insediamenti e il loro impatto “dolce” sul territorio

Pur considerando che il PSC non ha il compito di determinare in modo puntuale e dettagliato le regole dell’attività edilizia, tuttavia è dal suo impianto strategico che discende la formulazione del R.E.U. Per questo, si ritiene opportuno che il PSC formuli degli indirizzi per favorire la diffusione delle tecniche di bioedilizia e di soluzioni costruttive che perseguano il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, il risparmio idrico, la caduta a terra ritardata delle acque meteoriche, la permeabilità delle pertinenze, l’uso di materiali salubri. Al riguardo vanno considerati anche quegli accorgimenti costruttivi che possono consentire più sicurezza e maggiore qualità edilizia nelle trasformazioni ammissibili e negli insediamenti situati in zone a rischio idrogeologico.

 

I PROGETTI CHIAVE CHE CONTRADDISTINGUONO IL REDIGENDO PSC

Il P.S.C. ha definito in una fase preliminare alcuni progetti chiave che saranno perfezionati nel documento definitivo.

 

  1. NATURA E PAESAGGIO

Tutela e valorizzazione del paesaggio e delle risorse naturali mediante il risanamento ambientale, la riqualificazione e l’incremento delle aree verdi fruibili sul territorio comunale, con nuove dotazioni, l’eliminazione o abbattimento di fonti di inquinamento ambientale, la riqualificazione ambientale e la riduzione del rischio idrogeologico, la protezione dai rischi naturali (rischio idrogeologico, rischio sismico, rischi inquinamento ambientale).

Con una indagine rigorosa tesa alla verità che proviene dalla conoscenza il PSC individua strategie e azioni per ridurre o eliminare i rischi ambientali, limitando le aree trasformabili ai fini edificabili, proponendo la riqualificazione, il consolidamento del paesaggio urbano e agricolo- forestale come capisaldi della tutela ambientale.

–           sono state individuate le aree per le quali è  esclusa  qualsiasi  nuova  edificazione  se  non  opere  tese  al consolidamento e alla sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti e dei manufatti;

–           le aree per le quali sono necessari studi e indagini ambientali e geognostiche ai fini della riduzione della pericolosità geologica;

–     le aree agricole E1, E2, E3, E4, E5;

–           per il miglioramento dell’ambiente il PSC effettua il ripristino del reticolo idrografico, l’individuazione e recupero dei boschi, i premi di volumetria per la produzione di energia non inquinante;

–           le aree da sottoporre a interventi di bonifica, di ripristino e di messa in sicurezza;

–           Per le cave e miglioramenti agrari il PSC individua le aree da sottoporre a sistemazione idrogeologica e ricostruzione di caratteri generali, ambientali e naturalistici. E’ prevista la sistemazione idrogeologica delle aree atte ad evitare frane o fenomenologie di instabilità di versante e la ricostruzione dei caratteri generali ambientali e naturalistici;

–           Aree alluvionali: sono state individuate le aree per le quali sono necessari studi e indagini ambientali sulla pericolosità idraulica con l’obiettivo di garantire un uso del suolo compatibile con le condizioni di sicurezza del territorio circostante;

–     Il PSC individua le aree con impianti di depurazione. L’indirizzo programmatico del QTRP prevede il miglioramento prioritario delle funzionalità degli impianti esistenti sia sotto il profilo strutturale che impiantistico in rapporto al carico inquinante. Dovranno essere garantite sia l’adeguamento delle reti fognanti esistenti che la regolarità e la qualità degli scarichi nei corpi idrici adiacenti secondo quanto dettato dalla normativa vigente.

All’interno di questo asse il PSC prevede i seguenti progetti:

–     Il parco fluviale del Crati

–     Il Parco fluviale del Rio Siccagno

–     Il Parco fluviale del Duglia

–     Il Parco fluviale del Mucone

–     I giardini di S. Umile

–     L’agricoltura di qualità

 

I parchi fluviali del Crati e del Rio Siccagno vogliono essere un’occasione di sviluppo per la valle del Crati e per il Santuario di S. Umile, rappresentando opportunità per il futuro del turismo culturale e religioso e dell’agricoltura locale.

