Il professore di nome e di fatto, dunque, nella piazza luzzese per sottolineare il rapporto tra musica e scrittura: un rapporto molto simile descritto così dall’artista: “Però a cantare, a volte, fai tanto il furbo, l’artista, quello che si mette in mezzo alle persone e vuole illuminarle e, in un certo senso, anche conquistarle: insomma, quando canti sei anche un po’ cialtrone. Quando scrivi no: quando si scrive si è seri, si scrivono cose importanti, cose della tua vita che non puoi assolutamente dimenticare. A me piace moltissimo scrivere: scrivere dell’amore che gli uomini hanno per la cultura, scrivere per me, per la mia vita, per l’amore che ho per i miei figli, per la mia gente”.