La storia delle tre corone fiorentine, spunto d’analisi

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Dante, Petrarca e Boccaccio sono conosciuti come le Tre Corone Fiorentine, i tre grandi nomi del Trecento italiano che hanno contribuito in modo significativo alla grandezza della letteratura italiana, dando al Volgare la visibilità necessaria per divenire lingua letteraria, fondando di fatto la nostra lingua italiana.

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Dante, Petrarca e Boccaccio, le tre corone fiorentine – foto Libreriamo

Dante Alighieri

Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio 1265 da una famiglia di piccola nobiltà, ma non ricca. Nel 1285 sposò Gemma Donati ed ebbe tre o quattro figli. Ma grande ispiratrice della sua poesia fu Beatrice, alla quale rimase spiritualmente legato per tutta la vita, dedicandole le sue opere maggiori.
Dante partecipò attivamente alla tumultuosa vita politica di Firenze, tormentata dai contrasti tra bianchi e neri.
Il poeta scrive la Divina Commedia, tra il 1307 e 1321, poema didattico-allegorico formato da 100 canti divisi in tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Dante racconta il suo viaggio nei regni ultraterreni del peccato, dell’espiazione e della salvezza. La commedia ha un inizio tragico e una conclusione positiva: dallo smarrimento di Dante nella selva oscura fino alla salvezza, verso il viaggio che porta al paradiso. Dante utilizza molteplici e vari stili: mescola il linguaggio volgare con il linguaggio solenne; il primo è utilizzato per descrivere le bassezze delle anime infernali e le pene più degradanti dell’inferno, mentre il secondo è utilizzato dall’autore per descrivere la gioia del paradiso.

Francesco Petrarca

Nacque ad Arezzo nel 1304 da genitori fiorentini. Studiò con il maestro Convenevole da Prato, poi all’università di Montpellier e, insieme al fratello minore Gherardo, a Bologna, dove seguì gli studi di legge. Ben presto prevalse la sua vocazione letteraria e, tornato in Provenza, amò frequentare la vita elegante e dedicarsi alla poesia.

Il Canzoniere è una raccolta di testi poetici in volgari di Francesco Petrarca. Caratteristiche del Canzoniere, composto da 366 componimenti, sono la scrupolosa organizzazione interna dei testi da parte del suo autore e la tematica dominante, incentrata sull’amore non corrisposto del poeta per Laura e che ha dato un’unità a ciò che prima era disunito e magmatico. La linea dominante è quello di una profonda analisi psicologica e introspettiva, che rimane tipica della poetica petrarchesca e che caratterizza una tradizione della lirica in volgare.

Giovanni Boccaccio

Giovanni Boccaccio nacque a Certaldo nel 1313 da Boccaccio di Chellino, ricco mercante. Poco più che giovinetto fu mandato dal padre a Napoli, per far pratica mercantile e bancaria; ma la sua indole, era portata agli studi letterari ai quali si dedicò sempre più totalmente. Quelli di Napoli furono anni felici di intense esperienze culturali e umane. Alla corte di Roberto d’Angiò conobbe Maria dei conti d’Aquino, la donna che amo più di ogni altra e che celebrò nei suoi scritti col nome di Fiammetta.

Boccaccio scrive il Decameron dopo il 1348, anno in cui scoppia la peste, argomento di cui parla nel suo libro. È un’opera infinita, ovvero sempre corretta e riguardata con momenti di riflessione anche dopo la pubblicazione. Nel Decameron la gente cerca di ripararsi dalla peste e nella Chiesa di Santa Maria Novella, sette giovani fuggono alla morte isolandosi e passando il tempo a raccontare novelle per 10 giorni, con un totale di 100 novelle.

Alessia Pepe 3A LS
Paola Belsito 3A LS

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