L’area del parco fluviale del Crati presenta tanti punti di forza quali la presenza di attività imprenditoriali in ampliamento, la vicinanza con Cosenza e l’Università, l’ubicazione al suo interno degli assi stradali più importanti, la grande vicinanza con la piana di Sibari, con la quale, di fatto, costituisce la sola macroarea calabrese a vocazione agricola e agroalimentare, la presenza di aree di elevato pregio ambientale SIC e Natura 2000 nelle vicinanze, di estese aree boscate ricche di sorgenti, un numero considerevole di aziende che hanno iniziato la lavorazione dei prodotti in azienda, olio, vino, pesche e frutta, prodotti caseari. Importanti sono le colture protette mirate alla produzione florovivaistica e ortive.

Bisignano è all’interno della valle il centro con il maggior numero di aziende e la produzione più elevata. La componente floristica riveste un ruolo determinante nella funzionalità dell’ecosistema; vi sono formazioni vegetali d’alto pregio come le lenticchie d’acqua, il lentisco, il corbezzolo e per la fauna un’ampia varietà di specie (aironi, nitticore); la valle riveste particolare importanza per la riserva naturalistica di Tarsia, per la presenza di uccelli acquatici migratori tra cui la cicogna bianca Importanti sono per il parco i sentieri del vino e dell’olio con i riconoscimenti IGT. Complementari al parco il PSC prevede aree agricole E3 in grado di fornire offerta turistica alternativa per il turismo verde legato all’agricoltura; lungo la valle sono già numerosi gli agriturismi con produzioni tipiche.   Il parco potrà riuscire a conciliare le  esigenze  della  protezione ambientale con  quelle  sociali  ed economiche.

 

  1. ARCHEOLOGIA E PAESAGGIO

Progetto di un parco archeologico e di un parco naturalistico per la valorizzazione e riqualificazione ambientale dei beni archeologici e paesaggistici.

Il progetto si pone l’obiettivo di valorizzare contesti archeologici diffusi inseriti in un paesaggio rurale. Il progetto mira a recuperare i siti archeologici al loro contesto territoriale, non solo nelle loro caratteristiche antiche, ma soprattutto nella loro dimensione attuale, quale oggetto di politiche di sviluppo socioeconomico, e quindi di interessi e investimenti regionali. In questa dinamica il patrimonio culturale tutto, e i siti archeologici in particolare, assumono un ruolo centrale, quale fulcro delle identità locali e possibile leva di sviluppo legato alle tradizioni artigianali storiche e alle produzioni di qualità. La fase iniziale del progetto parte proprio da una mappatura delle evidenze archeologiche edite ed inedite, ricavabili da fonti d’archivio, bibliografia scientifica, letteratura erudita locale, foto interpretazioni, segnalazioni orali, una lettura completa, quindi, di tutti i dati e i documenti, concentrandosi particolarmente sui siti che già hanno rivelato delle presenze antiche ma che non sono state ancora connesse tra loro. Obiettivo finale, di fondamentale importanza è la redazione di una carta archeologica e di una carta del rischio archeologico del territorio di Bisignano. Una seconda fase del progetto riguarderà Cozzo Rotondo. Punto di interesse e di curiosità da parte sia della comunità scientifica, sia dei cittadini, ”Cozzo Rotondo” rappresenta un simbolo identitario per la comunità stessa che a gran voce chiede dei risultati concreti per poter finalmente delineare un quadro esaustivo su questo singolare monumento.

Il PSC individua le seguenti fasce di intervento:

  1. Le strutture archeologiche emerse da sottoporre a tutela
  2. Zone di interesse archeologico
  3. Il parco archeologico naturalistico.

 

Le strutture archeologiche emerse da sottoporre a tutela

Nella fascia 1 sono state individuate le singole emergenze archeologiche emerse che vanno tutelate e vincolate da ogni qualsivoglia azione antropica dannosa per le stesse e vanno rese fruibili per le potenzialità storiche ad esse connesse: Il PSC individua immobili e aree sottoposte a tutela diretta e indiretta ; strutture archeologiche emerse da sottoporre a tutela: Cozzo Rotondo in località Grifone (foglio catastale n.22, particelle 29-38) e una fornace ellenistica in località Mastro d’Alfio.

Zone di interesse archeologico

Nella fascia 2 sono state segnalate tutte le aree note dalla bibliografia scientifica che hanno restituito materiale archeologico e sono state indagate o scavate nel passato: Lo studio ha interessato sia i dati editi che i dati d’archivio: Queste zone sono particolarmente sensibili proprio per l’esistenza già espressa e vagliata di un potenziale archeologico nel sottosuolo.

