Zanotti Bianco rivive in un docufilm

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COSENZA L’Ordine degli architetti di Cosenza celebra nel modo migliore la figura storica di Umberto Zanotti Bianco, un meridionalista acquisito che, con la forza delle sue idee, ha dato un importante contributo alla causa sociale del Sud Italia. Il docufilm “Bellezze e rovine, il Mezzogiorno e l’Italia” è stato proiettato nella sede degli architetti cosentini a cinquant’anni dalla morte di Zanotti Bianco che, come ha ricordato anche il presidente cosentino Silvano Corno, ha dato una grande impronta in Calabria: «La sua figura è stata quella di un intellettuale dalla sensibilità estrema. In Calabria arrivò nel 1908 e a 19 anni già aveva capacità e gli spunti per dare sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto sullo stretto. Oggi rimarrebbe indignato in un’epoca dove si richiede il soccorso ai cittadini e non sono considerati i valori culturali. Anche questo docufilm potrebbe essere un buon argomento da affrontare, soprattutto nelle scuole del territorio». ordine architetti celebra zanotti bianco 19-9-14Con il rimpianto per l’assenza del sindaco Mario Occhiuto (che è stato presidente dell’Ordine cosentino per undici anni), il dibattito sulla figura di Zanotti Bianco si è allargato con le parole di Giovanni Scarfò, presidente dell’Art Production e regista del docufilm che ha visto l’interpretazione dell’attore Antonio Tallura nei panni dello studioso, in una sorta di intervista contemporanea: «Mi occupo di personaggi poco conosciuti, proprio affinché si possa puntare su un buon impatto di pubblico. Faremo un tour itinerante in tutta Italia a ritroso». Carlo De Giacomo, presidente di “Italia Nostra”, ha allargato la concezione di questa figura storica: «Zanotti Bianco è il mio punto di riferimento etico e culturale, un profeta disarmato che ha realizzato fondamentali battaglie per la nostra Calabria del dopoguerra. Da Torino arrivò per soccorrere i terremotati, dando speranze a vari territori». In conclusione, il pensiero di Giancarlo Costabile, professore dell’Unical, che ha rilevato il valore educativo del personaggio: «Ha avuto il merito di lanciare un progetto scolastico in Calabria. Di patrioti come lui, il Sud ne ha avuto pochi. Di torinesi, richiamando Pino Aprile, ne ha avuti anche di meno. Siamo un paese dove purtroppo manca una memoria unica».

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