Si riuniscono i partiti e la minoranza

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Potremmo definirla come una sorta di “compromesso storico”: i consiglieri di minoranza e i partiti si sono riuniti almeno per una sera, formulando un loro comunicato di dissenso nei confronti della giunta di Umile Bisignano. Il documento è firmato dai rappresentanti di opposizione e dai partiti: Udc, PD, Api, La Destra, e due movimenti, quello ambientalista e “Bisignano nel cuore”. Una presa di posizione netta che arriva in un periodo di gran movimento sul territorio, grazie alla manifestazione dei “Comuni virtuosi”, che nel comunicato subisce una satira nel titolo <<Cambiare amministrazione per non cambiare paese>>…

L’opposizione lancia alcuni moniti:<<La città di Bisignano per qualche giorno, con una grande operazione mediatica, cerca di rimuovere dall’attenzione di tanti cittadini lo stato di abbandono e d’isolamento che vive all’interno della Valle del Crati. E’ sotto l’occhio di tutti l’assenza di una comprensibile linea strategica capace di individuare una progettualità che possa determinare le condizioni per lo sviluppo e la crescita del nostro territorio, mentre altri comuni a noi vicini si organizzano e si aggregano per una più efficiente gestione dei servizi e per meglio sfruttare risorse e strumenti a livello nazionale e comunitario>>.

Sul banco degli imputati anche la scarsa viabilità sul territorio e il degrado dell’agglomerato industriale. Opposizione e partiti continuano nel loro intervento:<<E’ davanti ai nostri occhi il mancato raggiungimento negli ultimi anni del patto di stabilità, con grave nocumento sul piano economico e sociale. Oppure l’aumento del 100% delle tariffe dell’acqua potabile deliberate dalla maggioranza nell’ultimo bilancio 2010 con l’intento di pareggiare i maggiori costi per la gestione diretta del servizio di depurazione, mentre le famiglie ancora attendono la restituzione delle somme indebitamente pagate per un servizio inesistente>>.

E ancora:<<E’ visibile la superficialità con cui si è inteso procedere alla chiusura del santuario e della struttura conventuale e che, unitamente all’abbandono dei frati, costituisce un vulnus nella coscienza civile e religiosa nella nostra comunità. Un comune che tende a diventare virtuoso deve ispirarsi ad alcune regole elementari: trasparenza, correttezza e partecipazione, rinunciando a qualsiasi forma di arroganza e di monopolio della gestione della cosa pubblica>>.

Massimo Maneggio