Il parco archeologico naturalistico

Il parco archeologico naturalistico è un progetto in cui la Storia e la natura ritornano protagoniste.

 

  1. LE PERIFERIE AL CENTRO E IL SISTEMA DEI LUOGHI CENTRALI

Il PSC ha analizzato gli insediamenti esistenti e i loro territori, il patrimonio naturale e storico e, ripartendo dall’identità, riconoscere le possibilità di sviluppo, rintracciando le opportunità e le potenzialità che consentono di immaginare e definire le forme della città futura e del territorio nella sua globalità. Laddove per “sviluppo” non si intende nuovo consumo di territorio ma la rigenerazione e riqualificazione delle risorse esistenti al fine di ridurre gli squilibri territoriali e di ridefinire in via migliorativa gli usi attuali.

Il progetto parte da una proposta ideativa unitaria per la valorizzazione e riqualificazione di alcuni luoghi centrali (piazze e percorsi) attraverso un insieme sistematico e coerente di interventi di rigenerazione urbana per migliorare Bisignano attraverso la riqualificazione sia del centro storico che delle periferie.

Le aree interessate sono l’area in prossimità del campo sportivo, l’area sottostante il viale Roma e l’area della piazza della collina Castello. La rigenerazione urbana interesserà l’ambito del campo sportivo che potrà divenire e creare l’ambito del Palio di Bisignano, la Piazza della Riforma, la piazza del nuovo Auditorium sotto il viale Roma, e la Piazza della Collina Castello.

Le piazze interessate alla rigenerazione insieme alle aree immediatamente limitrofe, rappresenteranno le centralità di Bisignano in cui coesisteranno per qualità e importanza le funzioni principali (palio, riforma, auditorio, sede municipale, aree terziarie, commerciali, servizi, musei espositivi). La proposta nel suo insieme contribuirà alla migliore qualificazione dei luoghi centrali di alto valore simbolico e monumentale, uno straordinario insieme di architetture emblematiche e funzioni istituzionali e culturali. Il progetto di rigenerazione urbana degli ambiti interessati ridisegnerà e riqualificherà gli spazi pubblici interessati. Gli spazi pubblici e le piazze saranno collegati attraverso una previsione d’insieme di funzionalità, di organizzazione e sistemazione della viabilità e delle aree di sosta, della pavimentazione e dell’arredo urbano.  Le aree di intervento sono quelle parti in cui il PRG non ha funzionato dove il rapporto servizi e persone si è rotto o non è mai esistito nelle quali col progetto di rigenerazione si possono innescare scintille, che possono far avvenire la riqualificazione urbanistica e sociale.

All’interno di questo asse il PSC prevede i seguenti progetti:

▪    Rigenerazione urbana della Collina Castello

Attraverso un Progetto di un museo anche all’aperto di archeologia, ceramica, liuteria, lavorazione del ferro per la valorizzazione di tutte le attività che nascono da una solida tradizione artistico-artigianale.

▪    Rigenerazione urbana dell’area del Campo Sportivo

▪    Rigenerazione urbana della Riforma

▪    Rigenerazione urbana dell’area sottostante il viale Roma

 

  1. L ’ AREA INTEGRATA

Le aree Co.R.A.P. e la riorganizzazione dei sistemi di mobilità

L’area industriale di Bisignano, sia per estensione che per numero di imprese presenti, è una delle più importanti della Valle del Crati. La sua posizione strategica, praticamente in prossimità dell’autostrada, favorisce la scelta ubicazionale di tante imprese operanti nei vari settori industriale, commerciale e dei servizi.

Un’area logistica altamente produttiva che necessita di riqualificazione nei servizi, nei trasporti e soprattutto nella rete infrastrutturale da condividere con il CORAP – Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive.

Comprendono le aree situate a destra dell’asta fluviale del Fiume Crati, delimitate in applicazione del PRT –  Piano Regolatore Territoriale – predisposto dal Consorzio e da questo normate ed in esse, quindi, troveranno collocazione le iniziative per attività produttive, per servizi e quanto altro previsto e da esso consentito; varranno, pertanto, nel rilascio dei titoli abilitativi tutte le norme afferenti detto Piano.

