Prevenzione, controlli e chiusi a casa, così ci salviamo

Letture: 2463
La Calabria è chiusa, ma a quanto pare solo sulla carta, continua ad arrivare gente da altre regioni, vicine e lontane e così non va bene.
 
Il virus si combatte negli ospedali, ma lì siamo già sulla difensiva, la lotta inizia ancora prima sui territori, ed è proprio così, perché quando il contagiato esiste è ormai fatta, non si deve perdere altro tempo ed intervenire con le cure.
 
Il tempo fuori dai presidi sanitari va invece impiegato nel controllo preventivo, su chi arriva sul territorio, sulle sue condizioni di salute, se si sottopone a quarantena e se viene effettivamente isolato soprattutto dai propri familiari, perché non di rado capita che l’isolato ha contatto con conviventi che poi girano tranquillamente.
 
Se non si fa questo rischiamo tutti e dopo è inutile piangere.
 
Per il momento su questi controlli, lo Stato, il Ministero, le Prefetture, la Regione non hanno messo in atto alcuna forma di ulteriore verifica lasciando quasi completamente soli tutti i Comuni.
 
Così come lo spostamento, troppo facile ed a volte incontrollato tra ospedali, cliniche,  case di cura, che va meglio attenzionato e gli imminenti fatti di queste ore ci dicono che qualcosa forse non ha funzionato e non funziona ancora.
 
Ed allora la politica regionale e nazionale, consiglieri regionali, deputati, senatori,  si occupino con maggiore e risoluto impegno affinché si organizzino squadre anche di volontari da inviare su ogni territorio e dare un aiuto concreto ai sindaci impegnati spesso in solitaria condizione e scarsi mezzi.
 
Pressante e continua deve essere altresì la richiesta per poter avere tamponi  da fare in ogni presidio sanitario, bisogna proteggere in tutti modi gli operatori in prima linea che a mani nude rischiano la vita in ogni momento, anche qui c’è un’altra Ordinanza della Santelli ed anche questa solo sulla carta.
 
Una volta si diceva “verba volant scripta manent”, oggi anche lo scritto non vale più.
 
Ad ogni modo si faccia presto e stiamo chiusi a casa per evitare il disastro.
 
 
Raffaele Papa
Consigliere Comunale Tortora