Sollecitata la riapertura della strada per Mongrassano

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I sindaci dei comuni di Bisignano, Umile Bisignano e di Mongrassano, Ferruccio Mariani, hanno firmato una lettera indirizzata alla Provincia invitandola al rispetto degli accordi intercorsi per la riapertura della strada provinciale 241, chiusa al km 87+300 a causa di una frana. Il tratto di strada chiuso è compreso fra il passaggio a livello della stazione di Mongrassano e lo stabilimento della Giat.

L’accordo fra i due sindaci nasce dal fatto che alla Giat lavorano numerosissimi bisignanesi penalizzati dal protrarsi della chiusura dell’arteria e dal fatto che il territorio su cui camminano i binari della ferrovia è nel comune di Bisignano. Binari che costeggiano la strada per poco meno di dieci metri. In pratica, non si capisce perché il traffico ferroviario è stato ripreso mentre la viabilità ordinaria rimane interrotta. Inoltre, dicono i due sindaci, gli accordi erano totalmente diversi. Questo comunque il testo della lettera che non riconosce nei contenuti del verbale gli accordi presi e che quindi non viene firmato dai due primi cittadini in quanto «la Provincia si sarebbe occupata della ricucitura delle strutture flessibili (gabbioni) e del ripristino del manto stradale e di tutte le attrezzature necessarie alla riapertura della strada (es. semafori-segnaletica, ecc). Il Comune di Mongrassano avrebbe provveduto alla regimazione delle acque interessanti la corona del movimento franoso.
Il Comune di Bisignano si sarebbe occupato del monitoraggio 24 ore su 24 del movimento franoso». A seguito di ciò questa settimana si sarebbe aperta la strada al transito dei mezzi leggeri a senso unico alternato. Cosa che, dicono i sindaci, non è avvenuta. «Invitiamo pertanto la Provincia», concludono Bisignano e Mariani, «a rivedere il verbale e ad attuare quanto deciso nell’ultimo incontro (riapertura della strada), attivandosi per raggiungere insieme l’obiettivo, per evitare che si venga additati come unici responsabili della chiusura della strada che è interessata, nella parte colpita dalla frana, oltre che al transito degli autoveicoli, parallelamente anche al traffico ferroviario che provoca sicuramente danni maggiori rispetto a quello veicolare».

Rino Giovinco