A quest’area è attribuito un valore strategico di riconfigurazione di questo ampio settore urbano, anche in virtù della sua posizione centrale nella valle del Crati, prossima all’area urbana e più prossima all’autostrada; cominciare ad integrarla con il resto di Bisignano dotandola di verde, di diverse funzioni urbane, ha il valore di una delle sfide più importanti per il futuro.

Tutti gli interventi dovranno perseguire il raggiungimento di un elevato standard di qualità urbana che, soprattutto per quanto riguarda l’ambito produttivo, si traduce in un’attenta scelta delle tipologie di attività da insediare. Con il nuovo piano quindi non si parlerà più di parco industriale ma di area integrata in cui è previsto il ridisegno infrastrutturale come una rete interconnessa finalizzata ad un’accessibilità diffusa, pubblica e privata, ad elevata porosità nel tessuto edificato attraverso la realizzazione di nuove strade come sistema portante di un paesaggio variegato dagli usi sia pubblici che privati molteplici e attraverso il riadeguamento delle infrastrutture esistenti che in buona parte non sono state ben progettate per accogliere il flusso di utenti e fruitori.

L’area integrata, sempre rispettando i parametri derivanti dalla normativa ambientale e acustica, aprirà il suo territorio ad alberghi, edifici per attività congressuali, per uffici, per centri di co-working, attività commerciali, esercizi di ristorazione, cinema, musei, teatri, biblioteche, sale per concerti ed è auspicabile pensare anche allo spostamento in quest’area di centri di ricerca oggi presenti nell’area dell’Università della Calabria.

Un altro ruolo importante è affidato alla razionalizzazione e integrazione della rete stradale, al potenziamento del trasporto pubblico, alla messa a sistema della rete su ferro e dei servizi attraverso i quali stimolare l’attrattività.

La rete stradale, infatti, è uno dei materiali urbani più importanti nella valutazione delle ipotesi di riqualificazione e trasformazione urbana, perché ha generato regole insediative e funzionali riconducibili ad intenzioni pianificatorie o a processi spontanei, perché registra una volontà di disegno e appropriazione dello spazio. In questo senso la ricognizione della rete stradale deve rappresentare una componente importante dell’interpretazione urbana, e deve produrre le più significative ricadute sulla valutazione delle decisioni da assumere nel disegno urbano per eliminare una situazione di frammentarietà, discontinuità e inadeguatezza dell’attuale situazione pur in presenza di una trama delineata e persistente in esito al PRG vigente.

Il piano stabilisce che gli ambiti urbanizzabili siano utilizzati in via straordinaria e solamente dopo aver raggiunto gli obiettivi principali di sostenibilità riferiti agli ambiti urbanizzati. In particolare il PSC prevede l’ammagliamento del tessuto urbanizzato sfrangiato (per come del resto previsto dall’art.20 del QTRP ambiti urbanizzabili e mitigazione del consumo di suolo) ed omogeneità del disegno urbano a seguito di riempimenti di vuoti urbani anche per il recupero di standard di urbanizzazioni. Oltre quindi a soddisfare i principi di ammagliamento e omogeneità il PSC prevede un disincentivo economico dell’uso del suolo al fine di non ridurre la disponibilità di aree agricole caratterizzanti il territorio comunale.

E’ stato quindi raggiunto l’obiettivo del risparmio di territorio, ammagliamento del tessuto urbano privo di attrattività e soddisfazione delle esigenze abitative all’interno del perimetro urbano esistente.

 

TITOLO IV – Requisiti generali attinenti: Norme edilizie e urbanistiche

  1. Il PSC articola il territorio comunale in:

– TERRITORIO URBANIZZATO – TU, che comprende le aree edificate che soddisfano i requisiti degli standard, per le quali il PSC stabilisce gli obiettivi e le prestazioni da perseguire attraverso la disciplina e le finalità di questo REU;

– TERRITORIO URBANIZZABILETdU (vedi L.R. 19/02, art. 20, c. 3°), che comprende, nel rispetto della strategia regionale tendente alla limitazione il consumo di suolo, quelle aree individuate dal PSC come suscettibili di urbanizzazione e normate dal REU, da attuarsi mediante permesso di costruire o mediante piani attuativi unitari;

TERRITORIO AGRICOLO E FORESTALE – TAF: comprende la rete ecologica della città, le aree agricole e quelle boscate. All’interno di esse, laddove consentito, si può intervenire sia con intervento diretto che attraverso Permesso di Costruire Convenzionato.

