Spaccio di droga: Sette arresti tra Acri, Bisignano e Rende

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Questa mattina alle prime luci dell’alba i carabinieri della Compagnia di Rende hanno cinto di assedio Acri per eseguire una serie di provvedimenti cautelari e numerose perquisizioni domiciliari a spacciatori ed assuntori di sostanza stupefacente. L’operazione, denominata “Paco” dal soprannome del principale indagato, ha interessato il territorio del Comune di Acri, Bisignano, Cosenza, Rende e Lamezia Terme ed è stata condotta da oltre 70 carabinieri con l’ausilio di unità antidroga del Gruppo Operativo “Calabria” di Vibo Valentia.

I militari della Compagnia di Rende hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque soggetti ed un provvedimento di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di altri due soggetti per i reati di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. I provvedimenti in argomenti sono stati emessi dal Tribunale Ordinario – Ufficio G.I.P. di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica. Contestualmente sono stati notificati altri cinque avvisi di garanzia ad altre persone coinvolte nell’indagine ed effettuate undici perquisizioni domiciliari.

Le persone arrestate sono: Pasquale Gaccione, di 21 anni, di Acri, già detenuto; Camillo Antonio De Maddis (20), anch’egli già detenuto; Antonio Feraco (44), già agli arresti domiciliari; Francesca Molinari (52), domiciliata nella comunità di recupero per tossicodipendenti «Fandango» di Lamezia Terme, e Agostino Ritacco (30). Agli arresti domiciliari sono stati posti Angelo Capalbo (37) e Gaetano Spezzano (24), entrambi di Acri.

Due dei soggetti destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare sono già in carcere per l’omicidio di Fabrizio Greco, il ragazzo arso vivo il 28 marzo 2009 ad Acri.

 L’attività investigativa ha avuto inizio il 18 dicembre del 2008, quando i militari della Stazione di Acri hanno arrestato Antonio e Pasquale Gaccione, padre e figlio, in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di 312 grammi di marijuana.
Si è dato inizio ad una serie di intercettazioni, telefoniche ed ambientali, che hanno permesso di documentare ben 52 episodi di spaccio e di scoprire come la droga venisse acquistata a Cosenza, per poi essere rivenduta ad Acri nei pressi di un noto bar. Pasquale Gaccione, secondo quanto riferito in conferenza stampa, si avvaleva della collaborazione di Angelo Capalbo, il quale, oltre che assuntore e quindi acquirente di stupefacente, lo coadiuvava nello smercio. Così come anche Gaetano Spezzano, poi entrato in concorrenza con gli ex soci. Anche la Molinari e Feraco si sarebbero occupati dello smercio. Gaccione aveva una serie di problemi di carattere economico in quanto molto spesso gli assuntori non gli pagavano la sostanza stupefacente.
Tra questi c’era anche De Maddis, che aveva un debito di circa 2000 euro. Così, per saldarlo, divenne lui stesso spacciatore. Un’altra persona, non indagata, non riuscendo a saldare i suoi debiti, è perfino scappata in Germania. L’attività illecita del gruppo è stata però interrotta dall’arresto di Pasquale Gaccione e Camillo Antonio De Maddis per l’omicidio di Fabrizio Greco. Omicidio che però non è da collegare al traffico di stupefacenti, anche se Greco era un cliente dei suoi assassini.