D’Alessandro: “Il ruolo della Calabria non potrà essere da comprimario ma decisivo per la crescita del Paese”

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D’Alessandro: “Il ruolo della Calabria non potrà essere da comprimario ma decisivo per la crescita del Paese”

È da poco terminata la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria, una campagna poco argomentata nel merito dei temi e molto connotata dallo scontro e dal dileggio. Dunque è tempo di bilanci, di analizzare ciò che è stato e ciò che dovrà essere l’impegno politico per la nostra terra. Ho avuto il privilegio di fare il Sindaco nel Comune nel quale sono cresciuto e ho provato a raccontarne gli aspetti positivi in questa tornata elettorale, da candidato alla Regione.

Felice d'Alessandro
Felice D’Alessandro, già Sindaco di Rovito e Consigliere Provinciale di Cosenza

Fare oggi il primo cittadino in Calabria è compito arduo perché ci si ritrova in prima linea con i problemi della gente ma in un contesto sempre più risicato in termini di risorse e finanziamenti erogati dallo Stato, in una logica di sperequazione che si traduce anche in tagli ai servizi e blocco dei turnover, basti pensare al meccanismo della Spesa Storica per avere contezza della mia testimonianza.

Se a ciò aggiungiamo l’insufficiente percentuale di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza assegnata al Sud, vien da se pensare che mai quanto oggi urge avere amministratori locali preparati e capaci di programmare la spesa delle esigue risorse a disposizione, oltre che portatori sani di relative “nuove” istanze.

Istanze che nascono da un’ormai collettiva presa di coscienza di chi come me è stato in trincea ma dalle quali si avverte uno spasmodico bisogno di tramutarle in un progetto, in una proposta politica nuova e alternativa rispetto allo scenario visto finora, ossia la miopia dei partiti tradizionali, spesso asserviti ai desiderata delle segreterie romane.

Maggiori risorse e capacità di spesa, cioè creare le condizioni che chi spende sia in grado di farlo: questo deve essere il mantra. Spesso le piante organiche non sono, numericamente e qualitativamente, all’altezza del delicato ruolo che deve svolgere la burocrazia e le regole sono complicate.

Diviene indispensabile investire nella Pubblica Amministrazione e nel suo capitale umano, attraverso la scelta delle migliori intelligenze e a prescindere dagli incarichi apicali o concorsuali, ma per fare ciò occorre una politica più scevra dalle dinamiche di appartenenza novecentesca (che spesso si traduce in mera fedeltà) e quindi più coraggiosa e innovativa.

Insomma, una discontinuità nei metodi, che inevitabilmente deve camminare sulle gambe di nuovi gruppi dirigenti, consapevoli degli investimenti da compiere rispetto ad un debito insostenibile nel quale versano gran parte degli enti locali al Sud e non sempre per colpa degli amministratori.

D’altronde, il persistere dell’elevato tasso di astensionismo, è la prova provata che al Sud occorre un soggetto politico, una cassa di risonanza per i cittadini, per le amministrazioni locali e per le imprese, che dia vita ad una nuova rinascita per il Mezzogiorno e per l’intero Paese, visto che a gran parte del ceto politico continua a sfuggire il dato che non vi può essere sistema Italia senza un Sud che riprenda il percorso di crescita economica interrotto con il fallimento dell’ultima gestione della Cassa per il Mezzogiorno.

Se vogliamo la crescita del Paese, dobbiamo far rimettere in moto l’economia di tutto il Paese. Il ruolo della Calabria, in questo contesto, non potrà essere da comprimario ma decisivo, in virtù della funzione strategica che può svolgere nel Mediterraneo e del grande patrimonio di intelligenze che non bisogna più disperdere.

Felice D’Alessandro
https://www.facebook.com/felicedalessandrocs
già Sindaco di Rovito e Consigliere Provinciale di Cosenza
Candidato al Consiglio Regionale della Calabria con DeMa