Reazioni contro il consorzio di bonifica dopo il consiglio comunale

Letture: 2465

Un consorzio, dei cittadini che protestano, un consiglio comunale e una lettera sbucata all’improvviso: si tinge quasi di mistero la battaglia dei bisignanesi che protestano contro il consorzio di bonifica dei bacini meridionali del cosentino. I rappresentanti dell’Unione dei comitati cittadini liberi hanno fatto il punto della situazione, dopo la decisione del consiglio comunale di portare al vaglio della Regione Calabria tre punti dei sette portati tramite petizione.

I cittadini hanno annunciato di voler proseguire la loro battaglia, non rinnegando nessuno dei punti proposti, forti anche delle 921 firme raccolte nel territorio. Firme sminuite dal consorzio, che ha definito come “sedicente” questo comitato, in una lettera arrivata a consiglio in corso e che si tinge anche di mistero per la tempestività. La missiva è arrivata alle ore 10, proprio mentre si discuteva del problema, grazie all’inversione dei punti all’ordine del giorno che ha consentito di dare la precedenza alla vicenda. In questa lettera, per altro, è anche il finale che non è stato gradito dall’unione dei comitati: «Le proposte contenute nella petizione a parere di questo consorzio – si legge a fine missiva – sono determinate da una scarsa conoscenza dell’istituto consortile tout court recentemente riformato.
Anche se la petizione può essere stata strumentalmente promossa da protagonismi locali preelettorali, cui questo consorzio è estraneo, la petizione è da addebitare comunque ad una mancanza di cultura dell’associazionismo che stenta ancora a riconoscere che i consorzi appartengono ai consociati e da questi sono amministrati». Parole che hanno leso l’orgoglio dell’unione dei comitati, anche sorpresi per i toni usati in questa lettera, alla quale molto probabilmente verrà data una replica prossimamente. I cittadini rimarcano di aver firmato liberamente e tendono a ribadire di non appartenere a nessun movimento o partito politico, con la loro fondazione che non è vincolata dalla prossimità delle elezioni.

I cittadini, inoltre, hanno analizzato anche l’epilogo del punto in consiglio, quasi una beffa nei loro confronti. Pare che in commissione l’assessore all’Agricoltura Francesco Falcone, che rappresentava la maggioranza, insieme con l’opposizione, aveva trovato un punto d’accordo sull’unanimità dei sette punti. Questo è stato poi disatteso in consiglio, con due proposte finali: l’opposizione aveva sposato in toto la petizione, mentre la maggioranza aveva preferito concentrarsi su tre punti in particolare.

Massimo Maneggio
su: Dirittodicronaca