Siamo tutti abusivi

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L’Italia, il “Bel paese” delle contraddizioni, ci regala un’ennesima perla di come la giustizia sia un concetto molto vago per molti e come, soprattutto, premiare l’impegno e il lavoro di persone dedite a realizzare un cambiamento sia pura utopia. Questa volta ci troviamo a Chiaiano, periferia nord di Napoli, dove un gruppo di ragazzi R-ESISTENTI e coraggiosi gestisce da tredici anni un bene confiscato alla camorra. Stiamo parlando del Fondo rustico Amato Lamberti e dei ragazzi di (R)Esistenza Anticamorra (per maggiori informazioni e per conoscere meglio l’attività di queste associazioni incontrate negli ultimi anni dall’Università della Calabria con Pedagogia della R-esistenza cliccare qui: http://www.bisignanoinrete.com/?p=13552   http://www.bisignanoinrete.com/?p=13576 ), associazioni che negli ultimi anni hanno fatto giungere in tutto il Mondo una nuova immagine di Scampia, vogliosa di cambiare e soprattutto realmente in cammino verso questo cambiamento. Moltissime le iniziative degne di nota dell’associazione, una su tutte “Un pacco alla camorra”, una gustosa confezione di prodotti coltivati e realizzati dai ragazzi dell’associazione con il quale si vuole dimostrare che quei terreni che prima erano terreni di morte adesso sono vivi e danno prodotti squisiti, nella speranza che questo stesso cambiamento possa realizzarsi in tutto il territorio campano. Il Fondo Rustico è un concreto esempio di come si possa produrre un modello di sviluppo diverso, di recupero del territorio, di socialità alternativo a quello attuale.

Durante le scorse due estati centinaia di ragazzi che partecipano ai campi di Libera sono giunti sul Fondo. Tanti di questi, provenienti da quel nord Italia spesso caratterizzato da troppi pregiudizi, hanno avuto l’occasione di conoscere l’altra faccia di Scampia, di Chiaiano e dell’area nord tutta. Da mettere anche il risalto l’esperienza avvenuta pochi giorni fa, quando è arrivato un gruppo di studenti dall’università di New York a visitarlo e a studiarne le forme di gestione cooperativa.

Negli ultimi tempi, però, una vergognosa polemica ha colpito i ragazzi di (R)Esistenza, accusati dal referente politico del PD Scampia Mario Maffei di essere abusivi su quel terreno. Ciro Corona, presidente di (R)Esistenza, insieme ai suoi colleghi non ci sta e risponde a queste becere accuse:

“Per 13 anni il bene confiscato di Chiaiano è stato illegittimamente occupato da camorristi nonostante la confisca – scrive in un comunicato Corona – nel totale silenzio delle forze politiche comunali e locali. Con la costruzione di un percorso insieme alle forze dell’ordine e all’attuale presidenza della Municipalità siamo riusciti a liberare quel Fondo e a gestirlo, rendendolo produttivo, in attesa di un bando pubblico. Il Signor Maffei, referente politico del Pd Scampia, che per diversi anni pur avendo il potere politico di cacciare o camorristi è stato in silenzio, da quel momento comincia a farci guerra. L’ultimo atto è un ricorso al Tar di un’associazione satellite (Genitori Democratici di Napoli) per l’illegittimità dell’assegnazione. Oggi servi di quel potere viscido ci denominano con abusivi.

Per noi è abusivo chi lascia un bene confiscato nella mani della camorra per 13 anni, chi da due anni non riesce a preparare un bando, chi è al servizio delle collusioni tra politica deviata e camorra. Oggi il bene confiscato ospita 6 detenuti in affidamento al lavoro, 3 comunità alloggio per minori, un protocollo col dipartimento di giustizia minorile, 350 ragazzi che da tutt’Italia vengono a formarsi e a lavorare nel periodo estivo. Un bene confiscato diventato modello di sviluppo e di (R)esistenza. Perché non lavorare tutti insieme affinché si faccia un bando? Forse a qualcuno interessa che quel posto torni abbandonato? Che sia chiaro a tutti quei politici servi della camorra, il fondo rustico Amato Lamberti oltre ad essere il primo bene confiscato agricolo della città di Napoli diventerà il primo bene confiscato occupato d’Italia, da qui senza bando pubblico non andiamo via, ce lo chiede il Quartiere, ce lo chiede la storia di questi territori”.

E’ giunta in questi giorni anche l’opinione di un altro socio della cooperativa, Egidio Giordano, impegnato in questi giorni a Kobane: “E’ una cosa che ha dell’incredibile. Una cosa che farebbe ridere se di mezzo non ci fosse un progetto che ha offerto un’alternativa vera a decine di ragazzi su un territorio difficile come quello dell’area nord di Napoli. Saremmo, a detta di Maffei e dell’associazione dietro la quale si nasconde, abusivi perché, in questi due anni, abbiamo gestito il terreno autonomamente, in attesa del bando pubblico”.

E poi – aggiunge Egidio – Strano che il PD ed i suoi esponenti si ricordino della formalità della legge solo quando possono prendersela con le esperienze collettive, quelle esperienze che dall’abbandono fanno nascere attività, progetti, iniziative, proposte. Strano che resti sempre e sistematicamente in silenzio contro mafie e poteri forti e che dei tribunali non si ricordi mai quando questi praticano i loro sistematici soprusi. Strano che i vizi di forma vengano sollevati oggi, ai danni di chi ha sottratto quel fondo all’occupazione, quella si abusiva, della stessa camorra a cui era stato sequestrato e ha cominciato a far funzionare quel terreno come un presidio contro le mafie vero, non formale, non ottusamente legalitario, ma pienamente inserito nelle dinamiche sociali del territorio”.

Parole forti ma parole giuste, perchè è inammissibile che un lavoro del genere, senza nessun scopo di lucro ma solo con tanta voglia di lasciare un segno concreto e tangibile di questa forte volonta di giustizia all’interno di un territorio tristemente noto per atti contrari ad essa, venga screditato in questo modo, facendo addirittura passare dalla parte del torto chi con il suo impegno è un esempio concreto di come si debba vivere la propria vita. I ragazzi di (R)Esistenza sono simboli di coraggio e di onestà, caratteristiche che si dovrebbero diffondere nella Nazione e non invece dichiarare abusivi. In questi giorni, in segno di protesta, i ragazzi hanno svolto una “vendemmia abusiva”, per mettere in risalto quali sono le attività che realmente si svolgono nel Fondo: niente di illegale ma soltanto impegno sociale.

Se questo significa essere abusivi, allora vogliamo tutti essere abusivi. Ci auguriamo che queste stupide accuse cessino presto, riconoscendo i giusti meriti a questi splendidi ragazzi.

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