  1. Il PSC prevede i seguenti sistemi, ambiti e sottoambiti :
  • SISTEMA INSEDIATIVO

Il sistema insediativo comprende i seguenti ambiti e sottoambiti:

– CITTÀ STORICA, comprendente il Centro storico;

– CITTÀ CONSOLIDATA, comprendente il TU – Città consolidata;

– CITTÀ DA RISTRUTTURARE, comprendente il TDU – Città da ristrutturare a densità medio-bassa;

– CITTÀ DI MARGINE, comprendente la Città di margine a densità bassa;

– CITTÀ DELLA TRASFORMAZIONE, le Aree CORAP – Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive – Regione Calabria.

  • SISTEMA DEI SERVIZI, DELLE INFRASTRUTTURE, DEGLI IMPIANTI E DEL VERDE

Il sistema dei servizi, delle infrastrutture, degli impianti e del verde comprende i seguenti ambiti e sottoambiti:

– SERVIZI E ATTREZZATURE PUBBLICHE DI LIVELLO GENERALE E LOCALE, comprendenti le aree per servizi e attrezzature pubbliche di livello generale e locale e la città pubblica;

– AREE PER ATTREZZATURE PUBBLICHE O PRIVATE DI USO PUBBLICO E PER ATTIVITÀ COMMERCIALI;

– Infrastrutture – aree per la viabilità

– Aree ferroviarie

  • SISTEMA AMBIENTALE E STORICO CULTURALE

Il sistema ambientale comprende

– Parco fluviale del Crati, parco fluviale del Rio Siccagno, parco fluviale dei mulini del Duglia, parco fluviale del Mucone;

– Parco archeologico-naturalistico di Cozzo Rotondo – immobili e aree sottoposte a tutela diretta e indiretta D.lgs 42/2004;

– Zone di interesse archeologico ai sensi dell’art. 142 c.1 lett.m del D.lgs n. 42/2004;

– Ex discarica comunale e sua area d’influenza da rigenerare a parco fluviale dei mulini del Duglia;

– Aree vincolate con particolari prescrizioni

  • SISTEMA AGRICOLO

Il sistema agricolo comprende i seguenti ambiti:  aree agricole E1, E2, E3, aree boscate E4 , aree E5

 

DETTAGLI AMBITI TERRITORIALI

 

articolo 169. Centro storico

 

  1. Appartiene a tale ambito territoriale il tessuto urbano storico principale. Tale ambito riveste valore storico, artistico e documentario ed è individuato dalle planimetrie del PSC.

Nelle more dell’approvazione del Piano di Recupero sono consentiti esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e quanto previsto dall’art. 49 della LR 19/2002. Qualsiasi intervento che riguardi gli esterni degli edifici dovrà comunque rispettare determinate prescrizioni.

In tale sotto ambito sono ammesse le seguenti destinazioni d’uso:

– USI RESIDENZIALI – USI ALBERGHIERI – USI NON RESIDENZIALI E COMMERCIALI – USI ARTIGIANALI E PRODUTTIVI – SERVIZI E ATTREZZATURE PUBBLICHE E PRIVATE DI USO PUBBLICO.

 

articolo 170. TU – Città consolidata

  1. Per città consolidata si intende quella parte di città esistente stabilmente configurata e definita nelle sue caratteristiche morfologiche e, in alcuni casi, tipologiche.
  2. L’ambito dei tessuti consolidati comprende le espansioni urbane sorte a ridosso o a breve distanza dal centro storico del PSC, con caratteri di compattezza e ormai sostanzialmente sature.
  3. In tale ambito il PSC si attua per intervento diretto e sono consentite le seguenti categorie di intervento:

– MO – manutenzione ordinaria

– MS – manutenzione straordinaria

– RE – ristrutturazione edilizia

– RE/V.e – ristrutturazione edilizia con miglioramento efficienza energetica (con incremento volumetrico del 20%)

– D/R – demolizione e ricostruzione (con incremento volumetrico del 35%)

– D/R.c – demolizione e ricostruzione con completamento (con incremento volumetrico)

