Contagio da Covid-19: partono le prime richieste di risarcimento danni. Responsabilità e risarcimento.

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Nota a cura dell’avv. Giuseppe Camera


Alla stregua di quanto successo in Lombardia, sono state avviate anche qui le prime richieste di risarcimento danni per il contagio da Coronavirus da parte di alcuni contagiati assistiti dagli avvocati del Foro cosentino Giuseppe Camera e Sandro Cerisano.
Si ritiene, infatti, che a seguito della pandemia che ha interessato l’intero territorio nazionale possano sussistere elementi di responsabilità di vario tipo: penale, civile, amministrativa che, a seconda dei casi, sono da imputarsi allo Stato, al Ministero della Salute, alle Aziende Ospedaliere/Asp territoriali, alle Regioni, alle RSA.
Studiando la cronistoria del diffondersi del contagio (sfociato prima in epidemia e poi, addirittura, in pandemia) in relazione con i decreti legge, i DPCM e normative varie via via adottate dallo Stato e dalle Regioni è risultato evidente come vi siano state azioni omissive, tardive e/o improprie poste in essere dai suddetti soggetti emananti.
E’ incontestabile ed evidente che vi siano state falle e disfunzioni sia da parte delle istituzioni politiche che da quelle sanitarie che hanno contribuito ad aggravare e diffondere in contagio tra il personale sanitario, tra la gente comune, tra i residenti nelle RSA.
Dinnanzi tale quadro, ovviamente, molto importante sarà l’operato della Magistratura penale che tenderà a fare chiarezza su chi debbano ricadere le responsabilità per tanti contagi e tante morti che potevano essere evitate.
E’ incontestabile, altresì, che già dal 5 gennaio del 2020 le istituzioni politiche erano a conoscenza della presenza del Covid-19 in Italia che avrebbe potuto provocare fino a 800000 vittime.
Tuttavia, soltanto, il 22 e 27 gennaio venivano emesse due circolari interne al Ministero della Salute (oggi secretate); e soltanto il 31 gennaio veniva adottata la dichiarazione dello “stato di emergenza” (per sei mesi).
E come atto conclusivo delle omissioni da parte delle istituzioni soltanto il 10 marzo 2020 (vale a dire 2 mesi dopo) veniva decretato il lockdown.
Tanto legittima, pertanto, con la responsabilità in capo a chi sarà ritenuto colpevole di giustizia, la fondatezza delle richieste di risarcimento del danno biologico e patrimoniale per aver contratto il virus in capo ai danneggiati nonchè il risarcimento per morte del congiunto iure haereditatis e iure proprio a favore degli eredi di coloro che, purtroppo, sono deceduti.
Risarcimento che spetta, anche come infortunio sul lavoro, a favore degli operatori sanitari che hanno contratto il virus nell’esercizio delle proprie funzioni.
A tal riguardo, gli avvocati dichiarano che aderiscono alle manifestazioni di intenti di non procedere assolutamente nei confronti del personale sanitario per il loro operato, che anzi deve essere ritenuto “eroi e martiri” nell’aver profuso tutto il loro “amore e sacrificio lavorativo” sebbene le deficienze normative e sanitarie fossero palesi.