Prostituzione minorile, la Cassazione dà ragione al giovane indagato

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La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del tribunale del Riesame di Catanzaro a carico di F.P., giovane di Bisignano, indagato per sfruttamento della prostituzione minorile e atti sessuali con minori a seguito di un’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro. La difesa dell’indagato, assistito dall’avvocato Piergiuseppe Cutrì aveva chiesto agli ermellini un provvedimento di legittimità che rientrasse in un contesto diverso da quello prospettato dal giudice.

Infatti dopo l’incidente probatorio il Riesame aveva escluso i gravi indizi di colpevolezza per tre capi d’accusa. Ne rimanevano solo due che sono stati discussi pochi giorni fa a Roma.

La difesa di F.P. sostiene che il ragazzo non era capace di intendere e di volere né allora né oggi, chiedendo una misura cautelare in una struttura specializzata che aiuti il ragazzo.

La pubblica accusa si è sempre opposta alla linea difensiva, ma alla luce dei fatti e della decisione della Cassazione è molto probabile che prevalgano le motivazioni dell’avvocato Cutrì che ha ben chiaro il quadro accusatorio che, tuttavia, rispetto alla prima fase dell’indagine sembra aver fatto un passo indietro, soprattutto in relazione alla credibilità dei racconti di una delle persone offese. Quasi tutti hanno negato di aver avuto rapporti sessuali con F.P., mentre uno avrebbe ammesso che in una occasione sarebbe stato consenziente.

F.P. dunque incassa un provvedimento favorevole in attesa della conclusione cautelare della prima parte dell’inchiesta.

Antonio Alizzi
su: Cosenza Channel