– NE – nuova edificazione

  1. In tale ambito sono consentiti i seguenti usi:

– USI RESIDENZIALI – USI ALBERGHIERI – USI NON RESIDENZIALI E COMMERCIALI – USI ARTIGIANALI E PRODUTTIVI – SERVIZI E ATTREZZATURE PUBBLICHE E PRIVATE DI USO PUBBLICO 5. Parametri urbanistici ed edilizi:

Uf= 0,4375 mq/mq

 

articolo 171. Territorio da urbanizzare TDU – Città da ristrutturare a densità medio-bassa

  1. Questo ambito comprende quelle parti di città recente e meno recente a media o bassa densità edilizia, sorte a ridosso e in continuità a nuclei principali, ancora in fase di completamento, sia per quanto riguarda la qualità dello spazio pubblico di relazione che per il patrimonio edilizio e le zone individuate come nuovi tessuti di margine da urbanizzare a densità medio bassa ai quali il PSC attribuisce il ruolo di motori del riequilibrio territoriale.
  2. In tale ambito il PSC si attua mediante Piani Attuativi Unitari (nei Territori da Urbanizzare).
  3. In questo ambito sono consentite le seguenti categorie di intervento:

– MO – manutenzione ordinaria

– MS – manutenzione straordinaria

– RE – ristrutturazione edilizia semplice

– RE/V.e – ristrutturazione edilizia con miglioramento efficienza energetica (con incremento volumetrico del 35%)

– D/R – demolizione e ricostruzione (con incremento volumetrico del 35%)

– D/R.c – demolizione e ricostruzione con completamento (con incremento volumetrico)

  1. In tale ambito sono consentiti i seguenti usi:

 

– USI RESIDENZIALI – USI ALBERGHIERI – USI NON RESIDENZIALI E COMMERCIALI – USI ARTIGIANALI E PRODUTTIVI – SERVIZI E ATTREZZATURE PUBBLICHE E PRIVATE DI USO PUBBLICO

 

  1. Parametri urbanistici ed edilizi:

 

Ut = 0,35 mq/mq (TdU)

 

articolo 172. Città di margine a densità bassa

  1. Questo ambito comprende sia quelle parti di città recente e meno recente a bassa o bassissima densità edilizia, sorte lontano dai centri principali, ancora in fase di completamento, sia per quanto riguarda la qualità dello spazio pubblico di relazione che per il patrimonio edilizio, e caratterizzate per l’assenza di una trama urbana e di complessità funzionale (TU – Territorio Urbanizzato); che quelle parti di nuova espansione prevalentemente residenziale (in TdU – Territori da Urbanizzare).
  2. In tutto l’ambito il PSC si attua per intervento diretto, nei TU, e mediante PAU_Piano Attuativo Unitario, nei TdU, e sono consentiti le seguenti categorie di intervento:

– MO – manutenzione ordinaria

– MS – manutenzione straordinaria

– RE – ristrutturazione edilizia semplice

– RE/V.e – ristrutturazione edilizia con miglioramento efficienza energetica (con incremento volumetrico del 20%)

– D/R.c – demolizione e ricostruzione con completamento (con incremento volumetrico)

– NE – nuova edificazione

  1. In tale ambito sono consentiti i seguenti usi: – USI RESIDENZIALI – USI NON RESIDENZIALI E COMMERCIALI – USI ARTIGIANALI E PRODUTTIVI – SERVIZI E ATTREZZATURE PUBBLICHE E PRIVATE DI USO PUBBLICO
  2. Parametri urbanistici

 

Ut = 0,20 mq/mq (TdU)

Uf = 0,3125 mq/mq (TU)

 

articolo 173. AREE Co.R.A.P. – Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive

  1. Tali ambiti comprendono le aree situate a destra dell’asta fluviale del fiume Crati, delimitate in applicazione del PRT Piano Regolatore Territoriale predisposto dal Consorzio e da questo normate ed in esse, quindi, troveranno collocazione le iniziative per attività produttive, per servizi e quanto altro previsto e da esso consentito; varranno, pertanto, nel rilascio dei titoli abilitativi, tutte le norme afferenti detto Piano.

 

articolo 174. Aree per servizi e attrezzature pubbliche di livello generale (DM. 1444/68) da sottoporre a recupero ambientale

  1. Tale ambito comprende l’area destinata a servizi e attrezzature pubbliche di livello generale, così come definite dal DM. 1444 del 1968. Più esattamente, si tratta di aree di proprietà pubblica o convenzionate con atto d’obbligo o preordinate all’esproprio per essere acquisite alla proprietà pubblica.

