La città di Bisignano si stringe nel dolore per la scomparsa di Attilio Sposato, venuto a mancare all’età di 91 anni. Uomo conosciuto e stimato da generazioni di cittadini, Attilio è stato uno dei protagonisti involontari di una delle pagine più drammatiche della storia locale: la tragedia del 29 giugno 1959, passata alla memoria collettiva come “U tiempu ‘i ri ficazzani”.
Il tragico episodio del 1959: una ferita che ha cambiato il territorio
Quel giorno, in contrada Carrito, durante la stima del raccolto di fioroni, un giovane mezzadro, Armando De Bonis, esplose in un gesto di follia omicida. Dopo una violenta lite con il proprietario del terreno e lo stimatore, il mezzadro sparò uccidendo tre persone e ferendone gravemente una quarta, prima di togliersi la vita. Tra i feriti vi era proprio Attilio Sposato, allora venticinquenne, colpito mentre tentava di placare gli animi. La sua sopravvivenza fu considerata quasi miracolosa.
Quella tragedia, pur nella sua brutalità, ha segnato un punto di svolta per la comunità. Ha portato alla luce abusi e ingiustizie che per troppo tempo erano stati tollerati nel mondo rurale calabrese, contribuendo a una lenta ma significativa presa di coscienza collettiva. Da quel momento, il territorio ha iniziato un percorso di cambiamento, verso una maggiore equità nei rapporti di lavoro e una più forte tutela dei diritti.
Attilio Sposato, dopo aver superato le ferite fisiche e morali di quel giorno, ha continuato a vivere con dignità e forza. Per anni ha gestito un negozio nel cuore del centro storico di Bisignano, diventando un punto di riferimento per residenti e visitatori. La sua attività non era solo commerciale, ma anche sociale: un luogo dove si intrecciavano storie, sorrisi e ricordi.
La sua figura è rimasta impressa nella memoria collettiva non solo per il tragico evento, ma per la sua umanità, gentilezza e spirito resiliente. Attilio ha incarnato il valore della memoria, raccontando con discrezione e rispetto quel giorno che ha segnato la storia bisignanese.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione. In molti lo ricordano come un uomo riservato ma sempre disponibile, con uno sguardo che portava dentro la saggezza di chi ha vissuto e superato l’inimmaginabile.
La comunità di Bisignano si unisce nel dolore della famiglia, esprimendo vicinanza e affetto in questo momento difficile.
Il suo nome resterà legato per sempre alla storia di Bisignano, come simbolo di sopravvivenza, dignità e cambiamento. La sua memoria continuerà a vivere nei racconti, nei luoghi e nei cuori di chi lo ha conosciuto.
Per approfondire la storia di “U tiempu ‘i ri ficazzani”, visita l’articolo su Bisignanoinrete.
https://www.bisignanoinrete.com/u-tiampu-ri-ficazzani-60-anni-dalla-tragedia-bisignanese/