Scandalo scommesse, sospettati calciatori del Cosenza

Letture: 2384

Anche alcuni tesserati del Cosenza calcio 1914, a quanto pare, risultano coinvolti nell’ inchiesta sul calcio scommesse “Last Bet”, che ha portato a 16 arresti nella giornata di ieri. La notizia arriva, con tutta la cautela del caso, nel momento cruciale della stagione dei rossoblu, che stanno disputando i play-out per la permanenza in Prima Divisione.

Nell’ordinanza, in data 28 febbraio 2011, riportata anche da vari quotidiani, si legge:”Erodiani, Pirani, Paoloni, Parlato, La Civita, Tuccella e Sommese sono accusati di aver influenzato Benevento-Cosenza per ottenere più di 3 gol segnati, obiettivo raggiunto col 3-1 finale. Paoloni in particolare prendeva contatto con 4 giocatori del Cosenza che chiedevano complessivi 100000 euro per perdere la partita, cifra poi ridotta dall’Erodiani”.

Numerose sono state le intercettazioni telefoniche tra il portiere Marco Paoloni e il giocatore silano Raffaele Biancolino, dalle quali, tuttavia, non sembrano emergere  elementi compromettenti.

I sospetti su Benevento-Cosenza, nacquero all’indomani della partita; allora si parlò di un esposto della Procura Federale pronto ad essere inviato alla Procura di Benevento. I dubbi riguardavano lo “strano” flusso delle scommesse sulla partita. Le puntate, in prevalenza da Abruzzo e Campania, si concentrarono su Under e Over, quindi sul numero di reti della sfida.

La società del Cosenza ha piena fiducia dei suoi giocatori:
La dirigenza del Cosenza Calcio 1914 è assolutamente certa dell’estraneità dei propri calciatori circa un eventuale coinvolgimento nei fatti inclusi nell’indagine e comunica, altresì, che nessuno dei soggetti nominati negli atti ha mai avuto alcun rapporto e/o collegamento di nessuna natura con la società rossoblù. Ad ogni modo, nella malaugurata ipotesi dovessero emergere elementi di coinvolgimento da parte di qualche suo tesserato o di persone ad essa vicine, la società Cosenza Calcio 1914 si adopererà con il massimo rigore presso tutte le sedi opportune per tutelare la propria immagine e quella di tutti i suoi tesserati.

Fonte: dal web