 

articolo 175. Aree per servizi e attrezzature pubbliche di livello locale (DM. 1444/68)

  1. Tale ambito comprende tutte le aree destinate a servizi e attrezzature pubbliche di livello locale così come definite dal DM. 1444 del 1968. Più esattamente, si tratta di aree di proprietà pubblica o convenzionate con atto d’obbligo o preordinate all’esproprio per essere acquisite alla proprietà pubblica.
  2. In tale ambito vi sono localizzate esclusivamente le destinazioni SeP del seguente tipo:

– aree per l’istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell’obbligo (pubbliche o private convenzionate);

– aree per attrezzature di interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (uffici P.T., protezione civile, ecc.) ed altre;

– aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti (con esclusione di fasce verdi lungo le strade ;

– aree per parcheggi pubblici (anche distribuite su diversi livelli).

  1. In tale ambito il PSC si attua sia mediante intervento diretto che mediante Progetto di Opera Pubblica nel rispetto di quanto previsto dal DPR 8 giugno 2001, n. 327 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità”.

 

articolo 176. Città pubblica

  1. L’ambito comprende i quartieri di edilizia economica e popolare realizzati nei decenni passati, dall’IACP, dagli Enti Locali, dalle cooperative di abitazione e dalle imprese. Tali ambiti si caratterizzano per una omogeneità morfologico-edilizia e la prevalenza di usi residenziali.
  2. In tale ambito sono consentiti solo interventi volti al mantenimento e all’adeguamento tecnologico degli edifici e dei complessi immobiliari.
  3. L’attuazione avviene per intervento diretto e sono consentite le seguenti categorie di intervento:

– MO – manutenzione ordinaria

– MS – manutenzione straordinaria

– RE – ristrutturazione edilizia semplice

  1. Sono consentiti cambi di destinazione d’uso all’interno dei seguenti raggruppamenti:

– USI RESIDENZIALI – USI NON RESIDENZIALI E COMMERCIALI – USI ARTIGIANALI E PRODUTTIVI – SERVIZI E ATTREZZATURE PUBBLICHE E PRIVATE DI USO PUBBLICO

 

articolo 177. Aree per servizi e attrezzature pubbliche o private di uso pubblico e per attività commerciali

  1. Tale ambito comprende le aree miste, ricadenti nei TU e nei TdU, destinate ad attività commerciali di livello locale e servizi e attrezzature pubbliche e/o private di uso pubblico di livello urbano o territoriale, non comprese nell’elenco di cui al DM. 1444/68. Obiettivo del PSC in questo sottoambito è favorire lo sviluppo di nuclei di integrazione funzionale destinati ad accogliere attività economiche e di servizio pubbliche e private.
  2. In tale ambito sono ammesse le seguenti destinazioni d’uso: USI NON RESIDENZIALI E COMMERCIALI – SERVIZI E ATTREZZATURE PUBBLICHE E PRIVATE DI USO PUBBLICO
  3. In tali aree il PSC si attua per intervento diretto convenzionato; il rilascio del permesso di costruire è subordinato all’approvazione di una specifica convenzione di cui all’ art.13 e 15 del presente REU. Sono consentiti i seguenti interventi:

– MO – manutenzione ordinaria

– MS – manutenzione straordinaria

– RE – ristrutturazione edilizia semplice

– RE/V.e – ristrutturazione edilizia con miglioramento efficienza energetica (con incremento volumetrico del 20%)

– NE – nuova edificazione (per i soli lotti liberi e nel rispetto dei parametri di cui al punto successivo).

  1. Parametri urbanistici:

Uf = 0,22 mq/mq

 

articolo 178. Infrastrutture – aree per la viabilità

  1. Tale sottoambito comprende le aree esistenti o di progetto individuate dal PSC e destinate a:
  2. a) Piazze e parcheggi;

 

  1. b) sedi stradali comprensive di carreggiata ed eventuali fasce di pertinenza;
  2. c) percorsi pedonali e ciclabili

 

articolo 179. Aree ferroviarie

  1. Tale ambito comprende le aree individuate dal PSC e destinate a:

– linee ferroviarie;

– zone ferroviarie;

– stazioni, caselli e altri edifici ricadenti all’interno dell’ambito e di proprietà dell’Ente gestore delle Ferrovie della Calabria.

 

articolo 180. Parco fluviale del Crati, Parco fluviale del Rio Siccagno, Parco fluviale dei mulini del Duglia, Parco fluviale del Mucone

  1. Costituiscono dotazione ecologica primaria del PSC il sistema dei fiumi e dei corsi d’acqua, costituito dalle aree ricadenti nei seguenti sottoambiti territoriali:

– Parco fluviale del Fiume Crati

– Parco fluviale del Rio Siccagno

 

– Parco fluviale dei mulini del Duglia

– Parco fluviale del Mucone

 

Le aree in questione sono destinate a svolgere la funzione di “cintura ecologica”, a riconoscere i valori sia dei paesaggi storico-urbani che di quelli naturalistici, garantendo la permeabilità ambientale anche all’interno del sistema insediativo esistente.

 

articolo 181. Parco archeologico-naturalistico di Cozzo Rotondo – immobili e aree sottoposte a tutela diretta e indiretta D.lgs 42/2004

  1. Il PSC individua una zona a parco archeologico come ambito caratterizzato da testimonianze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, culturali, paesaggistici e ambientali, oggetto di valorizzazione ai sensi degli artt. 6 e 101 del D.lgs 42/2004 sulla base di un progetto scientifico e gestionale.

 

articolo 182. Zone di interesse archeologico ai sensi dell’art. 142 c.1 lett. m del D.lgs n. 42/2004

 

articolo 183. Aree estrattive collinari con vincolo QTRP, Aree estrattive vallive con vincolo QTRP – Impianti trattamento inerti, Aree estrattive collinari non contemplate nel QTRP, Aree con modellamento antropico dei versanti

  1. I siti vincolati dal QTRP come aree estrattive collinari sono da sottoporre a ripristino ambientale e sistemazione idrogeologica. In queste aree sono consentiti interventi di riprofilatura dei versanti, quando gli stessi si configurano come necessari per la messa in sicurezza dell’area e/o mitigazione della pericolosità/rischio esistente (art. 13 comma 3 delle NAMS del PAI – Legge Regionale n.40/2009 e ss.mm.ii).

 

articolo 184. Ex discarica comunale – Area degradata da rigenerare a parco fluviale dei mulini del Duglia

  1. L’areale presso località Trifiero è da sottoporre alle apposite verifiche previste dal Dlgs 152/2006, ad esito delle quali saranno messe in atto opportune azioni di messa in sicurezza , bonifica e ripristino ambientale In particolare il corpo di discarica deve essere caratterizzato con relativa analisi dei livelli di inquinamento.

 

 

articolo 185. Aree agricole E1, aree agricole E2, aree agricole E3, aree boscate E4, aree E5

  1. Si articolano in:

E1, aree caratterizzate da produzioni agricole e forestali tipiche. vocazionali e specializzate;

E2, aree di primaria importanza per la funzione agricola e produttiva in relazione all’estensione, composizione e localizzazione dei terreni;

 

E3, aree che, caratterizzate da preesistenze insediative, sono utilizzabili per l’organizzazione di centri rurali o per lo sviluppo di attività complementari ed integrate con l’attività agricola;

E4, aree boscate o da rimboschire;

E5, aree che per condizioni morfologiche, ecologiche, paesistico-ambientale ed archeologiche non sono suscettibili di insediamenti.

 

In tutte queste aree l’edificazione è subordinata al rispetto delle prescrizioni di cui al punto 1 dell’art. 52 della LR 19 del 2002, e alla redazione di un Piano di Utilizzazione Aziendale, oltre che al rispetto dei parametri urbanistici specifici.

 

 

 

 

 

Questo sarà il Piano Strutturale della Città di Bisignano, frutto del lavoro fin qui svolto egregiamente dall’Arch. Daniela Francini insieme al gruppo di professionisti che compongono l’ATP e dall’Ufficio de Piano composto dal Dirigente e dai funzionari del Settore Urbanistico del nostro Comune.

L’Amministrazione Comunale ha dato fiducia a questi professionisti, che con le loro rispettive competenze professionali e la loro onestà intellettuale, stanno lavorando, nel rispetto di tutte le normative vigenti in materia, al fine di dotare il nostro territorio di uno strumento importantissimo per lo sviluppo urbanistico, economico, ambientale e sociale della nostra Città.